la Repubblica - 03.08.2019

(Brent) #1
dalla nostra inviata
Anna Lombardi

NEW YORK — Non è bastata la ric-
chezza, il nome e nemmeno la bel-
lezza. Nella villa dei Kennedy a
Hyannis Port, la “Camelot” della di-
nastia più famosa d’America, si
prepara l’ennesimo funerale. Toc-
ca a Saoirse Kennedy Hill, 22 anni,
uccisa da un overdose di farmaci,
allungare l’elenco di morti che da
ottant’anni punteggia il destino
della famiglia, che qui più d’ogni
altra, ha segnato il Novecento. Ro-
bert, il “Bob” ucciso a Los Angeles
durante la campagna presidenzia-
le del 1968, era suo nonno. John Fi-
tzgerald, il presidente assassinato
a Dallas nel 1963, il prozio.
La maledizione dei Kennedy,
d’altronde, va avanti dal 1944.
Quando il primo figlio del patriar-
ca Joseph, Joseph Jr., precipitò col
suo aereo in fiamme sulla Germa-
nia nazista. Da allora, ogni genera-
zione, un tributo di sangue. Una so-
rella di Joseph jr., Kathleen detta
Kick, diede scandalo anche nella
morte, precipitando col suo aereo
in Francia insieme all’amante, Pe-
ter Fitzwilliam nel 1948. L’innocen-
te Patrick, bebè di Jfk, morì poche

ore dopo la nascita, tre mesi prima
di Dallas. L’altro figlio del presiden-
te, quel John John che da piccolo
commosse l’America facendo il sa-
luto militare al funerale del padre,
morì pilotando un aereo nel 1999.
E pazienza se oggi i complottisti di
QAnon sostengono sia ancora vi-
vo, costretto a nascondersi per
sfuggire a un complotto dei Clin-
ton. Pronto a riapparire nel 2020
per unirsi a Donald Trump come
suo vice. Come dimenticare, poi,
David, cugino di John John e zio di
Saoirse, morto per overdose di co-
caina nel 1984 e suo fratello Mi-
chael, ucciso nel 1997 da una bana-
le caduta con gli sci?
Era depressa, Saoirse. E non ne
faceva mistero. Lo aveva scritto
sul giornale della scuola già anni
fa, quando frequentava l’esclusiva
Deerfield Academy. Sperando che
mettere fuori da sé la lotta alla de-
pressione, potesse aiutarla: «La
gente parla liberamente di tumori.
Perché parlare di ansia, schizofre-
nia, disturbi bipolari è ancora ta-
bù?”. Un male oscuro, il suo, con ra-
dici negli alti e bassi del legame fra
i suoi genitori. Mamma Courtney,
quinta degli undici figli di Bob ed
Ethel, nel 1993 aveva infatti sposa-
to Paul Michael Hill: anche lui col

suo bel passato pesante. Era infatti
uno dei Guilford Four, i quattro ir-
landesi condannati nel 1974 per gli
attentati dell’Ira contro due pub in-
glesi: scontarono 15 anni in prigio-
ne prima di essere completamen-
te scagionati. La sua storia, raccon-
tata nel 1993, anno dell’incontro e
del matrimonio con Courtney, dal
film plurinominato agli Oscar Nel
nome del Padre, con Daniel Lee
Lewis protagonista e John Lynch
nei panni di Hill. Un amore non fa-
cile, quello fra la socialite demo-
cratica e l’ombroso irlandese. Nel
2006 si separarono, ma non divor-
ziarono mai. Anzi, secondo una re-
cente intervista di Courtney a Rte
radio, sarebbero tornati insieme.
Iscritta al Boston College dove
studiava comunicazione, vicepre-
sidente dei giovani democratici
dell’università, Saoirse «si batteva
per le donne, i diritti umani e per
costruire scuole in Messico». La fa-
miglia la ricorda così in un comuni-
cato a poche ore dalla morte.
«Da oggi il mondo è meno bello»
dice nonna Ethel, in casa con lei
nelle ultime ore. Dal marito alla ni-
potina, di Kennedy ricchi, belli e
maledetti ne ha sepolti tanti. Trop-
pi.

