ANTONIO BARILLÀ
INVIATO A MADRID
Un filo da riallacciare, un obiet-
tivo da aggredire, un’ossessio-
ne lunga ventiquattr’anni da
domare. La Champions oscura
ogni altra ambizione della Ju-
ve, rimpicciolisce la collana di
otto scudetti, ingigantisce
aspettative e pressioni. Dico-
no che in questo stadio nel de-
serto, casa dell’Atletico Ma-
drid, si sia allungato il capoli-
nea di Massimiliano Allegri: la
sconfitta di febbraio, andata
degli ottavi, agitò i dubbi di Fa-
bio Paratici e Pavel Nedved, la
squadra rimontò in una notte
perfetta ma ormai la rivoluzio-
ne era avviata.
Sconfiggere il sortilegio
Dopo mesi di riflessioni e incom-
prensioni, sancito l’esonero, la
scelta è caduta su Maurizio Sar-
ri: tocca a lui muovere, fin da sta-
sera, il nuovo assalto, sconfigge-
re il sortilegio, cancellare con un
gioco brillante la concretezza al-
legriana insufficiente in Euro-
pa. Ci vuole tempo, però, per
cambiare mentalità e schemi, e
questa Juve esagera nel preten-
dere pazienza: non solo non s’in-
travvede l’impronta di Sarri, ma
Firenze ha svelato una squadra
lenta e confusa. Così il primo
gradino d’un sogno diventa test
intriso di preoccupazione, per-
ché l’Atletico non sarà in forma
ma resta squadra cinica e di buo-
na qualità, difficilmente a parità
d’occasioni perdonerebbe co-
me la Fiorentina.
Sarri nega di sentire pressio-
ne, accetta la candidatura al suc-
cesso ma rimarca le gerarchie in-
ternazionali: «Siamo la Juven-
tus e l'obiettivo è vincere in ogni
competizione, però sappiamo
che in Champions lo stesso vale
per dieci squadre attrezzate co-
me noi. In questo momento,
poi, il calcio italiano non può
nemmeno essere considerato fa-
vorito: purtroppo ci sono realtà
molto più avanti. Abbiamo per-
so il primato negli ultimi vent’an-
ni per colpe nostre, intendo tut-
to il complesso che ruota intor-
no al calcio. Dovremo affronta-
re queste partite con grande de-
terminazione, ma anche con leg-
gerezza, perché bisogna torna-
re a divertirsi in campo senza
pensare a una fobia che non è lo-
gica».
«Ronaldo animale da gol»
Una leggerezza abituale in In-
ghilterra, dove Sarri nell’ultima
stagione ha guidato il Chelsea
vincendo l’Europa League: «Cre-
do che il calcio sia uguale a tutte
le latitudini. Non penso ci sia dif-
ferenza atroce tra giocare in Eu-
ropa, Italia o Inghilterra, sicura-
mente diversa è la mentalità.
Da noi un gol preso è un dram-
ma settimanale altrove si bat-
te con l'idea di pareggiare su-
bito. C'è una leggerezza che
non c'è da noi, ma dal punto
di vista tattico tutti si stanno
adeguando. Il nostro conti-
nua a essere non il più qualita-
tivo, ma sicuramente uno dei
campionati più difficili».
La sensazione è che aspettan-
do tempi migliori, l’uomo venu-
to per dare smalto al gioco s’affi-
di alle qualità dei singoli: su tutti
Ronaldo, che dell’Atletico è fu-
stigatore, 25 reti rifilate in 33
partite, e che trae motivazioni
speciali dall’ostilità sbocciata
nei derby col Real: l’anno scorso
le offese, la manita ironica sulle
Champions vinte e al ritorno la
tripletta e la rivincita. «Un ani-
male da gol» lo definisce Diego
Simeone, preoccupato, almeno
in questa fase, più della sua clas-
se che dell’Idea sarriana. —
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MATTEO DE SANTIS
Annunciata da debuttante
non allo sbaraglio al gran bal-
lo della Champions, l'Atalan-
ta delle meraviglie vuole pre-
sentarsi senza gambe tremo-
lanti e eccessiva ansia da ri-
sultato. All'appuntamento
con la storia di stasera a Zaga-
bria, nella tana della Dina-
mo, il demiurgo Gasperini ci
arriva «emozionato, ma in
maniera positiva. La partita
sarà importante per testare
il nostro impatto con l'Euro-
pa che conta, ma non decide-
rà il passaggio del turno». Ac-
compagnata da tremila tra-
sfertisti al seguito, esodo che
la polizia croata accoglierà
alzando l'allerta per evitare
incontri ravvicinati con i non
raccomandabili hooligans lo-
cali (Bad Blue Boys, il nome
di battaglia), la Dea non si
aspetta di restare imbambo-
lata per la musichetta della
Champions o le questioni
ambientali, con una attenzio-
ne particolare per lo spalati-
no Pasalic, figlie dello stadio
Maksimir.
