CorrieredellaSera Mercoledì23Ottobre
ESTERI
17
diFabrizioDragosei
Lavittoria
delloZar,
unicogarante
nellaregione
● Ilcommento
Non è stato facile, visto
che l’incontro è durato
quasi sette ore. Ma alla
fine Putin ed Erdogan
hanno trovato un accord o
su come assicurare il ritiro
dei curdi abbandonati
dagli americani e
garantire la non
permeabilità della
frontiera turca attraverso
la quale Ankara asserisce
che passino iterroristi del
Pkk. Ilcessate il fuoco
durerà ancora sei giorni e
sei ore durante le quali,
dunque, il rais turco terrà
a freno le sue truppe. Sarà
Mosca, ormai l’unica
potenza esterna garante di
quello che succede in
Siria, ad occuparsi
dell’allontanamento dei
militanti curdi dalla fascia
di sicurezza di 30
chilometri indicata dalla
Turchia. Sotto ilcontrollo
della polizia militare russa
(assieme alle truppe di
frontiera siriane).Poi,
fattocertamente inedito,
nella striscia smilitarizzata
ci saranno pattuglie russe
e turche averificare che gli
accord i sottoscritti
continuino ad essere
rispettati. Visto quello che
è ac caduto, l’intesa è
certamente una garanzia
per i curdi che oramai
sembravano alla mercé
della Turchia e delle
milizie sue alleate. E’ un
successo per Erdogan, che
vede applicato l’accord o
che aveva raggiunto nel
1998 con Assad e che
prevede un suo intervento
per «combattere i
terroristi» nelcaso che le
truppe siriane non siano
in grado di farlo.
E, naturalmente, è un
grande successo per
Vladimir Putin e per il suo
alleato Assad. L’integrità
territoriale siriana viene
riconosciuta da tutti,così
come l’appartenenza dei
curdi al paese. Quindi fine
del sogno di unKurdistan
indipendente e, tutt’al più,
nascita di unaregionecon
una qualche autonomia. Il
tutto sotto ilcontrollo
della superpotenza
euroasiatica.
@Drag
QAMISHLIIgiochi sono fatti. Il
regime di Bashar Assad si
espandearaggiera nel cuore
di Rojava. Il sogno di unare-
gione autonoma curda in una
Siriafederale viene sconfitto.
Fa da padrino la Russia: Vladi-
mir Putin assume il ruolo di
mediatore, purrestando il
maggiore alleatodiAssad.
Pur con tutte le incertezze che
ieri sera hannoaccompagna-
to la fine dei cinque giorni di
cessate il fuoco mediato dagli
americanicon Ankara la setti-
mana scorsa, almeno un dato
apparechiaro: l’eclissi della
presenzaUsavede imporsi
una pax russa in Siria e in par-
te delleregioni limitrofe.Lo
provalaconferenza stampa
Putin-Erdogan, dopo oltre
cinque ore dicolloqui a Sochi,
sul Mar Nero, dove è risultato
evidenteilruolo russo nel
cercaredi limitare l’eventuali-
tà della ripresa dell’offe nsiva
turca.Erdogan ha specificato
che, a partire da oggi a mezzo-
giorno, i curdi hanno altre 150
ore percompletare il ritiro dal
confine.
Nonèescluso possano ri-
prenderescaramucce isolate.
Ma al momento sembra che i
curdi si siano ritirati dai 125
km lungo ilconfine turco-si-
riano per una profondità di 30
chilometri,così come chiede
Erdogan. Ilrestodel confine,
aovest nellaregione Manbij-
Kobane e a estverso Qamishli
e sino alla frontiera irachena,
verrà pattugliatodall’esercito
sirianocoadiuvatodauna
presenza militarerussa che
resterà a 10 km dalla frontiera.
