La Stampa - 18.09.2019

(Kiana) #1

MERANO


ITALIA


Il corpo di un bimbo


in mezzo ai cespugli


Strangolato


con uno straccio


S


trangolato con un pezzo di
stoffa dopo essere stato par-
torito e abbandonato sotto
un cespuglio. Il comune di
Lana, distante una decina
di chilometri da Merano è sotto choc
dopo il ritrovamento di un neonato
morto avvenuto lunedì pomeriggio.
«Il corpo mostrava segni di violenza
ed è stata pertanto disposta l’autopsia
al fine di accertare le cause del deces-
so», ha spiegato la procura in una nota

diffusa ieri pomeriggio. Al momento
è stato aperto un fascicolo ma non ci
sono indagati perché si attende l’esito
dell’esame, una delle ipotesi è che i se-
gni di violenza, soprattutto quelli ri-
scontrati attorno al collo, siano stati
causati dallo strangolamento e che
l’oggetto utilizzato per uccidere il
bambino sia stato il panno bianco che
gli avvolgeva la testa quando è stato ri-
trovato. L’autopsia oltre a stabilire la
causa del decesso dovrà accertare da
quanto tempo il corpo fosse stato ab-
bandonato e se il piccolo fosse nato da
pochi minuti o da qualche giorno.

La tragica scoperta
A scoprire il cadavere è stata una turi-
sta tedesca che attorno alle 16. 30 era
uscita da un locale e si era incammina-
ta lungo la stradina per una passeggia-
ta in compagnia del proprio cane.
Guardando oltre al ciglio della strada
la donna ha notato il corpo, seminasco-
sto dai rovi e dalle foglie. Ha chiamato
il compagno che la seguiva a una deci-
na di metri. L’uomo ha rovistato in mez-
zo al cespuglio scoprendo il neonato,
prima di dare l’allarme gli ha tastato il
polso e ha capito che il cuore non batte-

va più. Il piccolo aveva ancora una par-
te del cordone ombelicale attaccata. È
stato Oswald Verdorfer, un contadino
proprietario di un maso poco lontano a
chiamare i carabinieri dopo che i due
turisti lo avevano avvisato del ritrova-
mento. «Non me la sono sentita di avvi-
cinarmi perché ero sotto choc – ha rac-
contato l’uomo con la voce rotta dal
pianto –, il compagno della turista lo
ha toccato ed era freddo, con ogni pro-
babilità era stato abbandonato da mol-
te ore». Sul posto dopo pochi minuti è
arrivata l’ambulanza con un medico
che ne ha constatato il decesso. Sono
scattate le indagini da parte dei carabi-
nieri che hanno passato al setaccio gli
ospedali e le strutture sanitarie della
zona in cerca di una donna, probabil-
mente giovane, che potesse avere avu-
to problemi dopo il parto o avesse accu-
sato un’emorragia. Sono poi stati senti-
ti i residenti della zona ma nessuno ha
fornito elementi utili alle indagini.
Una delle ipotesi è che il neonato possa
essere stato ucciso da un’altra parte e il
corpo abbandonato durante la notte.
Gli investigatori non escludono anche
la presenza di complici. —
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LONDRA


REGNO UNITO


La Corte Suprema


decide sulla sfida


fra Johnson


e il Parlamento


ROMA


ITALIA


Il cemento avanza


50 km quadrati


di territorio


divorati ogni anno


L


a madre di tutte le batta-
glie legali si è aperta ieri
mattina nel centro di
Londra davanti a undici
giudici della Corte Su-
prema: dovranno decidere se la
sospensione del parlamento di
cinque settimane decisa da Boris
Johnson a ridosso della Brexit sia
legale oppure rappresenti un «ol-
traggio alla costituzione», come
dicono gli avversari del premier.
«La più ampia questione politica
intorno a questo caso non ci ri-
guarda», ha detto Lady Hale, la
presidente della corte. Ma è im-
possibile tenere la politica fuori
dalle mura del tribunale in un ca-
so che guarda dritto al cuore della
democrazia britannica.

