Ian Stevenson, Bambini che ricordano altre vite Una conferma della reincarnazione

(C. Jardin) #1

122 l Bambini che ricordano altre vite


che hanno sentito parlare del bambino, decidono di andare a fare la sua cono­
scenza.
Gli informatori di questi casi attribuiscono molta più importanza a tali ri­
cognizioni di quanta non ne attribuisca io, dato che queste si verificano molto
raramente in condizioni in cui vi sia la presenza di un qualche tipo di controllo.
Quando il bambino incontra i membri della precedente famiglia è quasi sempre
circondato da una serie di persone che gli pongono domande quali « vedi tua
moglie in questa stanza? » e, aspettando una sua risposta dirigono il loro sguardo
verso la moglie della sua presunta personalità precedente, rendendo così molto
facile il compito al bambino.
Devo aggiungere, tuttavia, che solo i riconoscimenti effettuati dai bambini
in due particolari tipi di circostanze, meritano una certa considerazione. Innanzi­
tutto, un bambino può inaspettatamente e spontaneamente riconoscere qualcu­
no che vede, ad esempio, passeggiare per la strada. Corliss Chotkin Jr. (il cui caso
è stato riassunto nel capitolo 3), riconobbe spontaneamente una sorellastra di
Victor Vincent Oa persona di cui ricordava la vita). L'incontro avvenne nei bacini
di Sitka, ove Corliss si recò con la madre. Il bambino riconobbe immediatamen­
te la donna ed affermò entusiasticamente: « Ecco la mia Susie ». In questo caso,
la madre di Corliss conosceva Susie, sebbene non l'avesse notata fino a che il
bambino non cominciò a gri dare. Il più credibile caso di riconoscimento sponta­
neo è quello in cui il soggetto identifica una persona che è del tutto sconosciuta
a coloro che si trovano con lui. Ampam Petcherat, un soggetto Thailandese, rico­
nobbe spontaneamente in una strada della cittadina in cui ella viveva (Joy Ruang
Gun), uno zio di Chuey, il bambino di cui ella ricordava la vita. La madre di Am­
pam, che si trovava con lei, non aveva conosciuto precedentemente Joy Ruang
Gun. Un altro soggetto, Ismail Altinkilic, della Turchia, riconobbe spontanea­
mente due venditori di gelati che passarono nella strada in cui si trovava la sua
abitazione. I componenti della famiglia di Ismail probabilmente conoscevano
queste due persone di vista, poiché essi vendevano spesso gelati in quella zona;
non conoscevano tuttavia i loro nomi, che invece erano noti a Ismail. Nei casi di
questo tipo è fuori di dubbio che ci siano stati dei suggerimenti da parte dei
membri della famiglia del soggetto (21).
In secondo luogo, in un piccolo numero di casi, degli adulti responsabili
hanno creato delle condizioni di controllo, facendo sì che le persone che il sog­
getto avrebbe potuto riconoscere, gli fossero presentate durante una seduta riti­
rata e tranquilla e che la sola domanda che veniva rivolta fosse: « Riconosci que­
sta persona?». Gnanatilleka Baddewithana, il soggetto di un caso verificatosi
nello Sri Lanka, quando venne inizialmente studiata (non da me), fece parecchi
riconoscimenti proprio sotto queste condizioni. Non testimoniai a questi esperi­
menti, ma sono stato presente ad alcuni incontri in cui sono stati fatti dei simili
riconoscimenti, compreso uno degli ultimi della stessa Gnanatilleka. A tale pro­
posito, portai a casa sua un amico di Tillekeratne, il bambino la cui vita Gnana-

(21) Riconoscimenti spontanei
Altri esempi sono riscontrabili nei casi di Ratana Wongsombar, Cevriye Bayri, Nasir Toksoz, Jasbir
Singh, Imad Elawar, Mounzer Hai" dar e Rabih Elawar.
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