La Stampa - 06.11.2019

(Romina) #1

Morto a 76 anni il tecnico della nazionale di thoeni e gros


Addio Cotelli, il rivoluzionario dello sci


Creò il mito della Valanga Azzurra


A San siro

Arriva il City


dei fenomeni


Ultima chiamata


per l’Atalanta


GIORGIO VIBERTI


Senza di lui non ci sarebbe sta-
ta la Valanga Azzurra. Si è
spento a 76 anni Mario Cotelli,
ex direttore tecnico negli Anni
70 della più forte Nazionale
italiana di sci di tutti i tempi.
Soffriva di una grave forma di
insufficienza renale, che l’ave-
va costretto alla dialisi.
Personaggio vulcanico, a
volte scomodo per l’esuberan-
za e la passione con cui soste-
neva le proprie idee, era nato a
Tirano, in Valtellina, il 6 mar-


zo 1943 e aveva cominciato co-
me maestro di sci a 19 anni.
Nel 1967 - quando studiava
Economia all’Università- fu
chiamato da Jean Vuarnet alla
guida della Nazionale C azzur-
ra e promosso poi nelle due sta-
gioni successive alla formazio-
ne B e infine alla 1ª squadra.
Nella quale Cotelli dal 1970 al
1978 contribuì a scrivere alcu-
ne fra le pagine più belle nella
storia dello sci italiano. Gran-
de tecnico, straordinario moti-
vatore, rifondò il settore dan-

do fiducia ad alcuni giovani ta-
lenti come Gustavo Thoeni,
Franco Bieler, Tino Pietrogio-
vanna ed Erwin Stricker, più
tardi Herbert Plank e Pierino
Gros, conquistando da dt 6 me-
daglie olimpiche (2 ori, con
Thoeni e Gros), 6 podi mondia-
li (4 ori di Thoeni e 1 di Gros),
5 Coppe del Mondo, 4 Coppe
di gigante e 2 di slalom. Indi-
menticabile fu il pokerissimo
nel gigante della Coppa del
Mondo 1974 a Berchtesga-
den, con Gros primo davanti a
Thoeni, Stricker, Helmuth Sch-
malzl e Pietrogiovanna. Inno-
vatore e rivoluzionario, spesso
controcorrente e ribelle, Cotel-
li fu l’antesignano dello sci mo-
derno, grande conoscitore di
tecnica e materiali, leader cari-
smatico con un intuito straor-
dinario che lo portava ad anti-

cipare i tempi. L’unico difetto -
o l’ennesimo pregio, secondo i
punti di vista - fu la scarsa di-
plomazia, che nel 1978 gli co-
stò il posto di dt azzurro, non
avendo gradito alcune inge-
renze da parte della Federsci.
Uscito dal circo bianco, con-
tinuò comunque a farsi apprez-
zare come consulente azienda-
le e soprattutto nel ruolo di opi-
nionista sulla carta stampata e
in tv, dove riusciva sempre a
trovare chiavi di lettura perso-
nalissime e suggestive: indi-
menticabili le sue spumeggian-
ti telecronache come “voce tec-
nica” in alcuni exploit di Alber-
to Tomba. Una memoria stupe-
facente, una fucina di storie e
di aneddoti che hanno reso Co-
telli unico e inimitabile nel
mondo del sci. —
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champions: la sfida IN RUSSIA


Sarri vede il primo traguardo


Tre punti per chiudere i giochi


Stasera a Mosca la Juve può centrare gli ottavi con due turni d’anticipo


Contro la Lokomotiv Higuain farà coppia con Ronaldo. De Ligt a casa


ANTONIO BARILLÀ
INVIATO A MOSCA


La locomotiva davanti allo
stadio, i particolari architetto-
nici che evocano i treni, il pri-
mo museo di Russia dedicato
a una squadra: la RZD Arena
è uno scrigno di ricordi, porta
indietro d’un secolo fino ai fer-
rovieri che si riunivano qui
per giocare. Maurizio Sarri
riesce appena a sbirciare, il
tempo del walk around – sen-
za piumino addosso, il freddo
non è eccessivo - e della confe-
renza stampa, comunque di-
stratto da una storia più picco-
la ma gratificante, quella per-
sonale che può scrivere stase-
ra. La sua Juventus è a un pas-
so dalla qualificazione: una
vittoria garantirebbe gli otta-
vi, permetterebbe di pianifica-
re l’assalto al primo posto nel
girone e custodire energie
per il campionato.


Dati diversi
Il match point diventa sintesi
dell’ottimo avvio dell’allena-
tore venuto dal Chelsea, in ci-
ma alla Serie A davanti all’In-
ter e vicino a tagliare, in
Champions, il primo traguar-
do volante di stagione. «A li-
vello di risultati – riflette - è
andata benissimo, a livello di
incidenza nel modo di gioca-
re bene. I dati di oggi – bari-
centro, possesso, tiri fatti e su-
biti - sono diversi rispetto alle
scorse stagioni: non sempre
migliori, ma indicano che stia-
mo lavorando per andare in
una certa direzione. E abbia-
mo margini di crescita». Non
sempre la Juve ha brillato, ha
strappato vittorie con ricette
antiche, ma il bilancio globa-
le è positivo: se dovesse quali-
ficarsi stasera, Sarri farebbe
meglio sia di Antonio Conte
sia di Massimiliano Allegri.

L’attuale tecnico nerazzurro
ha ottenuto l’unico pass in
due stagioni al sesto turno e
Max ha sempre dovuto aspet-
tare almeno la quinta gara:
l’ultimo a riuscirci in quattro
è stato Claudio Ranieri undici
anni fa, nella Champions
2008-2009, vincendo due a
zero in casa del Real Madrid
nella notte in cui il Santiago
Bernabeu dedicò una stan-
ding ovation ad Alessandro
Del Piero.

