La Stampa - 18.09.2019

(Kiana) #1
Napoli ad altezza
Champions, contro i
detentori del trofeo.
Inter in versione Europa
League, a star larghi. Il Na-
poli ha sofferto e stretto i
denti finché ce n’è stato bi-
sogno, ma non ha mai ri-
nunciato a provarci: e i col-
pi vincenti li ha trovato nel
finale, partendo da un ri-
gore forse un po’ fiscale
quando il Liverpool aveva
esaurito la spinta. Ma gio-
care alla pari contro i cam-
pioni d’Europa non è im-
presa da poco, e vedere i
Di Lorenzo e i Mario Rui
sbrigarsela da veterani a
questi livelli è un segnale
da non sottovalutare. Così
come sfiancare gli avversa-
ri con gli strappi dei veloci-
sti, e poi colpirli –anche-
con la potenza del vecchio
Llorente. Un’ impresa in
piena regola, anche per
un punteggio che servirà
alla qualificazione senza
escludere, addirittura, il
primato nel girone.
Tutto il contrario dell’In-
ter, perché contro la squa-
dra più debole del girone
la vittoria era d’obbligo.
Invece i nerazzurri non ci
hanno mai seriamente
provato, lasciandosi poco
alla volta irretire dal gioco
dei cechi che più il tempo
passava e più si convince-
vano che si poteva fare. Lo
hanno fatto nella ripresa,
segnando un bel gol e poi
sbagliandone altri quan-
do la squadra di Conte
sembrava quasi essersi ar-
resa. E hanno pagato da-
zio alla fine, un tiro di Ba-
rella deviato da un difen-
sore sulla traversa colpita
da Sensi. Il quale Sensi, ol-
tre a confermarsi l’unica
attuale risorsa in tutte le
zone del campo compreso
un grande salvataggio di-
fensivo, aveva dipinto sul-
le fronti di De Vrij e D’Am-
brosio due punizioni col-
pevolmente sprecate
quando ancora, nella fase
d’avvio, lo Slavia dava l’im-
pressione di limitarsi a me-
nare il can per l’aia. Un’In-
ter davvero deludente, sia
nella coralità di una mano-
vra che non si è quasi mai
vista, sia nelle prestazioni
dei singoli eccezion fatta
per la piccola-grande mez-
zala. Lukaku, per dirne
uno, è stato cercato poco e
male: ma poiché tocche-
rebbe ai leader trascinare
i compagni nella difficol-
tà, la sua, anche la sua è
stata una prestazione ne-
gativa. Dopodichè Polita-
no è entrato tardi, Barella
invece pure, e insomma
forse anche la panchina
poteva far meglio.

PAGELLE


BROZOVIC MALE


SENSI PUNGE


LUKAKU SPENTO


ALLAN È OVUNQUE


MARIO RUI


CORRE PER TRE


7 MERET


Tocca il diagonale di Salah quando la beffa
sembrava servita: dimostra personalità e


coraggio non sottraendosi ai tocchi con i
piedi per aiutare i compagni.


7 DI LORENZO


Dalla provincia toscana (l’anno scorso era a


Empoli) alla sfida contro i primi in Europa: il
salto triplo non lo condiziona, anzi. Si attac-


ca a Mané e non lo perde di vista un attimo.


6 MANOLAS


Di testa c’è, di piede meno: nella ripresa


svirgola in modo pacchiano un facile rinvio
e libera Salah alla velenosa conclusione.


7 KOULIBALY


Mette la firma sulla sua partita come face-
va nelle ultime stagioni: insuperabile per il
tridente di Klopp, risoluto nelle ripartenze.


7,5 MARIO RUI


Ovunque e sempre da Oscar: corre per tre
e, soprattutto, chiude per tre.


6,5 CALLEJON


Un po’ sbadato in avvio, meglio in corso d’o-
pera: gli manca il guizzo per tagliare dietro


le linee dei Reds, lo trova sul più bello e con-
segna a Mertens il tiro dal dischetto.