La maledizione dei Kennedy


Addio alla nipote di Bob


Saoirse trovata morta a 22 anni per overdose di farmaci nella villa di famiglia


L’ultima di una serie di tragedie che hanno segnato la dinastia più famosa d’America


KARMA PRESS PHOTO

Il volo di John
John
John Fitzgerald
Kennedy Jr.,
figlio minore di
Jfk e di Jackie,
morì il 16 luglio
1999 nello
schianto
dell’aereo, da lui
stesso pilotato.
Con lui la moglie

dalla nostra inviata

NEW YORK — «Quella frase di mio
padre mi ha spezzato il cuore». Pat-
ti Davis non si dà pace. In un na-
stro emerso giorni fa, il cui testo in-

tegrale è stato pubblicato martedì
sul sito internet del mensile The
Atlantic, si sente distintamente la
voce di suo padre, il futuro presi-
dente Ronald Reagan dare delle
«scimmie» ai delegati africani del-
le Nazioni Unite, durante una tele-
fonata del 1971 con il presidente de-
gli Stati Uniti in carica Richard Ni-
xon. La figlia di Reagan ha dunque
preso carta e penna per spiegare
dalle pagine del Washington Post,
che no, «lui non era così».
Quello sfogo inequivocabilmen-

te razzista avvenne all’indomani
della decisione delle Nazioni Uni-
te di riconoscere la Repubblica Po-
polare cinese, anche con l’aiuto
dei delegati africani, che non volle-
ro allinearsi agli Stati Uniti ricono-
scendo Taiwan come stato indi-
pendente. Il futuro presidente Rea-
gan, all’epoca ancora governatore
della California, era furioso. «Mon-
key» dice al telefono con Nixon.
«Scimmie, che fanno ancora fatica
ad indossare le scarpe».
Davis, 66 anni, lo stesso sorriso

di mamma Nancy, scrive di aver
inizialmente pensato che le frasi
dovevano «essere state prese fuori
contesto. Ero già pronta a dare bat-
taglia. Non ero preparata a sentire
la voce di mio padre dire realmen-
te quelle cose». Attrice, scrittrice,
modella – famosa per aver posato,
nel 1994, per una controversa co-
pertina di Playboy – ed ex compa-
gna del chitarrista degli Eagles,
Bernie Leadon con cui scrisse an-
che alcune canzoni, nell’editoriale
spiega di non aver mai sentito il pa-

dre fare commenti simili. «Da bam-
bina in famiglia si diceva chiara-
mente che intolleranza e razzismo
erano convinzioni tossiche dalla
quali bisognava prendere le distan-
ze». Spiegando che «non c’è nessu-
na difesa né spiegazione raziona-
le. Il Ronald Reagan che mi ha cre-
sciuto quelle cose non le avrebbe
mai dette». Ma di una cosa è sicu-
ra: «Se fossero venute fuori men-
tre era ancora in vita, se ne sareb-
be sicuramente scusato».
— A. Lom.

iResidenza di famiglia
Foto di gruppo per la
famiglia Kennedy nella
villa di Hyannis Port,
Massachusetts (in basso):
un luogo entrato nella
leggenda americana
come il cuore della
“Camelot” dei Kennedy.
Qui è stata trovata morta
la 22enne Saoirse Roisin
Hill, nipote di Robert F.
Kennedy

kStudentessa Saoirse Kennedy Hill


La scheda
I drammi
dei Kennedy

Jfk a Dallas
Il 22 novembre
1963 a Dallas
il presidente
democratico
John Fitzgerald
Kennedy venne
ferito a morte
dai colpi di
fucile sparati da
Lee Harvey
Oswald

©RIPRODUZIONE RISERVATA

La fine di Bobby
A Los Angeles il 5
giugno 1968, in
campagna
elettorale per le
presidenziali, il
senatore (e
fratello di Jfk)
Robert Kennedy,
nonno di Saoirse,
è ucciso con un
colpo di pistola

Il dramma di Ted
Chappaquiddick
Massachusetts,
18 luglio 1969:
Mary Jo
Kopechne, amica
di Ted Kennedy,
muore in auto in
un incidente
provocato dal
senatore

Il caso


La figlia di Reagan si scusa per il padre: “Ma non era razzista”


Il futuro presidente


aveva definito


“scimmie” i delegati


africani all’Onu


pagina. (^12) Mondo Sabato, 3 agosto 2019

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