Nelfrattempo Moscafacilite-
rà il progettodiErdogan per
spostarelarga partedei 3,
milioni di profughi siriani
nelleregioni siriane evacuate
dai curdi. «Ogni pacificazione
deve perforza venire negozia-
ta da dialoghi diretti tra Da-
mascoeAnkara. Nonva di-
menticatoche icurdi sono
partedella nazione siriana»,
ha sottolineato Putin.Pare co-
sì superatoilrischi della ri-
presa di unconflitto aperto. Il
successo russo risulta ancora
più completo, se paragonato
alla confusione della politica
Usa. Ieri il governo di Bagdad
ha negato al migliaio di solda-
ti americani appena evacuati
dalla Siria, accompagnati dal-
le accuse di «tradimento» da
partedei curdi, di stazionare
sul proprioterritorio.
Per tutta la giornata abbia-
mo osservatoaQamishli, la
più popolosa città diRojava, il
progressivocambio dello sta-
tus quo che si era imposto do-
po l’inizio delle rivoltepopo-
lari controAssad nel 2011 e
quindiconl’avvio del soste-
gno militareUsa al tempo del-
la battaglia diKobanecontro
Isis nel 2014. Le bandieredi
Damasco sono ora numerose
in tutta la città. I quartieri cri-
stiani, da semprefedeli a
Bashar, alzano latesta. «I cur-
di locali devono subito abban-
donare la loro alleanzacon il
Pkk (ilPartitoindipendenti-
sta curdo in Turchia) e accet-
tarediesserepartedella na-
zione siriana», ci ha detto tra i
tanti Abdallah Salibi, sacerdo-
te dellacomunità siriaca mol-
to noto tra le chiese cristiane
locali. Fanno festa le aree ur-
bane che ilregime non aveva
mai abbandonatodal 2011.
Rinforzi di uomini e mezzi so-
no appena arrivati da Dama-
scoall’aeroportolocale.Ein-
tanto Bashar alza lavoce con-
troErdogan. Ieri visitando i
suoi soldati nellaregione di
Idlib lo ha accusatodiessere
«un ladro che ci ruba il grano,
il petrolio e laterra. Un ladro
al servizio degli americani».
Parole dure. Eppure, prima
del 2011, traidue irapporti
eranoottimi. Putin ha il pote-
re di riportarli aitoni cord iali
del passato.
©RIPRODUZIONERISERVATA
Corriere.it
Tuttigli
aggiornamenti
intemporeale
elenotiziedal
mondosul
canaleEsteri
delnostrosito
PacerussanelNorddellaSiria
Putindetta itempi aErdogan
Incontrotraileader:pattuglierannoinsiemelafasciadiconfine.Icurdiinritirata
L’Asse
RecepTayyip
Erdogan,
presidente
dellaTurchia,e
ilpresidente
russoVladimir
Putinsi
stringonola
manodopo
l’incontroavuto
ieriaSochi,sul
MarNero.Tra
gliaccordi
raggiuntic’è
cheicurdi
abbianoancora
150oreper
allontanarsidel
tuttodalla
fasciadi
sicurezzadi
chilometri
indicatadalla
Turchia
diLorenzoCremonesi
(inviatonelNorddellaSiria)
Ilcaso
Regeni,riparte
ildialogo
conIlCairo
Dopo un anno riparte il
dialogo tra le procure del
Cairo e diRoma
sull’omicidioRegeni. Il
procuratore generale
egiziano Hamada al Sawi -
ha infatti invitato il
procuratorecapo diRoma
ad un incontro al Cairo «al
fine diconfermare la
volontà di fare progressi
nellacooperazione
giudiziaria». Soddisfatto il
ministro degli Esteri Luigi
Di Maio:«È una notizia
importante.Un abbraccio
alla famiglia di Giulio». UccisoGiulioRegeni,28anni,assassinatonel
design Gaetano Cassini
/Studiofluo
–photo Bobby Doherty
/mini title
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Genova, 24 ottobre_4novembre 2019 http://www.festivalscienza.it
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