7 ALLAN


Il duello con Fabinho o Milner è di altissimo
livello: in mezzo al campo è il solo che non
smette un attimo di alzare la guardia, copre


anche per chi, vedi Fabian Ruiz, non lo fa
(dal 30’ st ELMAS SV).


6 FABIAN RUIZ


Due tentativi respinti dopo pochi minuti e
due palloni, pericolosissimi, persi: gli piace


sentirsi al centro del ring, ma si sente trop-
po sicuro e davanti ai Reds è un delitto.


6,5 INSIGNE


Gli inglesi lo temono e controllano in ogni
angolo dell’attacco, ma anche prima: dà


sempre la sensazione di poter creare la ma-
gia dal nulla (dal 21’ st ZIELINSKI 6: ordina-
to, regala equilibrio).


7,5 MERTENS


Il biondo azzurro naviga cercando mari più
sicuri dei tacchetti di Van Dijk: tiene in an-


sia la retroguardia più bella d’Europa grazie
a deliziose aperture. Chirurgico dagli 11 me-


tri: 113º gol in azzurro, -2 da Maradona.


5,5 LOZANO


Fumoso e spuntato: vorrebbe spaccare la


notte, non ci riesce (dal 24’ st LLORENTE 7:
un tocco, un gol. Si prende una piccola ven-


detta su chi gli ha tolto la Champions lo
scorso primo giugno).


PAGELLE


Poche idee e scarsa qualità contro il gioco spumeggiante dei cechi

Il pari con lo Slavia Praga arriva nel recupero. L’autocritica del tecnico

L’Inter fa un salto indietro


e si complica subito la vita


Conte: “Sono io il più asino”


Semina il panico tra le linee fin da subi-
to, addirittura debordante nella ripresa.
Gran bel giocatore.

PAGELLE


FIRMINO BENE


SALAH SI PERDE


MANÉ SPRECA


7 ADRIAN
I pensieri più immediati sono quelli sul
doppio assalto di Fabian Ruiz ed è bravo
a disinnescarli. I pensieri più pericolosi
gli arrivano da una spaccata al volo di
Mertens: la parata è magistrale.

6,5ALEXANDER-ARNOLD
Si preoccupa di «scivolare» fino a dove
può per frenare, sul nascere, le intuizioni
del folletto di casa Insigne.

6 MATIP
Un colosso. Meno elegante, ma non per que-
sto meno efficace del collega di reparto.

5,5 VAN DIJK
Il più bravo della passata Champions è
anche il più sicuro in chiusura su Mer-
tens o Lozano: un gigante, come sem-
pre. Ma il gigante si scopre con i piedi di
argilla proprio sul finale: è lui a dare l’in-
volontario assist a Llorente che sigilla la
notte.

5 ROBERTSON
Ad averne di esterni così: in un ruolo sem-
pre meno battuto, è uno degli interpreti
più completi. Rovina tutto atterrando, in-
genuamente, Mertens nella propria area.

6 HENDERSON
Il capitano lo trovi a destra e, un attimo
dopo, sulla sinistra. È il termometro del
gioco, la temperatura sale se sale il suo
ritmo. (dal 42’ st SHAQIRI SV).

5 FABINHO
Si nota poco e, questo, fa parte del suo
essere. Si nota poco perché è poco ispira-
to.

6 MILNER
Un guerriero per natura e vocazione. Bel-
lo il faccia a faccia con Allan: dà sostan-
za. (dal 21’ st WIJNALDUM SV).

5,5 SALAH
Corre e nessuno lo prende. Per fortuna si
perde quando è il momento di sterzare
verso il centro dell’area partenopea. Tan-
to rumore per nulla, o quasi.

6 FIRMINO
Fra i suoi è il più pungente, anche se in
una sola occasione: di testa la mette fuo-
ri di un niente con Meret spettatore.

5 MANÉ
A tratti si trasforma in regista avanzato:
dalla sinistra si accentra per dialogare
con Firmino o con i centrocampisti che
arrivano da dietro. Fumoso quando oc-
corre dare un senso alle ripartenze dei
rossi: una la spreca clamorosamente
mandando fuori giri Salah. G.BUC.

