La Stampa - 06.11.2019

(Romina) #1

Si alternerà al festival della Tecnologia


L’economia circolare


avrà la sua Biennale


CLAUDIA LUISE


N


asce la Biennale
internazionale
dell'economia cir-
colare, manifesta-
zione che punta a diffonde-
re i valori della sostenibili-
tà attraverso l'arte. La pri-
ma edizione sarà nel 2020
e si alternerà al Festival del-
la tecnologia organizzato
dal Politecnico. Ma ha inau-

gurato ieri la Preview della
Biennale con installazioni
artistiche, performance e
workshop in programma fi-
no al 7 gennaio, in varie se-
di della città. «Vogliamo eli-
minare l'idea di rifiuto, tra-
sformando e rimettendo in
circolo ciò che è stato pro-
dotto: un circolo virtuoso
frutto di un nuovo modo di
pensare e di vivere», spie-
ga l'architetto Silvio Ferre-
ro, tra i promotori dell'ini-
ziativa. Istituzioni museali

e artisti italiani ed interna-
zionali hanno realizzato in-
stallazioni nelle aree pub-
bliche di Torino e nelle cor-
ti di palazzi aulici. La ricer-
ca scientifica e l’espressio-
ne artistica sono quindi uni-
te per veicolare i principi
del pensiero circolare attra-
verso azioni partecipate e
programmi diversificati
per il pubblico. Partecipa-
no il Dipartimento Educa-
zione del Castello di Rivoli,
la Fondazione Merz, la Fon-
dazione Sandretto Re Re-
baudengo, la Gam e il Pav.
Le opere saranno esposte
presso Palazzo Reale, Pa-
lazzo Carignano, Fonda-
zione Merz, grattacielo In-
tesa Sanpaolo, Politecni-
co, Palazzo Birago, le sedi
Smat e Amiat.

LEONARDO DI PACO


Q


ualche anno fa fece
scandalo la pubblica-
zione di un libro sessi-
sta dal titolo “Barbie:
posso essere un ingegnere in-
formatico”. La vita del volume
fu breve: venne ritirato dal
mercato dopo le critiche rice-
vute per il fatto che Barbie, nel-
la storia, doveva farsi aiutare
dai colleghi maschi perché ina-
datta a programmare.
Che si tratti di uno stereoti-
po ben radicato, frutto di un
modello culturale che giudica
il sesso femminile inadeguato
per questo settore, lo dimostra
la situazione della popolazio-
ne studentesca nel dipartimen-
to di Informatica dell’Universi-
tà di Torino. Su circa 700 iscrit-
ti, infatti, le ragazze sono appe-
na il 12%. Dati alla mano, si
tratta della percentuale peg-
giore di tutto l’ateneo.
Un gap di genere impressio-
nante per due ragioni. La pri-
ma è che all’interno di UniTo le
ragazze, su circa 75mila iscrit-
ti, sono il 61% del totale. La se-
conda è che all’interno del di-
partimento di Informatica la
percentuale di studentesse an-
no dopo anno subisce una para-
bola discendente. «Tra la metà
degli anni ’80 e l’inizio degli an-
ni ’90 - spiega la professoressa
Viviana Patti, già membro del
Comitato Unico di Garanzia
per le pari opportunità dell’uni-
versità – il rapporto ma-
schi/femmine all’interno di In-
formatica era del 50%». Un de-
cremento, continua la docen-
te, «frutto della crisi patita dal
settore informatico a cavallo
tra il vecchio e il nuovo millen-
nio. Una trentina di anni fa,
quando nel nostro territorio
proliferava una grande azien-
da come Olivetti, iscriversi a In-
formatica era una scelta caldeg-
giata anche dalle famiglie
nell’ottica di una futura occupa-
bilità delle figlie. Col tracollo
dell’azienda di Ivrea, però, as-
sieme ad un modello culturale
che ha via via dipinto gli infor-
matici come “nerd” e solitari,
l’immaginario delle ragazze è
stato colpito negativamente:

portandole a optare per altri
percorsi universitari».
«Questo tipo di barriere
mentali - aggiunge la professo-
ressa Rosa Meo - partono da
lontano. Già quando sono pic-
cole, per esempio, alle bambi-
ne vengono regalate bambole
o pentole mentre i maschietti,
giocando con macchinine o co-
struzioni, si approcciano a te-
mi più meccanici e tecnici». La
conseguenza è che una volta
terminate le scuole superiori
«molte ragazze, a causa dell’in-
fluenza delle famiglie e creden-
dosi inadatte a studiare certi
ambiti, si autoboicottano». Co-
me fare a colmare questo gap?
«La soluzione è investire nei
percorsi di orientamento e di
informazione per far capire
che quello informatico, in real-
tà, è un ambito assai creativo e
che offre moltissimi sbocchi
professionali» conclude la pro-