Stimoli nuovi
Sarri non si fida, e fa bene: «In
casa, la Lokomotiv ha un gio-
co diverso, più aggressivo. E
avrà motivazioni forti. Il no-
stro obiettivo, ad ogni modo,
è qualificarci attraverso la pre-
stazione: in Europa le due co-
se vanno di pari passo, se non
fai bene i punti non li prendi».
La squadra lo segue e si diver-

te, lui è gratificato ma non si
culla: «La novità porta sem-
pre interesse stimoli nuovi, i
giocatori sono coinvolti. Le
difficoltà possono sorgere do-
po, quando la squadra pensa
di saper fare un tipo di gioco e
invece non ne è ancora in pos-
sesso». Stasera, oltre a Cua-
drado squalificato, nella Ju-
ventus mancherà De Ligt ri-
masto a Torino per un proble-
ma alla caviglia. In attacco Hi-
guain è favorito su Dybala
(che non si è allenato per una
gastroenterite) in un ballot-
taggio che si trascinerà lungo
tutta la stagione: «Conosceva-
no la situazione dall’inizio,
quando hanno scelto di to-
gliersi dal mercato e rimane-
re sapevano che difficilmente
avrebbero giocato insieme.
Se poi saprò farli coesistere,
sarò il primo a essere conten-
to». Sul Pipita due parole in
più per spiegare la metamor-
fosi: «Era più egoista, non ave-
va la stessa partecipazione di-
fensiva e la stessa predisposi-
zione all’assist. Oggi è un gio-
catore leggermente meno pe-
ricoloso in area - dice Sarri -,
ma molto più utile alla squa-
dra. È cambiato anche nell’at-
teggiamento. L’anno scorso
aveva sofferto lo strappo con
la Juve, vissuto come una
sconfitta personale, e tornan-
do in bianconero ha ritrovato
le motivazioni». —
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MAURIZIO SARRI


ALLENATORE


DELLA JUVENTUS


LAPRESSE


Noi stiamo andando
in una certa direzione
e serve la prestazione:
in Europa se non fai
bene, non prendi punti

LOKOMOTIV MOSCA


JUVENTUS


Sky Sport 1 Ore 18,55


Lokomotiv Mosca (3-5-1-1): 1 Guilher-
me; 27 Murilo, 14 Corluka, 5 Höwedes;
20 Ignatyev, 6 Barinov, 7 Krychowiak, 23
Joao Mario, 31 Rybus; 59 Al. Miranchuk;
19 Eder.
All. Semin


Juventus (4-3-1-2): 1 Szczesny; 13 Da-
nilo, 19 Bonucci, 28 Demiral, 12 Alex San-
dro; 6 Khedira, 5 Pjanic, 14 Matuidi; 8
Ramsey; 21 Higuain, 7 Ronaldo.
All. Sarri


Arbitro: Buquet (Francia)


2008


L’anno dell’ultima
qualificazione dopo 4
giornate di Champions
Era la Juve di Ranieri

Mario Cotelli aveva 76 anni

Cristiano Ronaldo, 34 anni, scherza durante l’allenamento di ieri mattina a Torino. Alle sue spalle Riccardo Scirea, figlio di Gaetano

TIZIANA CAIRATI
MILANO
Un testacoda, così si po-
trebbe definire la sfida di
Champions League tra
Atalanta e Manchester Ci-
ty in programma stasera
alle 21 a San Siro, casa eu-
ropea dei nerazzurri. Una
partita da dentro o fuori
per i bergamaschi ancora
aritmeticamente in corsa
per restare in Europa, ma
che con 3 sconfitte in al-
trettante gare vedono gli
ottavi sempre più lontani.
Il match contro la prima
della classe infatti porta
con sé numeri poco edifi-
canti per l’Atalanta: dopo
i primi 3 turni, 9 punti a 0
dice la classifica del giro-
ne C, e i gol inquadrano an-
cora meglio la situazione.
Sono 11 le reti incassate
dai nerazzurri, 1 sola dal
City, che però ha fatto 10
gol contro i 2 della forma-
zione di Gasperini. In ogni
caso l’Atalanta reduce da
una sconfitta in campiona-
to contro il Cagliari non si
sente battuta in partenza
anche se i 5 gol subiti dal
City in Inghilterra fanno
ancora male. Comunque
vada, sarà un’aggiunta al
bagaglio di esperienza. E
non è poco. «È una nuova
opportunità per noi - spie-
ga Gasperini -: nonostan-
te tutto con un risultato
positivo saremmo ancora
in corsa per gli ottavi e per
l’Europa League. Partiamo
di nuovo da 0-0». —
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ATALANTA


MANCHESTER CITY


Sky Sport 1 Ore 21

Atalanta (3-4-2-1): 95 Gollini; 6 Pa-
lomino, 4 Kjaer, 19 Djimsiti; 21 Casta-
gne, 15 De Roon, 11 Freuler, 8 Go-
sens; 10 Gomez, 72 Ilicic; 9 Muriel.
All. : Gasperini

Manchester City (4-3-3): 31 Eder-
son; 27 Cancelo, 25 Fernandinho, 5
Stones, 22 Mendy; 8 Gundogan, 21
Silva, 17 De Bruyne; 20 Bernardo Sil-
va, 7 Sterling, 9 Gabriel Jesus.
All.: Guardiola

Arbitro: Kulbakov (Bielorussia)

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MERCOLEDÌ 6 NOVEMBRE 2019LASTAMPA 37


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