FUORICAMPO


SKY SPORT A.


21:00


CHAMPIONS L.


DIN. ZAGABRIA-


ATALANTA


7


Le sconfitte di fila

dei club italiani contro
gli inglesi. Striscia

interrotta dal Napoli

ROBERTO CONDIO
MILANO

A


lzi la mano chi se lo
aspettava, questo ri-
torno improvviso in-
dietro nel tempo
dell’Inter. Dopo due mesi di vi-
ta nuova ed entusiasta con An-
tonio Conte, 90’ più provvi-
denziale recupero sono basta-
ti per ricacciare i nerazzurri ai
patimenti spallettiani. Rarissi-
me idee, nessun ritmo e persi-
no scarsa qualità, con una rea-
zione, più che altro di rabbia,
solo quando la situazione si
stava facendo disperata. Il pro-
blema è che ieri sera l’Inter, al
cospetto del patron Jindong
Zhang, debuttava piena di le-
gittime speranze in Cham-
pions sfidando la rivale sulla
carta più morbida del girone.
Contro il sorprendentemente
bello Slavia è finita solo 1-1 ed
è già stato un successo, per co-
me si erano messe le cose. Nel
punteggio: vantaggio ospite
dopo 63’, doppia chance dello
0-2 mancata e poi pari di Barel-
la al 92’. Ma è andata di lusso
anche per quel che s’è visto in
campo: se c’era una squadra
che meritava la vittoria era
proprio lo Sparta di ritorno in
Champions dopo 12 anni e so-
stenuto da tremila tifosi eccita-
ti dal figurone fatto a S. Siro.
Calcio evoluto e ben organiz-
zato, quello proposto da Jin-
drich Trpisovsky, il Klopp ce-
co mica solo per il cappellino
che porta sempre. Ritmo, co-
raggio e tanta lucidità.

«Non è questo il nostro calcio»
Vero che i biancorossi sono
già alla 12ª partita ufficiale,
ma oltre alla debordante for-
ma fisica che ha permesso lo-
ro di aggiudicarsi quasi tutti i
contrasti c’è stato molto altro
nell’elasticissimo 4-3-1-2 che
ha disorientato fin da subito
l’Inter, basandosi su due per-
ni centrali: l’onnipresente ca-
pitano Soucek e il trequarti-
sta romeno Stanciu, uno che
7 anni fa aveva fatto gol all’In-
ter con il Vaslui. Chi attende-
va un’Inter «contiana», tutta
pressing e intensità, è rima-
sto delusissimo.
Lo Slavia le ha rubato l’i-
dea e le ha concesso per un
tempo solo due pericoli nati

da piazzati calciati da Sensi.
Davvero tristemente simili al-
le peggiori versioni della
scorsa stagione, i nerazzurri.
Forse perché dal 1’ hanno
giocato due soli nuovi (Sensi
e il peraltro nullo Lukaku) e
soprattutto ben sette titolari
reduci dal fatale 1-1 dello
scorso dicembre con il Psv.

Segnale preoccupante
La chance sprecata da Marti-
nez dopo 38" della ripresa
sembrava inaugurare l’attesa
svolta e invece lo Slavia è di-
ventato padrone: gol in tap-in
di Olayinka, 0-2 sciupato da
Masopust e poi evitato da Skri-
niar (murato Stanciu). Si
aspettava Sanchez e invece è
entrato Politano. Ma nel dispe-
rato finale, con 8’ di recupero
a disposizione, è stato ancora
decisivo Sensi: punizione sul-
la traversa e sul tap-in volée in
diagonale di Barella, altro neo
entrato. Perdere, prima di in-
crociare Barça e Dortmund,
poteva già essere fatale. Il giro-
ne diventa comunque compli-
catissimo.
E il segnale è preoccupante:
l’ambiziosa capolista della Se-
rie A a lungo messa sotto, an-
che tecnicamente, dai campio-
ni cechi pieni di carneadi. «Ma
non è questo il nostro calcio -
dice Conte -. Siamo stati tutti
sotto la sufficienza. Io, il più
asino, per primo. Dovevamo
correre di più ed essere più cat-
tivi di loro. Quando parlo di
percorso di crescita, so che si-
tuazione c’è qui». Sabato sera,
intanto, sarà già derby. —
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

