Corriere della Sera La Lettura - 15.09.2019

(backadmin) #1

DOMENICA15SETTEMBRE2019 CORRIEREDELLASERALALETTURA 51


Lasoapopera
Illunedì21ottobre1996
suRaitrealle18.30andò
inondalaprimapuntata
diUnpostoalsole,laprima
soapoperainteramente
prodottainItalia,nonché
ilpiùlongevodailydrama
delnostropanorama
televisivo.ProdottadaRai
Fiction,FremantleeCentro
diproduzioneRaidiNapoli,
vieneoggitrasmessa,
sempresuRaitredallunedì
alvenerdìalle20.45.Aoggi,
domenica15settembre,
sonoandateinonda5.3 29
puntate(lunedì16vannoin
ondaduepuntate:la5.3 30
ela5.331).Attualmente
èinondala24ªstagione
Ilsuccesso
NeglianniUnpostoalsoleè
diventatounfenomenodi
costume.Laserieintrecciai
temiclassicidellasoap—
amori,intrighi,passioni,
vendette,gelosie,amicizia
—conilvissutoquotidiano
eletematichesociali
L’ambientazione
AmbientataaNapoli,
lastoriadiUnpostoalsole
seguelevicende
degliabitantidiPalazzo
Palladini,situatosulla
collinadiPosillipo,difronte
almareealVesuvio
Inumeri
Nelgraficoadestrasono
raccoltecifreecuriosità
sullaserieinonda
suRaitreda23anni
L’immagine
Nellafotografiainalto,
scattatanelsettembre2016
sulsetesternodiVilla
Volpicelli(ilPalazzoPalladini
dellafinzione)sonoritratti:
(1)MarzioHonorato(71
anni,cheinterpretaRenato
Poggidal1996)(2)Marina
Tagliaferri(65anni,Giulia
CozzolinoPoggi,1996-
2008,2011-)(3)Lucio
Allocca(76anni,Otello
Testadal2002)(4)Luisa
Amatucci(47anni,Silvia
Grazianidal1996)
(5)AntonellaPrisco
(MariellaAltieridal2014)
(6)GermanoBellavia(49
anni,GuidoDelBuedal
1996)(7)AmatoD’Auria
(20anni,VittorioDelBue
dal2002)(8)Giorgia
Gianetiempo(22anni,
RossellaGrazianidal2010)
(9)LorenzoSarcinelli(19
anni,PatrizioGiordanodal
2015)(10)MarinaGiulia
Cavalli(58anni,Ornella
PratiBruni,dal2001)
(11)PatrizioRispo(63anni,
RaffaeleGiordanodal1996)
(12)PeppeZarbo(53anni,
FrancoBoschidal1998)

i


o negli spazi diPalazzoPalladini (inrealtà Vil-
laVo lpicelli, uno splendidocaseggiato diPo-
sillipo)elofanno seguendo uncopione ag-
giornato sui fatti della più stringente attualità,
doveil tempo del racconto porta la stessa data
delcalendarioreale: se, fuori, noi spettatori
stiamo preparando lacena della vigilia di Na-
tale, loro, dentro la tv, stanno mettendo i pac-
chetti sotto l’albero. Questacorrispondenza ri-
sulta ancora piùfervida di significatosela
pensiamo nella mente degli attori. Quando la
perfida Marina lascia il setetorna ad essere
l’attrice Nina Soldano,come si vivrà,come si
percepirà in mezzo agli altri?Per strada tutti i
napoletani di sicurolariconosceranno. Ma
anche vivendo appartata ilresto della giorna-
ta, le saràcomunque difficile dimenticare l’al-
ter ego Marina, cioè di avere appenacompiuto
gesti e pronunciato battute che non apparte-
nevano a lei, bensì al suo personaggio. Ovvia-
mente questo può succedere anche a un attore
in scena nelteatro della propria città ma il di-
sagio durerà non più di qualche settimana di
repliche, qui invece parliamo di un ruolo a vi-
ta, indossato tutti i giorni, un processo di alie-
nazione dissociativa enfatizzato, per non dire
monumentalizzato, dallaroutine.
Èproprio l’aspettoimpiegatizio della pre-
stazione arendere grandiosa l’operacollettiva
di questi attori, lo dico senza nullatogliere alle
loro qualità interpretative.Recitare una parte
non sarà mai lo stesso che lavorare in ufficio,
soprattutto se sei visto ogni sera da milioni di
persone. In ognicaso, qui si tratta di un ufficio
da cui non stacchi mai fino infondo, il lavoro
te lo porti appresso, studi la parte per domani,
vivi nella stessa città in cui è ambientata la sto-
ria, la città in cui quotidianamente tifermano
per farsi unafotocon te, dovegli appassionati
conoscono anche le tue vicende private, quel-
le chehai raccontatonelle intervisteoche ti
sono state rubate dagli sciacalli del gossip.
In effetti, parlandoconmia madremiac-
corgo che, agli occhi dello spettatorefedele, le
storie personali degli attori arricchiscono di
ulteriori sfumatureipersonaggi di finzione,
di fatto sovrapponendosi alla trama della so-
ap.Un’attricecolpita da un gravelutto, ad
esempio, è rientrata in scena dopo un periodo
di riposo: ebbene, ogni parola del suo perso-
naggio ora,adispettodelle sue intenzioni,
viene letta alla luce del trauma e, percertiver-
si, inverata, umanizzata dall’esperienzareale.
Una simile fusione di piani potrebbe risultare
oltraggiosa solo se ignorassimo che anche
noi, nella vita, non facciamo altro cherecitare
(personain latino significa maschera).
Infondo èIl gran teatro del mondodi Calde-
rón de la Barca, sette miliardi e passa di perso-
ne gettate sul palcoscenico dell’esistenza. Ec-
coquindi le solitequestioni pirandelliane:
quando siamo davvero noi stessi e quandore-
citiamo la parte di noi stessi? È possibile indi-
viduare il passaggio tra i due stati? Siamo sicu-
ri che esista una differenza? Non sarà che la
nostraverità emerge proprio quandorecitia-
mo,come accade inSei personaggi in cerca
d’autore?Ledoppie esistenzediUn posto al
solesembrano molto simili a quelle escogitate
da CharlieKaufman nel filmSynecdoche,New
York, doveil protagonista, unregistateatrale
impersonatodalcompiantoSeymour Hoff-
man, affitta un enorme hangar, lo allestisce in
varieforme abitative e assolda uncongruo nu-
merodiattorieattrici per farlirecitarenei
panni di loro stessiventiquattro ore al giorno
in una sorta di eterno dietro le quinte. Il titolo
allude alla città in cuièambientata la storia
(Schenectady) e, nello stessotempo, alla figu-
ra retorica della sineddoche, ma nella finzione
cinematograficadiKaufman risulta sempre
più difficile distinguere ilcontenente dalcon-
tenuto, la parte dal tutto, lo spettacolo dalla vi-


