Ulteriori argomenti e problematiche l 241
stificarono una tale affermazione in due modi del tutto opposti: gli Occidentali
ritenevano che la reincarnazione era un fenomeno del tutto impossibile; gli Asia
tici e gli Africani pensavano invece che fosse talmente palese da non richiedere
alcuna dimostrazione (26). Nessuna delle persone che aveva espresso questi giu
dizi sommari conosceva però dei casi concreti che avrebbero potuto modificare
le loro opinioni. Lo scopo principale di questo libro è quello di spingere il letto
re ad esprimere dei giudizi a proposito della reincarnazione, solo dopo aver pre
so in esame le prove offerte da quei bambini che affermano di ricordare delle vi
te precedenti. Tali prove- lo ripeto ancora una volta- non sono tuttavia con
tenute in questo testo.
Cervello e mente
Oggigiorno la maggior parte degli scienziati, e certamente quasi tutti i neu
rologi, ritengono che la nostra mente (e quindi anche i ricordi) non sia altro che
manifestazione del lavoro del nostro cervello. Questa convinzione sembra essere
supportata dagli effetti prodotti dai traumi cranici e dalle altre lesioni cerebrali
di minore entità, sui nostri processi mentali. Non credo ci sia alcun bisogno di
citare gli effetti che, ad esempio, possono essere arrecati da un danneggiamento
dei lobi temporali o da una operazione chirurgica al cervello, sebbene spesso ciò
colpisca molto l'attenzione; un po' di febbre o qualche bicchiere di whisky pos
sono infatti essere sufficienti per convincere anche uno scettico. I neurologi san
no di avere appena iniziato ad osservare in dettaglio i processi cerebrali; tuttavia
ritengono ottimisticamente che, il lavoro dei loro successori, porterà alla luce
tutti i restanti particolari. Essi presumono - con un atto di fede - che non si
possano trovare altre soluzioni alla relazione che intercorre fra mente e cervello;
di conseguenza, evitano di prendere in considerazione qualunque altra eventua
lità.
Comunque, non siamo obbligati ad uniformarci alle opinioni avanzate dai
neurologi a tale proposito. lppocrate disse che « il cervello è il messaggero della
consapevolezza » (27). In tempi più recenti Bergson fu forse il primo filosofo ad
(26) Opinioni sui casi di reincarnazione da parte di individui istruiti Asiatici ed Africani
Ho descritto dei comuni esempi ma, le persone istruite Occidentali spesso differiscono nelle loro at
titudini nei confronti di questi casi, rispetto agli Asiatici o agli Africani. I seguenti esempi possono aiutare
il lettore a comprendere tali differenze di impostazione. In Thailandia, ad esempio, un ufficiale governati
vo (che aveva ricevuto parte della sua istruzione in Occidente) lavorò senza sosta per molti anni al mio
fianco assistendomi nello studio dei casi; ma, un altro ufficiale (che ugualmente aveva ricevuto parte della
sua istruzione in Occidente), sebbene credesse fe rmamente nel Buddismo (e spesso avesse fatto della pro
paganda religiosa), riteneva che i casi fossero un qualcosa di ridicolo e non tentò mai di occuparsene se
riamente. In Birmania, un ex ufficiale governativo (anch'egli istruitosi in Occidente) fu per molti anni un
mio valido assistente nello studio dei casi; ma, sempre in Birmania, conobbi un professore di psicologia
laureato in un'università Occidentale che, quando venne a conoscenza delle mie ricerche, riuscì a mala
pena a comportarsi in modo gentile con me, nonostante la zona ove viveva fosse una zona estremamente
ricca di casi e non avrebbe dovuto quindi compiere dei grandi spostamenti per compiere egli stesso degli
accertamenti; non aveva mai saputo che dalle sue parti si fossero verificati così tanti casi e non mostrò al
cun interesse a lasciare la sua scrivania per poterne studiare uno.
(27) Il cervello è il messaggero della coscienza