Ian Stevenson, Bambini che ricordano altre vite Una conferma della reincarnazione

(C. Jardin) #1

120 l Bambini che ricordano altre vite


occorsi fra il momento della morte della persona di cui essi ricordano la vita, e la
loro nascita. Nei loro ricordi questo periodo rappresenta un vuoto completo.
Parmod Sharma, il soggetto di un caso Indiano, sorvolò questo intervallo utiliz­
zando una sola frase: « Ero seduto in una tinozza ed i miei piedi erano diventati
piccoli ». (Egli si riferiva alla tinozza utilizzata per la terapia di naturopratica in
cui era seduta la sua precedente personalità poco prima di morire).
Tuttavia vi sono alcuni soggetti che affermano di ricordare eventi che si so­
no verificati fra la morte della loro precedente personalità e la loro attuale rina­
scita. Tali ricordi possono essere di due tipi: relativi ad eventi terrestri (accaduti
principalmente all'interno della famiglia della personalità precedente) o relativi
ad esperienze vissute nel supposto « regno» dei disincarnati.
Nel primo caso, il soggetto riesce a ricordare eventi accaduti all'interno del­
la famiglia della personalità precedente, verificatisi in seguito alla morte di
quest'ultima. È come se la precedente personalità fosse in qualche modo stata vi­
cina al luogo in cui era vissuta e deceduta ed avesse assistito alle attività dei suoi
cari pur trovandosi in uno stato disincarnato; infatti, alcuni soggetti hanno affer­
mato che le cose siano andate proprio così. Nel capitolo 4 ho raccontato che
Bongkuch Promsin ricordava che gli assassini di Chamrat avevano trascinato il
suo corpo fino ad un campo e che lui (la personalità disincarnata di Chamrat)
era rimasto ad aspettare vicino al luogo dell'omicidio fino a che non vide il pa­
dre di Bongkuch. Disna Samarasinghe (un soggetto dello Sri Lanka) ricordava
che il corpo di Babanona (la sua personalità precedente) era stato sepolto vicino
ad un formicaio; il luogo della sepoltura era stato scelto solo in seguito alla mor­
te di Babanona.
Veer Singh, il soggetto di un altro caso verificatosi in India, affermò che
quando la sua vita precedente terminò, egli restò vicino alla casa ove viveva la
sua famiglia. Per provare ciò egli ci raccontò quale cibo venne consumato duran­
te i banchetti che la sua famiglia aveva organizzato in particolari occasioni, come
ad esempio durante i matrimoni. Tuttavia non vi fu nulla di notevole nella sua
descrizione di questi banchetti dato che, ciò eh� veniva servito, era in qualche
modo prevedibile considerando le usanze locali. E invece degno di considerazio­
ne il fatto che egli disse di aver accompagnato più volte alcuni membri della sua
famiglia quando uscivano da soli di casa durante la notte. Quanto esposto coin­
cide con un sogno fatto dalla madre della personalità precedente (Som Dutt) a
tale proposito. Aveva infatti sognato che lo spirito del suo figliolo deceduto le
aveva detto che avrebbe vegliato sul suo fratello maggiore, che dormiva fuori ca­
sa dovendo fare il giro di tutti i mercati della regione. (Quando il fratello fu inter­
rogato confermò che aveva realmente fatto ciò, ma nessun altro membro della fa­
miglia lo sapeva fino a che la madre non fece quel sogno). Il soggetto dimostrò an­
che una certa conoscenza relativa a questioni familiari private avvenute dopo la
morte di Som Dutt e prima della sua rinascita in quanto Veer Singh, come ad
esempio un processo che coinvolse la famiglia, il fatto che essi comprarono un
cammello e il numero di bambini nati all'interno della famiglia in quell'intervallo.
Il monaco Thailandese, Chaokhun Rajsuthajarn, del cui caso ho parlato in
precedenza (descrivendo gli inutili sforzi compiuti dai suoi parenti per soppri­
mere i ricordi), ricordava che dopo la morte della sua personalità precedente egli
aveva partecipato ai funerali della persona di cui ricordava la vita. Egli affermò

Free download pdf