Ian Stevenson, Bambini che ricordano altre vite Una conferma della reincarnazione

(C. Jardin) #1

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questi casi (come ho spiegato nel capitolo 2), i ricordi si sono manifestati dopo
un forte shock emotivo, come nel caso di Georg Neidhart, o in seguito ad una
pratica meditativa, come nel caso di Pratomwan lnthanu e in quello di Uttara
Huddar.
I particolari ricordati differiscono notevolmente da bambino a bambino.
Alcuni ricordano ben poco a proposito della loro vita precedente; altri potrebbe­
ro scriverne un libro. Un bambino di Delhi probabilmente detiene il record per
quanto riguarda la scarsità di dettagli forniti: disse di essere vi ssuto a Bombay e
riusciva a ricordare solo del fumo e della gente che piangeva. Nient'altro. (La sua
affermazione relativa al fumo e alla gente che piangeva potrebbe riferirsi alla sce­
na di una cerimonia di cremazione, ma ciò non potè essere verificato). I casi che
invece hanno manifestato un abbondante numero di particolari sono stati quelli
di Edward Ryall, Marta Lorenz e Swarnlata Mishra. Edward Ryall scrisse un in­
tero libro pieno di straordinari dettagli; alcuni erano piuttosto imprecisi e non
verificati, ma la maggior parte di essi erano corretti. Ebbe alcuni dei suoi ricordi
nella tarda adolescenza, ma la maggior parte delle reminiscenze si manifestò an­
cora in là nel tempo. Possono sorgere dei legittimi interrogativi riguardanti la
fonte di così tanti e dettagliati particolari che egli asseriva essere dei ricordi, ma
in questo ambito stiamo considerando solo la loro quantità. Il padre di Marta Lo­
renz (il soggetto di un caso rinvenuto in Brasile) annotò ben 120 affermazioni
che la bambina aveva fatto nella sua infanzia a proposito di una vita precedente.
Sfortunatamente, un domestico buttò via per sbaglio gran parte di queste anno­
tazioni e solo meno di un terzo di ciò che Marta aveva detto rimase così docu­
mentato. Anche Swarnlata Mishra (un soggetto Indiano) affermò di ricordarsi
praticamente quasi tutto della sua passata esistenza. Sebbene tale affermazione
fosse probàbilmente esagerata, ella ebbe un numero di ricordi evidentemente su­
periore a quello di tutti gli altri soggetti da me studiati. Sfortunatamente - e
questa volta la causa va attribuita alla mia passata inesperienza nello studio dei
casi -solo una piccola parte di tali ricordi venne accuratamente registrata.
Sono molti più di quanti non si creda i soggetti che appartengono al grup­
po che manifesta un abbondante numero di ricordi. Il problema purtroppo è
che tali soggetti vengono raggiunti raramente nel periodo critico delle loro affer­
mazioni riguardanti la vita precedente; troppo spesso vengono invece raggiunti
molto più tardi, quando i ricordi si sono sbiaditi se non sono scomparsi del tut­
to. I genitori di alcuni soggetti mi hanno confessato che anch'essi non ricordava­
no più tanti particolari delle affermazioni fatte in precedenza dai loro bambini.
In media, gli informatori dei casi che ho studiato, hanno dimostrato di ricordare
dalle cinque alle cinquanta affermazioni separate fatte dal soggetto.
Anche il desiderio o la necessità di parlare ad altri della propria vita prece­
dente varia da bambino a bambino. Alcuni, come ad esempio Mallika Aroumou­
gam, hanno cominciato a parlare della loro passata esistenza solo quando hanno
riconosciuto degli oggetti o dei particolari eventi che hanno stimolato in loro dei
ricordi ben precisi. Altri non possono invece fare a meno di affrontare l'argo­
mento, rendendosi spesso fastidiosi se non insopportabili. Essi parlano della loro
precedente vita in maniera così incessante, anche dopo parecchi anni, che gli al­
tri membri della famiglia possono desiderare ardentemente di poter consumare
almeno un pasto senza dover sentire ancora una volta quanto fosse migliore la
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