eScorsese): sono quasi sempreoperazioni a
freddo che sfruttano lecondizioni di degrado
perché risultanofotogeniche,ovveropregne
di stuzzicante esotismo agli occhi dello spet-
tatorecontemporaneo; operazioni che piac-
ciono alla gente acasa, e quindi al mercato, e
insommavanno di moda essendo parte di una
medesima ondata ipocritaeparassitaria che
non ha alcun interesse a denunciare lecondi-
zioni di vita che rappresenta, ma semplice-
mente ne asseconda la presa sul pubblico che
ormai ha elettolacriminalità organizzata a
forma di intrattenimento.
Per i giovaniregisti è una scelta obbligata,
per i meno giovani spesso è un esercizio di sti-
le,con il risultato di un’immensa, sconfinata
Gomorracon le luci ognivolta un po’ più livide
e stilose. Ovviamente ci sono mirabili eccezio-
ni (AgostinoFerrente, PietroMarcello, Leo-
nardo Di Costanzo, Matteo Garrone stesso) ma
è un gustocosì dominante da creare equivoci a
dir poco ridicoli: mi ècapitato di assistere a un
laboratorioteatrale aRebibbia in cui ilregista,
dopo avere riscritto l’Amletoin napoletano, ha
fattorecitare i detenuti del 41biscon pistole e
giubbotti, cioè nei panni di lorostessi. Dove
stava la funzione didattica di quello spettaco-
lo? Dovestava la trasformazione, necessaria a
ogniveraformazione? L’automimetismo non
è certo il modo migliore per produrreconsa-
pevolezza.
È solo sforzandoti di diventare un altro che
puoi speraredicapireunpo’ meglio chi sei.
Pensiamo, ad esempio, al filmLa schivatadi
AbdellatifKechiche, doveragazzi magrebini
della banlieue di Saint-Denis partecipano a un
laboratorio in cui sonocostretti ad abbando-
nare lo slang per affrontare una pièce di Mari-
vaux in francese del Diciottesimo secolo,co-
me parte essenziale di un percorso di rinnova-
mento e crescita personale.
Tutto ciò può sembrare poco attinente aUn
posto al sole,che non hacertoambizioni
espressive né è mosso da altre ragioni di ricer-
caformale, eppure io trovo doppiamente ap-
prezzabile, proprio perché incontrotendenza,
la vocazione plenaria della soap, che ha scelto
direstarefedele all’italiano standard, secondo
gli antichicanoni dellatelevisione. Il checom-
porta, se non altro, che la sua popolarità sia
uniforme nelPaeseeche anche una signora
triestinacome mia madre possa appassionar-
si alle vicende di uncondominio diPosillipo.

