Corriere della Sera - 11.03.2020

(Chris Devlin) #1


10 Mercoledì11Marzo2020 CorrieredellaSera


Primopiano L’emergenzasanitaria


LECITTÀ


Lemisure


●ARoma,
aidivietiealle
limitazioni
postesututto
ilterritorio
nazionale,si
sonoaggiunte
ledecisioni
dellaSanta
Sede

●IerilaSala
stampadel
Vaticanoha
chiaritoche
«incoordina-
mentoconi
provvedimenti
varatidalle
autorità
italiane,sono
stateadottate
alcuneulteriori
misurevolte
aevitarela
diffusionedel
coronavirus.
Dallagiornata
odierna
laPiazzaela
BasilicadiSan
Pietrorestano
chiusealle
visiteguidate
eaituristi».
Inrealtàieri
inpochissimi
sonoentrati
nellaBasilica

●Vietatala
circolazionedei
turistiedei
pedonianche
intorno
aFontanadi
Trevi.Dalunedì
inaccessibili
Colosseo,
ForiImperiali,
ForoRomano
ePalatino

ChiudeSanPietro


controlliinstrada


«Tutti acasa»


eRomasiadegua


(anche atavola)


diPaoloConti


ROMA«Il modulo? Quale modulo?» Dopo
giorni di notiziaritelevisivi sullezone rosse
del Nord, ieriRoma sièsvegliata sottoun
cielo blucobaltoedal raccontovirtuale è
precipitata nelreality dell’emergenzacoro-
navirus.Pattuglie di vigili urbani, polizia e
carabinieri (inzone strategichecome piazza
Mazziniovia Cristoforo Colombo, Ostiense,
san Giovanni) hannofermatoromani in
macchina (moltissimiconlemascherine alla
guida) chiedendo l’autocertificazione dello
spostamentoediquale urgenza si trattasse.
Sbalordimento. Spiegazioni che «tuttiaca-
sa» nonèuno slogan ma un obbligo. Nel po-
meriggio dalla questuraedai vertici delle al-
treforzedell’ordineèarrivata una indicazio-
ne ferrea:controlli serrati su spostamenti e
autocertificazioni, tuttiacasa significasolo e
soltantotutti acasa. AncheaRoma.
La primareazione della Capitale all’an-
nuncio di Giuseppe Contedilunedì sera è
stata identicaaquella di altrecittà delcen-
tro-sud: il rituale assaltonotturno al super-
mercato.File serali davantiaquelli aperti fi-
noatardi in via Aurelia, CasalPalocco oin
via Tuscolana. Qualcheressa. Moltefoto sul-
la Rete .Maieri mattina prestoRoma ha subi-
to mostratolasua millenariacapacità di me-
tabolizzazione.Verso le9strade semivuote,
l’asse dei Lungotevere liberocome in piena
estate, piazzaVenezia senza l’ingorgo fisso, il
gran dispiego di vigili urbani hacontribuito
al miracolo,complicelac hiusura delle scuo-
le edinon pochi uffici privati. Metropolitana

semivuota. Rarefile allefermatedell’Atac.
Ma Roma èRoma,c’èsempreilr isvoltogrot-
tesco: l’azienda pubblicadit rasporti ha deci-
so l’isolamentodegli autisti, le porteanterio-
ri non si aprono piùemolti conducenti han-
no creato«isole» per l’area guida usando la
plasticaarancione degli eternicantieri delle
bucheoibandoni di plasticastesi dai vigili
urbani peridivieti di sosta eccezionali.Un
rimedio denoantri sfilacciatoebalordo.
L’assaltosotto le stelle ai banconi degli ali-
mentari,colpassaredelle ore, siètrasforma-
to in un approccio più rilassato,coniservizi
d’ordine delle guardie privateassoldatedalle
marche della grande distribuzione: tutti in
fila, ad almeno un metrodidistanzacome da
regole, ingressiascaglioni ordinati, prece-
denzaapersone anzianeoadonne in attesa.
Stessa procedura davanti alle farmacie. La
folla che di solitosit rova all’interno dei loca-
li, si fraziona sui marciapiedi. Davantiauna
nota farmacia in vialeAventino, un uomo di
mezza età mormora: «Vabene tutto, ma due
giorni fa stavonella calcaaPorta Portese».
Già. Perché nellaRoma che fino all’annuncio
di Contedilunedì sera avevacancellato
l’emergenza,èaccadutoanche questo: non
soloigruppi di adolescenti nei locali della
movidaconlacomplicità di incoscienti tito-
lari preoccupati unicamentedifar cassa
(dieci sonoremulte, esono poche) ma anche
migliaia diromani intruppati nel solitocor-
po acorpo traibanchi diPorta Portese per
godersi la bella domenicamattina. Altroche