6 HANDANOVIC
Contava su un debutto più sereno, invece
deve anche incavolarsi con De Vrij per un re-
tropassaggio avventato. Ritarda la capitola-
zione di qualche attimo con un gran volo.

5,5 D’AMBROSIO
Qualche buona cosa quando spinge, arri-
vando pure a sfiorare il gol di testa al 23’;
una pericoloso black out su Olayinka e mol-
ta ripresa in apnea.

5 DE VRIJ
Lo Slavia, messo benissimo, fa densità in mez-
zo e tocca spesso a lui provare il lancio lungo:
ne azzecca uno solo, per Lautaro. Potrebbe far
meglio anche quando inzucca al 12’.

5,5 SKRINIAR
Colpevole pure lui sul gol. Unica vera sbava-
tura, però.

5,5 CANDREVA
Non si accende mai, come tutta l’Inter. Poi,
al 36’ prende una brutta botta alla schiena
(dal 4’ st LAZARO 5,5: all’esordio sgasa su-
bito, per poi spegnersi presto).

5 GAGLIARDINI
Un anno fa non era nemmeno nella lista
Champions. Non parte male ma gioca ma-
lissimo almeno due palloni pesanti.

5 BROZOVIC
Il gran tourbillon ceco lo manda in confusio-
ne. Dopo una preziosa chiusura in area al
10’ su Stanciu, non ne azzecca una (dal 26’
st BARELLA 6: due tiracci, prima del gol
che tiene in vita l’Inter).

6,5 SENSI
All’esordio nelle coppe sbaglia i primi due pas-
saggi e altro ancora, però è dal suo destro che
partono i piazzati all’origine di ogni pericolo. E
quanto pesa il salvataggio al 20’ al limite, in sci-
volata su Stanciu già pronto alla stoccata!

5 ASAMOAH
Teme a lungo, aspettando la Var, che al 55’
il suo «giallo» per entrata da tergo su Trao-
ré diventi rosso. Si salva, ma non sul gol
che arriva dalla sua parte.

4,5 LUKAKU
Come contro l’Udinese, quasi sempre antici-
pato, mai utile. La speranza è che un po’ di
colpa sia davvero del dolore alla schiena.

5 MARTINEZ
Mai titolare nella Champions spallettiana.
Tocca un sacco di palloni, andandoseli a cer-
care ma ne ricava solo un bel diagonale fuo-
ri. Poi, un’occasione sprecata e un «gial-
lo»: brutte abitudini (dal 26’ st POLITANO
5,5: il tempo di farsi ammonire). R. CON.

Chi sale
Stanciu
7,5

Champions: battuti i campioni d’Europa al San PAOLO. DECIDONO MERTENS E LLORENTE


COLPO GROSSO


Il Napoli stende il Liverpool con una prova di grande maturità: soffre all’inizio, esce alla distanza con furbizia e talento


GIGI GARANZINI


Il senso


di un’impresa


E una delusione


su tutti i fronti


DALL’INVIATO A NAPOLI


Quarta vittoria dell’Italia agli Europei di volley: a Mont-
pellier gli azzurri hanno battuto in rimonta la Bulgaria
di Prandi per 3-1 (22-25, 25-23, 25-21, 25-17) e sta-
sera con la Francia (20,30 RaiSport) si giocano il 1º po-
sto del girone. L’Italia si è comunque garantita la per-
manenza in Francia per la fase a eliminazione diretta.

