Ian Stevenson, Bambini che ricordano altre vite Una conferma della reincarnazione

(C. Jardin) #1
Car4tteristiche dei casi tipici di reincarnazione l 119

duto, il soggetto può ricordare un considerevole numero di persone e di oggetti
che erano familiari alla sua precedente personalità. Quanto più la persona o l'og­
getto sono stati in contatto con la sua precedente personalità nella parte finale
della sua vita, tanto più facile sarà per il soggetto. ricordarli. Ad esempio, Sukla
Gupta ricordava mimerosissimi dettagli della sua vita da sposata (in quanto Ma­
na, la precedente personalità del suo caso), ma riusciva a ricordare ben poco a
proposito della famiglia in cui Mana aveva passato quasi tutta la sua vita prima
.di sposarsi.
I soggetti abitualmente ricordano i nomi delle loro precedenti personalità e
quelli di alcuni membri della loro famiglia, nonché di alcuni amici e nemici. Nei
casi in cui la precedente personalità sia stata uccisa, il soggetto tende a ricordare
anche il nome del suo assassinò. Anche qui, tuttavia, vi sono molte variazioni -
non solo fra un caso ed un altro a ppartenenti ad una stessa cultura, ma anche fra
le varie culture prese come gruppi isolati. Ad esempio, i bambini dei casi che si
verificano in India, in Birmania e in Thailandia tendono a ricordare il nome del­
le loro precedenti personalità, mentre quelli dello Sri Lanka e del Nord America
(scartando le tribù nord-occidentali) no.
Attribuisco la generale mancanza di ricordi fra i soggetti dello Sri Lanka, ad
una comune riluttanza da parte dei Singalesi ad utilizzare i nomi propri nella vi­
ta di tutti i giorni. Preferiscono chiamarsi l'uno con l'altro utilizzando dei titoli o
riferendosi al grado eventuale di parentela, piuttosto che fare ricorso a dei nomi
propri (19). Poiché la ripetizione rafforza i ricordi, il fatto di non utilizzare i nomi
propri nelle attività quotidiane della vita potrebbe essere responsabile del man­
cato ricordo di essi in una vita successiva.
Tuttavia, se prendiamo in esame la corrispondente mancanza di ricordi re­
lativa ai bambini Americani (per ciò che riguarda i nomi propri), dobbiamo tro­
vare per forza un'altra spiegazione, dato che gli Americani non manifestano alcu­
na riluttanza nell'utilizzare i nomi propri di persona nei loro interscambi perso­
nali quotidiani. Fino ad ora, però, non siamo riusciti a trovare una spiegazione
soddisfacente. Per un periodo ho creduto che i bambini Americani che afferma­
no di ricordare una vita precedente, presentassero complessivamente meno ri­
cordi rispetto ai bambini appartenenti a tutte le altre culture; ciò avrebbe signifi­
cato che la loro incapacità di ricordare i nomi propri di persona era solo un
aspetto della generale scarsità di ricordi. Tuttavia, un raffronto fra il numero di
affermazioni espresse da parte di alcuni soggetti Americani ed il numero di quel­
le espresse da· parte di alcuni bambini Indiani non riuscì a sopportare questa
congettura. Sta di fatto, comunque, che i bambini Americani non fanno così tan­
te affermazioni verificate come accade invece per quelli Indiani; ed è possibile
che molte delle cose che essi ci riferiscono derivino dalla fantasia con cui riem­
piono alcuni vuoti presenti all'interno dei loro reali ricordi. Questo problema è
uno dei tanti che aspettano di essere investigati in modo più approfondito.
La maggior parte dei soggetti non ha nulla da dire a proposito degli eventi


(19) Nomi propri nello Sri Lanka
Ho discusso questo argomento in modo più approfondito nell'introduzione del mio libro sui casi
studiati nello Sri Lanka (Stevenson, 1977a).

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