fessoressa Liliana Ardissono.
Superare condizionamenti e
pregiudizi di genere, valorizza-
re talenti femminili e appassio-
nare le ragazze alla programma-
zione dei computer, rendendole
pronte a rispondere alle esigen-
ze tecnologiche delle imprese, è
anche l’obiettivo di “Coding
Girls”, iniziativa promossa dalla
Fondazione Mondo Digitale,
Ambasciata degli Stati Uniti in
Italia, con la collaborazione di
Microsoft Italia e sostenuta dalla
Compagnia di San Paolo. Ieri,
nella sede del dipartimento di In-
formatica di via Pessinetto, si è
svolta la prima tappa del tour na-
zionale che fino al 22 novembre
raggiungerà 14 città italiane por-
tando oltre 10mila ragazze degli
istituti superiori a sfidarsi in una
maratona di programmazione
col supporto dalle studentesse
degli atenei partecipanti. —
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Salvo diversa decisione
della Città Metropolitana
o della Regione, la contra-
stata unione in un mega
istituto comprensivo da
1800 alunni dell’Ic Alberti
e della Direzione didatti-
ca Salgari è cosa fatta. Lu-
nedì era stata discussa in
Sala Rossa un’interpellan-
za del Pd che segnalava le
difficoltà di gestione di un
istituto del genere con
scuola dell’infanzia, pri-
maria e media, con oltre
200 docenti. Ieri l’assesso-
ra all’Istruzione Antoniet-
ta Di Martino ha firmato
la delibera per l’istituzio-
ne dei nuovi comprensivi,
che nell’anno scolastico
2020-2021 in città passe-
ranno da 44 a 47 con la
riorganizzazione della re-
te scolastica nelle circo-
scrizioni 3 e 6. La delibera
oggi verrà trasmessa alla
Città Metropolitana che
acquisirà tutti i piani di di-
mensionamento dei co-
muni. Entro il 29 novem-
bre trasmetterà il suo pia-
no alla Regione.
«Il Comune - dice l’asses-
sora - segue il percorso av-
viato con una delibera di
consiglio comunale del
2017, con un percorso
quadriennale di graduale
accorpamento delle dire-
zioni didattiche e delle
scuole medie per favorire
la formazione di istituti
comprensivi». Il progetto
ha come caratteristiche
basilari la continuità edu-
cativa e l’integrazione di
competenze tra i docenti
dei vari gradi. I nuovi isti-
tuti comprensivi nella Cir-
coscrizione 3 sono tre: Ic
Alberti Salgari, Ic Baricco,
Ic Perotti Toscanini ed è
modificato l’Ic Palazze-
schi; nella Circoscrizione
6 sono 2: Ic DaVinci Frank
e Ic Bobbio Novara e sono
modificati Ic Cena e Ic Di
corso Vercelli. «La nuova
organizzazione degli isti-
tuti comprensivi è stata
condivisa con le dirigenze
scolastiche in un percorso
partecipato - dice Di Marti-
no -, la Città ha tenuto con-
to delle diverse proposte
pervenute». M. T. M. —
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Sono solo il 12% degli iscritti al dipartimento universitario. Negli Anni Ottanta la quota era del 50%


La fuga delle ragazze da Informatica


“Colpa della crisi e degli stereotipi”


Ieri a Torino la tappa di “Coding Girls”, per valorizzare talenti femminili e superare condizionamenti e pregiudizi di genere


L’iniziativa della diocesi


Nasce il servizio per l’apostolato digitale
che promuove il dialogo tra le religioni

Nasce a Torino il servizio per
l’apostolato digitale. L’iniziati-
va, a cura della pastorale uni-
versitaria e della diocesi, ha lo
scopo di coordinare un lavoro
di studio continuo sulla cultu-
ra digitale e la rivoluzione tec-
nologica promuovendo il dia-
logo tra la compagine ecclesia-
le, accademica e sociale crean-
do una comunità 4. 0 che met-
ta insieme persone e religioni
diverse. «Il nostro territorio
grazie alla presenza di grandi
università come il Politecnico
e l’Università degli Studi, – ha
commentato l’arcivescovo di
Torino, Cesare Nosiglia - è da
sempre attento alle innovazio-

ni tecnologiche e scientifiche.
Di qui la decisione di creare
questo nuovo servizio che rac-
coglie l’esperienza già del pas-
sato di apostolato in questi set-
tori, gli studi della nostra fa-
coltà teologica ed il lavoro del-
la pastorale universitaria dio-
cesana». «L’intento– ha spiega-
to don Luca Peyron – è dare pa-
rola a differenti generazioni
affinché insieme si possa go-
vernare la rivoluzione digitale
per fare in modo che sia una ri-
sorsa per l’essere umano, fat-
tore di promozione sociale,
motore per il bene comune e,
in una prospettiva credente,
autenticamente divina». L.D.P.

IL CASO


LA STORIA


ISTRUZIONE


Il comprensivo


Salgari-Alberti


sarà attivato


con altri tre


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MERCOLEDÌ 6 NOVEMBRE 2019LASTAMPA 47
CRONACA DI TORINO

T1 PR

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