Volley, Europei: battuta anche la Bulgaria
RAI SPORT

20:30


VOLLEY


FRANCIA-


ITALIA


RAISPORT


15:00


CICLISMO


GIRO DELLA


TOSCANA


EUROSPORT


15:00


CICLISMO


GRAN PRIX


DE WALLONIE


OGGI IN TV SKY SPORT


21:00


CHAMPIONS L.


PARIS S.G.-


REAL MADRID


SKY SPORT


21:00


CHAMPIONS L.


JUVENTUS-


SPORT ATL.MADRID


Reus sbaglia un rigore, Barça graziato a Dortmund. Il Salisburgo ne fa sei al Genk

Per grazia ricevuta da Ter Stegen: un rigore di Reus neutra-
lizzato, anche se con più di un passo davanti la linea di porta,
e un altro paio di provvidenziali miracoli assortiti. Barça sa-
no e salvo, anche con un punticino in tasca e la buona nuova
del rientro di Messi, dall'assalto del Borussia Dortmund: tut-
ti insieme appassionatamente a Inter e Slavia Praga, nel gi-

rone F, con un punto. Un altro rigore sbagliato indirizza la se-
rata di Champions: Barkley spara alto e gli scioperanti del
Valencia, con Rodrigo, fanno la festa al Chelsea. Grandinata
del Salisburgo sul malcapitato Genk: cinquina (tripletta al
debutto del 19enne Haaland) in un tempo, sei alla fine e pri-
mato del girone in condominio con il Napoli.

NAPOLI 2


LIVERPOOL 0


Napoli (4-4-2): Meret 7; Di Lorenzo 7,
Manolas 6, Koulibaly 7, Mario Rui 7,5; Cal-
lejon 6,5, Allan 7 (30’ st Elmas sv), Fa-
bian Ruiz 6, Insigne 6,5 (21’ st Zielinski
6); Mertens 7,5, Lozano 5,5 (24’ st Llo-
rente 7). All. Ancelotti 7

Liverpool (4-3-3): Adrian 7; Alexan-
der-Arnold 6,5, Matip 6, Van Dijk 5,5, Ro-
bertson 5; Henderson 6 (42’ st Shaqiri
sv), Fabinho 5, Milner 6 (21’ st Wijnal-
dum sv); Salah 5,5, Firmino 6, Mané 5.
All. Klopp 6

RETI: st 37’ Mertens (rig.), 47’ Llorente
ARBITRO: Brych (Ger) 6
AMMONITI: Robertson, Milner, Llorente
SPETTATORI: 50 mila circa

GUGLIELMO BUCCHERI


INVIATO A NAPOLI Nicolò Barella (a destra) festeggiato da Matteo Politano dopo il gol del pareggio

ANALISI


INTER 1


SLAVIA PRAGA 1


Inter (3-5-2): Handanovic 6; D’Ambro-
sio 5,5, De Vrij 5, Skriniar 5,5; Candreva
5,5 (4’ st Lazaro 5,5), Gagliardini 5, Bro-
zovic 5 (26’ st Barella 6), Sensi 6,5, Asa-
moah 5; Lukaku 4,5, Martinez 5 (26’ st
Politano 5,5). All.: Conte 5

Slavia (4-3-1-2): Kolar 6,5; Coufal 6,5,
Kudela 6,5, Hovorka 7, Boril 5,5; Traoré
6,5 (15’ st Zeleny 6,5), Soucek 7,5, Hu-
sbauer 6,5; Stanciu 7,5; Masopust 5,5
(34’ st Yusuf Helal sv), Olayinka 7 (40’ st
Provod sv). All.: Trpisovsky 7

Reti: st 18’ Olayinka, 47’ Barella
Arbitro: Buquet (Fra) 5,5
Ammoniti: Hovorka, Asamoah, Marti-
nez, Politano, Soucek
Spettatori: 50.128 paganti, incasso non
comunicato

ANSA


MILANO


Slavia Praga

Sbaglia, solo dal limite, il colpo nemmeno
tanto complicato dello 0-2. Già prima, il
meno tonico di un team in gran salute.

