Ian Stevenson, Bambini che ricordano altre vite Una conferma della reincarnazione

(C. Jardin) #1
Caratteristiche dei casi tipici di reincarnazione l 113

un'età che si aggira fra i due ed i cinque anni. Se un bambino più piccolo ha dei
ricordi sotto forma di immagini della sua passata esistenza, e qualcuno ha in se­
guito affermato di averne avuti, egli non possiede tuttavia le capacità verbali per
comunicarli ad altri. Cionondimeno, alcuni soggetti cominciano a parlare della
loro vita precedente ancora prima di avere i mezzi verbali che consentono di co­
municare adeguatamente le immagini che si presentano all'interno della loro
mente.
Quei bambini che cominciano a parlare molto presto, spesso pronunciano
male le parole ed utilizzano dei gesti per sopperire alle carenze del loro vocabo­
lario. I loro genitori possono rimanere a lungo sconcertati prima di giungere ad
una comprensione sommaria di quanto sta accadendo e, pian piano, la sempre
migliore capacità espressiva del bambino fornirà loro un quadro ben più specifi­
co della vita che egli sta tentando di descrivere. Alcuni esempi ci aiuteranno ad
illustrare il modo in cui i bambini cominciano a comunicare in tenera età i loro
ricordi. Imad Elawar (in Libano) tentava di spiegare che nella sua precedente vi­
ta aveva posseduto una doppietta e allungava due dita per rappresentare le due
canne del fucile. Quando Kumkum V erma (in India) tentò di spiegare ai suoi ge­
nitori quale fosse l'occupazione del marito della sua precedente personalità -
ovvero che egli era un fabbro - la bambina gesticolò per imitare il movimento
&colpire l'incudine con il martello e di lavorare con il mantice. Pushpa, un altro
soggetto Indiano, voleva dire che suo marito possedeva un negozio in cui veni­
vano riparate le biciclette e si stese sul pavimento mimando con le gambe i mo­
vimenti con cui si pedala andando in bicicletta.
Un'indagine che ho condotto, assieme ad alcuni dei miei collaboratori, su
235 casi studiati in India ha rivelato che, l'età media in cui i bambini cominciano
a fare le prime affermazioni relative alla loro precedente esistenza, si aggira attor­
no ai trentotto mesi. La stessa età media è stata riscontrata anche in altre cinque
culture che abbiamo in seguito analizzato; ad esempio, in un campione di 79 casi
rilevati in America, l'età media in cui sono comparse le prime affermazioni relati­
ve alla vita precedente è risultata essere esattamente di trentotto mesi (10).
Alcuni bambini non hanno reminiscenze della loro vita precedente fino a
che non sono avanti negli anni, o non comunicano ad altri i loro ricordi fino a
che non sono cresciuti. Certuni, persino in quelle culture in cui la reincarnazio­
ne è un fenomeno accettato e riconosciuto, non parlano dei loro ricordi per pau­
ra che la loro famiglia o i loro amici li scherniscano o li rimproverino. (Suleyman
Andary rivelò proprio questo tipo di inibizione).
Generalmente, sono solito mettere in dubbio il valore di un caso se vengo
a sapere che il soggetto ha manifestato i suoi primi ricordi di una vita precedente
nella tarda adolescenza o in età adulta. Riconosco, tuttavia, che vi sono alcuni
soggetti che hanno avuto per la prima volta delle significative reminiscenze
quando erano ormai degli adulti. Sta di fatto, però, che nella maggior parte di


(10) Età in cui si comincia a parlare di una vita precedente
In 693 casi appartenenti a sei differenti culture, l'età media in cui i bambini hanno cominciato a par­
lare della loro precedente esistenza si aggira attorno ai 37 mesi. Dei dati completi possono essere trovati
in Cook ed al. (1983b) e in Stevenson (1983d).

http://www.ebook3000.com

Free download pdf