Due i ricorsi in esame
La corte deve esaminare due diver-
si ricorsi contro la sospensione del
Parlamento, chiuso la settimana
scorsa fino al 14 ottobre: uno pre-
sentato dall’attivista Gina Miller, e
rigettato da una corte di grado in-
feriore a Londra; l’altro presenta-
to, e vinto, da un gruppo di deputa-
ti al tribunale scozzese, che ha defi-
nito la sospensione illegale. Il pun-
to è se il premier abbia mentito, an-
che alla Regina, sul vero motivo
della decisione, se abbia oltrepas-
sato i limiti della costituzione non
scritta per aggirare il Parlamento e
portare a termine la Brexit, con o
senza accordo di uscita, entro il 31
ottobre. Un «abuso di potere», ha
detto l’avvocato di Miller, Lord
Pannick, alla corte. «La lunghezza
eccezionale della sospensione è
una chiara prova di come il Primo
Ministro volesse mettere a tacere
il Parlamento, che lui vedeva co-
me un ostacolo ai suoi obiettivi po-
litici». Ma per l’avvocato del gover-
no, la sospensione è prassi comu-
ne prima di presentare l’azione le-
gislativa del governo attraverso il
“Discorso della Regina”. «E’ nel
suo diritto», ha detto Lord Keen.
Dunque una decisione squisita-
mente politica che nulla ha a che
vedere con un’aula di tribunale e
per questo nemmeno ammissibile
di fronte alla Corte Suprema.
Il primo round della battaglia è
finito nel pomeriggio, mentre
fuori dal tribunale piccoli grup-
petti manifestavano pro e contro
la Brexit, tra urla degli uni («tra-
ditori») e cartelli degli altri («Di-
fendiamo la democrazia»). Nei
prossimi giorni, l’ex primo mini-
stro conservatore John Major de-
porrà contro il nuovo inquilino
di Downing Street. La sentenza
dovrebbe arrivare entro questa
settimana, o forse all’inizio di
quella prossima. Creando un pre-
cedente storico con enormi riper-
cussioni per la Brexit e il futuro
politico di Johnson, ma soprat-
tutto per l’ordine costituzionale
nella culla della democrazia. —
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MESSINA


ITALIA


Anziana rapinata

e stuprata

dagli amichetti

del nipote

ALESSANDRA RIZZO


I


n Italia asfalto e cemento mangia-
no circa 50 chilometri quadrati
di suolo l’anno, l’estensione del
comune della Spezia. Tra il 2016
e il 2017, il nostro Paese ha perso
53,5 chilometri quadrati di verde e
suolo libero per guadagnarne altret-
tanti in cemento. E così via: altri 51 tra
il 2017 e il 2018. Il ritmo è di oltre 14 et-
tari al giorno, pari a un terzo della su-
perficie del Vaticano, 2 metri quadrati
al secondo. Sono alcuni dei dati che

emergono dal rapporto sul consumo
del suolo in Italia che l’Istituto superio-
re per la Protezione e la ricerca am-
bientale (Ispra) ha presentato ieri in
Senato. Il fenomeno non procede di
pari passo con la crescita demografi-
ca, sottolinea il documento. Infatti, no-
nostante la popolazione diminuisca,
si continua a costruire. Zone agricole
diventano centri commerciali. Aree
sgombre si trasformano in parcheggi,
strade, cantieri e nuove costruzioni.
In sei anni, tra il 2012 e il 2018, l’I-
spra stima che l’Italia abbia perso su-
perfici che erano in grado di offrire 3
milioni di quintali di prodotti agricoli e
20 mila quintali di prodotti legnosi;
stoccare due milioni di tonnellate di
carbonio; e filtrare più di 250 milioni
di metri cubi di acqua piovana. L’acqua
che viene giù con la pioggia penetra co-
sì sempre meno nel terreno e, invece di
ricaricare le falde sotterranee, scorre
sempre più veloce in superficie verso i
corsi d’acqua e il mare. Il venir meno di
questi servizi produttivi, ma soprattut-
to ecosistemici, è stato calcolato pari a
un danno economico potenziale tra i 2
e i 3 miliardi l’anno. Le coperture artifi-
ciali, inoltre, si vanno a sommare a tan-

ti altri processi di degrado del suolo,
quali la frammentazione, l’erosione, la
perdita di habitat, la desertificazione
che urge fare qualcosa. Lo dice il presi-
dente dell’Ispra Stefano Laporta, ma
anche il ministro dell’Ambiente Sergio
Costa, che a margine della presentazio-
ne ha confermato la necessità di un as-
setto normativo nazionale sul consu-
mo di suolo. «Intendiamo accelerare
sui disegni di legge sul consumo del
suolo», ha detto. «In queste ore ho fatto
una riunione con le compagini di go-
verno per chiudere la quadra».