Chi scende
Masopust
5,5

JACOPO D’ORSI
INVIATO A NAPOLI

Sperava di poter fare una doc-
cia, Jurgen Klopp, preoccupato
dallo stato degli spogliatoi del
San Paolo. Gli è toccata gelata,
sul campo, nel debutto da re di
Champions, battuto di nuovo
dal Napoli: qui siamo a tre su
tre, una con il Borussia Dort-
mund e due con il Liverpool.
Non gli è bastato un altro portie-
re che inizia per A, dopo Alisson
decisivo a dicembre ad Anfield
su Milik: Adrian, l’eroe della Su-
percoppa europea, con un balzo
irreale aveva murato Mertens in
avvio di ripresa, ma non è arriva-
to sul rigore che lo stesso belga
ha scaraventato alla sua destra,
dopo un contatto non troppo
chiaro tra Robertson e Callejon.
Colpo grosso nel finale, con la fir-
ma di «Ciro» e di Llorente, un al-
tro a caccia di rivincite con i

Reds dopo la finale persa con il
Tottenham a Madrid. Verdetto
giusto: il Napoli s’è l’è giocata,
ha scosso l’albero finché non è
caduto il frutto maturo, nel fina-
le come un anno fa (Insigne al
90’). Girone in discesa, primo
posto possibile, patrimonio da
far fruttare nelle prossime due
trasferte in casa del morbido
Genk e dell’infido Salisburgo.
C’è tutto questo nella grande
notte in cui per la prima volta,
all’8º tentativo, una squadra ita-
liana comincia la Champions
battendo i campioni in carica.

Capolavoro d’artigianato
«Dobbiamo difendere quando
c’è da difendere e attaccare
quando c’è da attaccare», ave-
va ordinato Ancelotti. Qualità
e furbizia, sofferenza e talen-
to: così il Napoli, capolavoro
d’artigianato, ha retto il con-

fronto con i campioni d’Euro-
pa fino a piegarli. In avvio ha la-
sciato loro l’iniziativa senza
vergognarsi, soffocando il tri-
dente delle meraviglie di
Klopp tra le linee di difesa e
centrocampo, otto uomini in
nemmeno dieci metri. Disatti-
vato Firmino, pericolosissimo
di testa al 43’ ma incapace di in-
nescare come al solito Salah e
Mané, il più era fatto. Al resto
hanno pensato i recuperi a cen-
to all’ora di Mario Rui sulla
freccia egiziana, scagliata per
lo più dall’arco di Henderson,
e il ritrovato Koulibaly. I 7 gol
subiti tra Fiorentina e Juve so-
no un ricordo, il Napoli ha ri-
trovato la concentrazione per-
duta. Unico vero spavento al
55’, il solito contropiede da cal-
cio d’angolo già fatale allo Sta-
dium, ma è arrivata la grazia
di Mané che ha ciabattato l’as-

sist per Salah. Il Napoli a quel
punto già poteva trovarsi in
vantaggio, pericoloso spesso
con Insigne imboscato a sini-
stra. Adrian si era già meritato
lo stipendio in avvio su Fabian
Ruiz. I cambi di Ancelotti, alla
terza vittoria su tre in casa con-
tro Klopp (nel conto c’è anche
una sfida tra Real e Dort-
mund), hanno dato la spinta fi-
nale per compiere l’impresa. È
toccato a Mertens scrivere una
delle pagine più belle della sto-
ria europea del Napoli: ora è a
quota 113 gol in azzurro con-
tro i 115 di Maradona e i 123 di
Hamsik. Quando perfino mi-
ster difesa, Van Dijk, possibile
Pallone d’oro, ha perso il con-
trollo regalando a Llorente l’as-
sist per il raddoppio, c’è manca-
to poco che il San Paolo venis-
se giù. —
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

L’esultanza dei giocatori del Napoli: da sinistra Di Lorenzo, 26 anni, Mertens (32) e Llorente (34). Quest’ultimi sono anche gli autori dei gol

34 LASTAMPAMERCOLEDÌ 18 SETTEMBRE 2019


SPORT


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