Un precedente favorevole
«Se siamo qui è perché ce lo
meritiamo e abbiamo accu-
mulato un po' di esperienza.
Con tutto il rispetto per la Di-
namo - aggiunge Gasp -. L'u-
nico impatto che conta è
quello con il campo. E noi, in
questo momento, stiamo tut-
ti bene. Anche Muriel sarà a
disposizione». Con la testa
sgombra da strani pensieri,
attesi per i prossimi incroci
con lo Shakhtar Donetsk e la
corazzata Manchester City,
e il venticello dell'unico pre-
cedente in Coppa Uefa nel
1990 a favore (0-0 a Berga-
mo e 1-1 a Zagabria per il pas-
saggio del turno nerazzur-
ro), la sartoria atalantina
non vuole cambiare abito
per la Champions: può basta-
re e avanzare riproporre gli
stessi capi delle collezioni
delle ultime tre stagioni. Ma-
gari, considerando la passe-
rella della più prestigiosa sfi-
lata continentale, lavorando
di più su orli e rifiniture. —
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GIANLUCA ODDENINO
INVIATO A MADRID
I
l Cholismo non muore
mai. Cambia pelle, ripar-
te da nuovi giocatori e stu-
dia altri percorsi, però al
centro dell’Atletico Madrid
c’è sempre lui: Diego Simeo-
ne, l’allenatore più pagato al
mondo (23 milioni di euro
netti a stagione), che è allo
stesso tempo icona popolare
e forse anche un po’ populista
di un calcio fatto di cuore e or-
goglio. Per inseguire quella
Champions, sogno frantuma-
to proprio dalla Juve negli ot-
tavi dell’ultima edizione, i
Colchoneros però hanno rivo-
luzionato loro stessi. Via la
vecchia guardia, da Godin a
Juanfran, e dentro giovani di
talento per proporre un gioco
di qualità. L’Atletico ha speso
come non aveva mai fatto pri-
ma e soprattutto ha investito
126 milioni di euro, nell’ac-
quisto più caro dell’ultimo
mercato estivo mondiale, per
garantirsi João Felix.
Lo show in amichevole
Non solo il sostituto naturale
di Griezmann, ma il potenzia-
le erede di Cristiano Ronaldo.