Roma e Veneto le più colpite
Fra le città, Roma è quella che ha per-
so più suolo nell’ultimo anno e guada-
gnato quasi 75 ettari di superfici artifi-
ciali in più; seguita da Verona (33) e
L’Aquila (29). Torino, invece, in con-
trotendenza, riconquista 7 ettari. Fra
le regioni il Veneto è quella con gli in-
crementi maggiori (+923 ettari), se-
guita da Lombardia (+633 ettari), e
Puglia (+425 ettari). Valori ancora
molto lontani dagli obiettivi europei,
che prevedono entro il 2030 l'azzera-
mento del consumo di suolo netto. —
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U


na violenza cieca, bruta-
le, da Arancia meccani-
ca, solo che la donna abu-
sata non abita in una bel-
la villa, come nel
film-cult del 1971, ed è molto più an-
ziana della vittima settantenne di
Alex e della sua banda, terribili e odio-
si protagonisti della pellicola di Stan-
ley Kubrick: 90 anni, ha l’anziana che
ha subito pure una violenza sessuale,
mentre i due autori dell’incredibile

aggressione hanno 17 e 14 anni. Una
vicenda che ha dell’incredibile, avve-
nuta in una delle basse palazzine del
centro di Messina. I due giovanissi-
mi, che avrebbero commesso la vio-
lenza per costringere la donna a con-
segnare loro gioielli e denaro, sono
stati identificati e arrestati dalla poli-
zia, che li ha condotti in un centro di
reclusione minorile. La novantenne
ha riportato ferite, contusioni, frattu-
re multiple e segni indelebili, nell’ani-
ma più che solo nel corpo. Non sareb-
be in pericolo di vita, secondo i medi-
ci del Policlinico, l’ospedale in cui è
stata ricoverata. Le accuse ai suoi
aguzzini sono di rapina aggravata,
violenza sessuale e tentato omicidio.

Le avevano rubato le chiavi di casa
Questa storiaccia, che vede protago-
nisti un diciassettenne con preceden-
ti di poco conto e il quattordicenne,
inizia con una preparazione proprio
da film: la vecchietta è infatti nonna
di un amico dei due, che, durante
una visita a casa di lei, sabato pome-
riggio, le avevano rubato le chiavi di
casa. In quell’occasione la donna ave-
va aperto la porta senza problemi, da-

to che conosceva gli amichetti del ni-
pote. Poco dopo i due si erano ripre-
sentati, aprendo con le chiavi appena
portate via. Senza nemmeno masche-
rarsi, avevano cominciato a strattona-
re la padrona di casa, per farsi dare i
soldi e i preziosi. E poiché la donna
non avrebbe collaborato, l’hanno pri-
ma schiaffeggiata, poi buttata per ter-
ra, infine violentata.
A chiamare gli agenti è poi stata la
figlia e la signora è stata trovata «im-
mobile a terra dolorante e sotto choc


  • ha raccontato Giovanni Puglianisi,
    capo della sezione volanti della que-
    stura messinese – aveva numerose
    contusioni e fratture», ma è stata ca-
    pace di indicare i suoi aggressori, che
    prima di andare via avevano preso –
    buttando all’aria il contenuto di alcu-
    ni cassetti – qualche oggetto di valore
    e un paio di occhiali. Poi si erano pre-
    si pure una bicicletta: tutto è stato co-
    munque recuperato dalla polizia,
    che ha trovato i ragazzi mentre pas-
    seggiavano per la città, nel viale Prin-
    cipe Umberto. Uno aveva ancora i ve-
    stiti sporchi di sangue e in tasca ave-
    va un coltello a serramanico. —
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KOLTSOVO