Infine l’istanza pedagogica. Con un intento
credo non troppo diverso da quelloconcui
Edmondo De Amicis scrisseCuore, gli sceneg-
giatori della soapcolgono ogni occasione
buona per infarcirelatrama ditemi sociali,
soprattuttoipiù spinosi, sapendo di parlare
alle masse disunite eregredite delVe ntunesi-
mo secolo. Così, ad esempio, nei giorni scorsi
— per la precisione, nella puntata 5.319 — la
giovane Alessandra, dopovariecomprensibili
esitazioni, ha accettatodiincontraresuo pa-
dre, che hacambiatosessoeora si chiama
Carla. La ragazza si è seduta al tavolino del bar
ehaascoltatoleragioni che hanno spintoil
padre a una sceltacosì radicale. Alessandra e
Carla si sono parlatealungo. Tra le persone
che seguono la soap ci sono molte signore il-
luminatecome mia madre e mia suocera che
senz’altrosisarannocommosse, ma ci sono
anche molti babbei trogloditi che saranno ri-
masti disturbati, o peggio, disgustati dalla vi-
cenda.Aquesti, maggioranzaominoranza
che siano, fa sicuramente bene l’oretta quoti-
diana di educazione civile impostacon capar-
bietàefermezza da un programma che crea
dipendenza, pur senza essere oppiaceo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

ta, la rappresentazione dall’intera esistenza, e
sono sicuro che anche per gli attori della no-
stra soap non sia facile districarsi in questo
giocodicornici. Come parlano, ad esempio,
nelle ore fuori dal set? Cedono allo slang loca-
le ocontinuano a esprimersi nella lingua stan-
dard della sceneggiatura?

Il linguaggio è, a mio avviso, un altro aspet-
tonotevole diUn posto al sole. In anni diveri-
smo manierato, quando tuttelegiovani leve
del cinema impegnato si sentono obbligate a
prime prove in napoletano sottotitolato (oro-
manode borgata),Un posto al soleprocede
imperterritocon l’idioma nazionale. Si tratta
di un italiano giustamentecon cadenza napo-
letana, visto che l’azione si svolge a Napoli e gli
attori sono napoletani, ma senza particolari
ammiccamenti al dialetto. E qui è bene sgom-
brare subito ilcampo da equivoci leghistoidi:
ioconosco e parlo discretamente il napoleta-
no per averlo frequentatoalungo nell’infan-
zia, grazie alla mia nonnina di Muro Lucano, e
per praticarlo ancora di tanto in tantocon la
miacompagna per metà napoletana. La que-
stione è, semplicemente, non farne una scor-
ciatoia estetizzante. Nel cinema, ma ancora di
più nelle serie, il napoletano viene spesso im-
piegatoper far sentirepiù radicata la storia
che si racconta.Una specie di additivo all’am-
bientazione, necessariamentecriminale, ne-
cessariamente degradata,con lo scopo di ga-
rantire al pubblico una presunta missione so-
cialeequindi, per uno strano automatismo,
assicurarsi un marchio di qualità. Ma, che si
parli di Scampia o diPoggioreale, nonc’è nes-
sunavocazione sociale in quei film (non più di
quanto cifosse nei film sulla mafia di Coppola

Insegnantiinvideo


Balzanoincontraiprof


checambianolascuola


«M


i chiamo MarcoBalzano, sono
uno scrittore, un papà e un
insegnante. Molti credono che
il mio lavoro sifaccia ancoracome 50 anni
fa. Ma non ècosì. Oggi la scuola italiana è
attraversata da un’e nergia nuova. Ci sono
insegnanti che sfidano le tradizioni e
hanno ilcoraggio di immaginare una
scuola diversa». Iniziacosì il viaggio diProf.
Lascuolasiamonoi, nuova serie di laF (Sky
135) in onda dal 16 settembre ogni lunedì
alle 21.10. Balzano (finalista alloStrega
2018 conRestoqui, Einaudi) gira l’Italia per
incontrare alcuni insegnanti della scuola
pubblica che applicano metodi innovativi
(contattocon la natura, laboratori di
emozioni, social,teatro sociale; sopra:
Balzanocon Sabina Minuto, docente di
Italiano in un istituto professionale di
Savona),convinti dell’importanza della
scuola nel tracciare il futuro dei ragazzi.

23
anni in tv

31
2.162attori ricorrentianimali

16


.6


11


attori pr


ovinati


10


0.0


00


comparse


attori
principali
in onda ogni
21 stagione

figurazioni speciali



  1. 900


share (ascolto medio)


8%


registi


(^10) in carica
125
registi intotale, tra cui:
Gabriele Muccino,
Stefano Sollima,
Francesco Micciché,
VincenzoTerracciano,
Maurizio Simonetti,
Lucio Gaudino,
Claudio Norza
e Francesco Vicario
scene girate
94 .4 10
2.000ascolto in media
.0
00
36
matrimoni
25
funerali
baci



  1. 030


schiaffi


700


40
personaggi

arrestati


caffè


4.3


24


.281


cestinie pasti






01






873


fogli di carta


361.779. 716


prove costumi


35.873


riunioni


4.245


Fonte:Fremantle

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