movida. Col passaredelle ore,eprima del ri-
chiamo del pomeriggio, il trafficoèaumen-
tatoesono cresciutiisegnali di normalità.
Furgoni impegnati nelcaricoescaricoin
mezzoalla stradacolmetodoromanescodel
«minutino» («un minutinoemitolgo...»,
concorsetta dacopione). L’impagliatoredi
sedie di via Sabotinocolsuo banchettosul
marciapiedicome in un giorno qualsiasi. Ma
tantenotizie hanno ricordatol’emergenza: la
chiusura della Basilicaedipiazza San Pietro,
la cir colazione dei turistiedei pedoni vietata
intornoaFontana di Trevi—due simulacri
di Roma, una sonora sveglia alla Capitale —
mentredalunedì sono inaccessibili Colos-
seo, Fori Imperiali,Foro RomanoePalatino.
Nei bar,caffèservitiadistanza doverosa,

Venezia


Ovunqueèilsilenzio


sifermaancheilFlorian


C


entoquarantamila euro al giorno persi dalla
società Actv, checontrollavaporetti e autobus,
settantamila dall’altra società di trasportiveneta,
Atvo, e duecentocinquantamila dalcasinò. È il
bilancio tratteggiato dal Comune e dalla città
metropolitana diVenezia, che si aggiunge a quello di
una città chiusa. In piazza San Marco re sistono tredici
attività: un paio di persone siedono ai tavolini del
Quadri, mentre ha chiuso lo storicocaffè Florian,
simbolo dellaVenezia che nonvoleva fermarsi. Nei
luoghi dello spritz e del divertimento, ai giovani si
sono sostituiti i padroni deicani, tra tavolini vuoti e
sedie accatastate. Bar e ristoranti chiudono e sono rari
gli alberghi rimasti in attività. L’ordinanza si legge
ovunque, sufogli attaccati con sc otch e puntine alle
saracinesche abbassate: anche negozi di grandi firme
e di abbigliamento hanno scelto di chiudere atempo
indeterminato.Venezia si trasforma nella città del
silenzio. (CamillaGargioni) ©RIPRODUZIONERISERVATA

Napoli


Assaltiaisupermercati


Infilapureicalciatori


L


e file ai supermercati sonocominciate nella
serata di lunedì. E,con i supermercati aperti H24,
sono andate avanti per buona parte della notte.
Dopo l’assalto dettato dalla paura, sonocominciate
poi le inevitabilicode dovute allaregolamentazione
degli ingressi. E a fare la fila davanti a un punto
vendita della grande
distribuzione sullacollina
del Vomero anche i
calciatori del Napoli
Callejon, Ospina (foto) e
Llorente. Attese anche per
entrare nelle farmacie o nei
negozi di generi alimentari,
ma in questocaso soltanto
perchéovunque i clienti
sono stati serviti a non più
di due pervolta. (Fulvio
Bufi) ©RIPRODUZIONERISERVATA

Firenze


Lafollaèscomparsa


GliUffizisolosuisocial


È


stata la passeggiata più spettrale nella storia di
Firenze quella di ieri. E non solo per il deserto di
piazza della Signoria,Ponte Vecchio, via de’
Tornabuoni,Palazzo Pitti e l’agorà dove una volta
trionfavano tra lafolla lacattedrale di Santa Maria del
Fiore, il Battistero e il Campanile di Giotto. La città del
Giglio sembra un fantasma, se pur ancora bellissimo.
Fanno impressione i musei sprangati,come
l’Accademia del David di Michelangelo e gliUffizi con
il loggiato senza le proverbialicode. Il direttore, Eike
Schmidt, pensando al Decameron del Boccacc io, ha
deciso un’apertura virtuale della Galleria sui social
con foto e video deicapolavori oggi purtroppo
invisibili. E non è solo la Bellezza a doversi nascon-
dere.Persino l’Antico Vinaio, il mitico paninaro
conosciuto nel mondo, ha deciso di chiudere per
evitare le proverbialicode (cheforse non ci
sarebbero).Poi alle 18 chiusuracompletacome da
ordinanza. (MarcoGasperetti) ©RIPRODUZIONERISERVATA

Bus,gliautisti


siisolano


conipannelli


diplastica


usati


neicantieri


stradali

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