RUSSIA


Esplode centro

di ricerca

dove si studiano

Ebola e vaiolo

7N


LA GIORNATA


IN SETTE NOTIZIE


DOVER


REGNO UNITO


Nuotatrice

vince la malattia

e attraversa

4 volte la Manica

U


na violenta esplosione
ha investito uno degli
edifici di un centro di ri-
cerca russo che custodi-
sce campioni di virus e
batteri responsabili di terribili pato-
logie come l’antrace, l’Ebola e il vaio-
lo. La deflagrazione ha anche provo-
cato un incendio, ma le autorità assi-
curano che non c’è assolutamente
nessun pericolo per la popolazione.
Lo stesso centro, l’Istituto statale di

ricerca di Virologia e Biotecnologia
“Vector” di Koltsovo, in Siberia, si è
affrettato a sottolineare che l’esplo-
sione è stata causata da una bombo-
la del gas durante dei lavori di ri-
strutturazione e che in quel momen-
to «nell’edificio non veniva svolto
nessun esperimento con materiali
biologici». L’incidente fa però sorge-
re inevitabilmente dei dubbi sul livel-
lo di sicurezza del centro e di altre
strutture dell’epoca della Guerra
Fredda. Soprattutto dopo la miste-
riosa esplosione radioattiva avvenu-
ta ad agosto nel poligono militare di
Nyonoksa, nel nord della Russia.

Sin dai tempi della Guerra fredda
L’istituto “Vector” si occupa di ricer-
ca medica e ha anche sviluppato un
vaccino sperimentale contro l’Ebo-
la. Nasce però nel 1974 come centro
ad accesso limitato e si suppone che
vi si svolgessero ricerche sulle armi
biologiche nei decenni in cui Urss e
Usa si sfidavano nello sviluppo di ar-
mi di distruzione di massa. E’ proba-
bilmente proprio per questi tipi di
esperimenti che il virus del vaiolo fu
portato nei laboratori di “Vector”, a

due passi da Novosibirsk. Ci sono so-
lo due centri di ricerca al mondo in
cui, ufficialmente, sono conservati
campioni di questo virus letale debel-
lato in tutto il pianeta nel 1980. Uno
si trova negli Stati Uniti: è il Centro
americano per il controllo e la pre-
venzione delle malattie di Atlanta
(Cdc). L’altro è appunto l’Istituto
“Vector” colpito dall’esplosione.
La detonazione è avvenuta lunedì
al quinto piano di uno degli edifici del
centro di ricerca e ha mandato in mil-
le pezzi i vetri delle finestre. Sarebbe
stata provocata dallo scoppio di una
bombola del gas durante i lavori di ri-
strutturazione di un gabinetto di con-
trollo sanitario. L’incendio - stando al
ministero delle Emergenze russo - ha
interessato un’area di 30 metri qua-
dri ed «è stato prontamente spento».
Un operaio, rimasto gravemente
ustionato agli arti inferiori, è ricovera-
to in terapia intensiva.
Tre anni fa l’Organizzazione mon-
diale della Sanità aveva ispezionato
il centro trovandolo in regola con la si-
curezza ma aveva chiesto «ulteriore
lavoro su alcune questioni». —
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È


la prima persona che è riu-
scita ad attraversare la
Manica a nuoto per 4 vol-
te di seguito, e l’impresa
che ha compiuto è ancora
più eccezionale se si pensa che l’autri-
ce del primato è una donna che ha da
poco sconfitto il cancro. La traversa-
ta da Guinness è stata compiuta dalla
37enne statunitense Sarah Thomas,
originaria del Colorado, che appena

un anno fa ha concluso la terapia che
l’ha portata a sconfiggere un brutto
tumore al seno.
La traversata è durata in tutto 54
ore, la donna è partita sabato a mez-
zanotte ed è arrivata sulla costa di
Dover, nel Regno Unito, ieri matti-
na alle 6. In linea d’aria la distanza
totale sarebbe di 129 chilometri ma
la donna, essendo stata più volte
spinta fuori percorso dalla corren-
te, alla fine ha dovuto nuotare per
circa 209 chilometri.