Stessa nazionalità e identico
numero sulla maglia: JF7 con-
tro CR7 vale il prezzo del bi-
glietto di un Wanda Metropo-
litano tutto esaurito che stase-
ra vuole gustarsi questo duel-
lo nel duello. «La Champions
è dei giocatori di talento, ma
con i giovani ci vuole pazien-
za», predica Simeone alla vigi-
lia. Il Cholo spera nello scatto
d’orgoglio di questo fenome-
no 19enne, dopo averlo sosti-
tuito e bacchettato sabato
scorso nell’imprevista sconfit-
ta dell’Atletico sul campo del-
la Real Sociedad, a maggior
ragione nel faccia a faccia con-
tro il suo idolo Ronaldo. João
Felix quaranta giorni fa era
stato il grande protagonista
della vittoria dell’Atletico
nell’amichevole di Stoccolma
contro la Juve: doppietta e
giocate da urlo. Ma ora è tutta
un’altra musica e non solo per-
ché l’inno della Champions lo
sentirà per la seconda volta in
carriera, contro le 163 di Cri-
stiano. Ogni maratona inizia
con un primo passo, ma se
questa sfida fosse già una staf-
fetta? —
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- LA STAMPA
Gli esordi delle italiane
1973/1974 unica volta senza una sola italiana al via
Lazio, campione d'Italia, squalificata per un anno
dalla Uefa per gli incidenti nella gara di Coppa Uefa
con l'Ipswich Town della stagione precedente
PIAZZAMENTO
Semifinale
Finale
Primo turno
Vincitrice
Ottavi di finale
Ottavi di finale
Finale
Ottavi di finale
Sedicesimi di finale
Finale
Fase a gironi
Quarti di finale
Fase a gironi
1 novembre 1955
Milan - Saarbrucken 3 - 4
1 novembre 1956
Fiorentina - Norrkoping 1 - 1
17 settembre 1958
Juventus - Wiener SC 3 - 1
18 settembre 1963
Everton - Inter 0 - 0
16 settembre 1970
Cagliari - Saint-Etienne 3 - 0
15 settembre 1976
Torino - Malmö 2 - 1
14 settembre 1983
Roma - Göteborg 3 - 0
18 settembre 1985
Verona - Paok Salonicco 3 - 1
16 settembre 1987
Real Madrid - Napoli 2 - 0
18 settembre 1991
Sampdoria - Rosenborg 5 - 0
17 settembre 1997
Sparta Praga - Parma 0 - 0
14 settembre 1999
Bayer Leverkusen - Lazio 1 - 1
14 settembre 2005
Udinese - Panathinaikos 3 - 0
OGGI ORE 21
Dinamo Zagabria - Atalanta
DINAMO ZAGABRIA
ATALANTA
Sky Sport Arena Ore 21
Dinamo Zagabria (4-4-2) 40 Livako-
vic; 37 Stojanovič, 66 Dilaver, 55 Perić,
22 Leovac; 14 Gojak, 5 Ademi, 27 Mo-
ro, 99 Oršić; 7 Olmo, 21 Petković. All.
Bjelica
Atalanta (3-4-1-2): 95 Gollini, 2 Toloi,
19 Djimsiti, 5 Masiello; 33 Hateboer, 15
De Roon, 11 Freuler, 8 Gosens; 10 Góm-
ez; 72 Iličić, 91 Zapata. All. Gasperini
Arbitro: Jesus Gil Manzano (Spagna)
MAURIZIO SARRI
ALLENATORE
DELLA JUVENTUS
PERSONAGGIO
Attesa per il baby fenomeno, costato 126 milioni
Porta il numero sette, ma il Cholo lo bacchetta
Davanti al suo idolo:
João Felix contro CR7
La sfida tutto talento
REUTERS
Debutto a zagabria con la dinamo
La prima volta
dell’Atalanta
“Qui non per caso”
ATLETICO MADRID
JUVENTUS
Sky Sport Ore 21
Atletico Madrid 4-4-2 13 Oblak; 23 Trip-
pier, 15 Savic, 2 Gimenez, 12 Lodi; 6 Ko-
ke; 5 Thomas; 8 Saul; 11 Lemar; 19 Diego
Costa; 7 Joao Felix. All. Simeone
Juventus 4-3-3 1 Szczesny; 13 Danilo, 4
De Ligt, 19 Bonucci; 12 Alex Sandro, 6
Khedira, 5 Pjanic; 14 Matuidi, 33 Bernar-
deschi, 21 Higuain, 7 Ronaldo. All. Sarri
Arbitro: Makkelie (Olanda)
ANSA
Stasera in campo a Madrid contro l’atletico
Juve, dimenticare Firenze
Via alla missione Champions
Sarri comincia l’avventura europea: “Ora ci sono realtà molto più avanti”
Da sinistra Gonzalo Higuain, 31 anni, Alex Sandro (28), Cristiano Ronaldo (34) e Juan Cuadrado (31)
Tra il nostro e gli altri
tornei non c’è molta
diversità, ma ci manca
leggerezza. Un gol
preso è un dramma
João Felix, 19 anni