I precedenti
Prima di lei solo quattro persone ave-
vano attraversato il canale per tre vol-
te di seguito, ma mai quattro. «Non
posso credere a quello che abbiamo
fatto, sono piuttosto stordita», ha det-
to alla Bbc al suo arrivo, per poi festeg-
giare con champagne e M&M’s, i suoi
cioccolatini preferiti. Il primato lo ha
dedicato «a tutti i sopravvissuti» che
ci sono nel mondo. Ad accompagnar-
la, seguendola con una barca e in alcu-
ni momenti nuotando con lei, tre
membri del suo team. Per alimentarsi
ha utilizzato una bevanda per il recu-
pero delle proteine mescolata con

elettroliti e caffeina per aiutare a com-
battere la sonnolenza. Oltre al freddo
e alla stanchezza, Thomas ha dovuto
combattere con le meduse, che l’han-
no punta più volte. «Straordinario,
sorprendente, super umano. Proprio
quando pensiamo di aver raggiunto il
limite della resistenza umana, qualcu-
no infrange i record», ha commenta-
to Lewis Pugh, nuotatore britannico
esperto in imprese estreme.
Thomas aveva già attraversato la
Manica a nuoto nel 2012 e nel 2016,
anno in cui aveva stabilito un nuovo
record di distanza percorrendo
128,7 chilometri in 56 ore, senza so-
sta, attraverso il lago Powell negli Sta-
ti Uniti. Nell’agosto 2017 ha nuotato
per 168 chilometri nel lago Cham-
plain al confine con il Canada. Poco
dopo le fu diagnosticato un cancro al
seno con conseguenti chemiotera-
pia, interventi chirurgici e di radiote-
rapia. Per lei la lotta alla malattia è
stata solo un’ulteriore sfida. Dopo
aver battuto il tumore, sicuramente
la battaglia più importante, è tornata
a fare quello che ha sempre amato:
nuotare e superare i limiti umani. —
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Aggredito stamattina alla stazione centra-
le di Milano il caporale scelto dell’esercito
Matteo Toia, in servizio per “Strade sicure”.
Attaccato alle spalle da Mohamed Fathe,
yemenita di 23 anni con un coltellino, il ge-
nerale non ha riportato gravi ferite. Il ragaz-

zo invece è stato bloccato in pochi istanti,
mentre urlava «Allah akbar». Strade sicu-
re è un’operazione nata 11 anni e affidata ai
militari dell’Esercito per supportare l’attivi-
tà di controllo delle città, delle stazioni, de-
gli aeroporti e dei porti. I pattugliamenti e i
servizi di sorveglianza attualmente coinvol-

gono circa 7 mila militari che garantiscono
una presenza sul territorio nazionale, con
l’obiettivo di tutelare l’ordine pubblico e di
contrastare la microcriminalità. L’operazio-
ne di pattugliamento riguarda anche siti e
obiettivi sensibili: tutte le attività si svolgo-
no sotto il coordinamento delle prefetture.

ALFONSO BIANCHI


Un camion percorre la strada che attraver-
sa una zona allagata a sud del deserto sala-
to Salar de Uyuni, in Bolivia. L’immagine ri-
sale allo scorso luglio, ma ritrae il luogo do-
ve entro il 2020 il Paese intende avviare
una massiccia produzione di litio, metallo
chiave per l’industria dell’auto elettrica ci-
nese. L’80 per cento del litio a livello mon-
diale, infatti, si trova nel triangolo Cile-Boli-
via-Argentina. La Bolivia, tra i Paesi più po-
veri del Sudamerica, non ha finora sfrutta-
to appieno questa risorsa. Ma questo cam-
bierà quando l’impianto di Llipi, proprio nel-
la zona del Salar de Uyuni, entrerà in produ-
zione. L’obiettivo, annunciato nel 2008 dal
presidente Evo Morales, con la costituzio-
ne dell’azienda statale Yacimientos de Li-
tio Bolivianos (YLB), è quello di far diventa-
re il Paese il quarto principale produttore di
litio entro il 2021. Ma gli ambientalisti sono
preoccupati che l’estrazione possa compro-
mettere le bellezze uniche di questo luogo.

PABLO COZZAGLIO / AFP


VINCENZO NASTO


DANILO GUERRETTA


GIUSEPPE AGLIASTRO


La parola del giorno

Strade sicure

La stazione di Milano teatro dell’aggressione al militare


GUIA BAGGI


SALAR DE UYUNI


BOLIVIA


Nella zona


del deserto del sale


entro il 2020


si estrarrà litio


RICCARDO ARENA


MERCOLEDÌ 18 SETTEMBRE 2019 LASTAMPA 17

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