Ian Stevenson, Bambini che ricordano altre vite Una conferma della reincarnazione

(C. Jardin) #1

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riso, un cibo che non era particolarmente gradito all'interno della sua famiglia
ma che era stato molto amato in gioventù da Chamrat, la sua precedente perso­
nalità.
Individualmente, pochi di questi comportamenti possono essere considera­
ti specifici; si possono infatti verificare anche in altri bambini e persino in molti
adulti. Ma, presi nel loro insieme, formano un quadro piuttosto interessante, da­
to che spesso i soggetti rivelano una sindrome comportamentale che li distingue
dagli altri componenti della famiglia, ma che può dirsi caratterizzare appieno la
persona di cui il soggetto afferma di ricordare la vita. I seguenti esempi illustre­
ranno meglio tali gruppi di comportamenti. Ma Ting Aung Myo rivelava dei trat­
ti mascolini, una fobia per gli aeroplani, giocava ad essere un soldato e manife­
stava alcuni comportamenti tipici del carattere « Giapponese »; Sujith Lakmal
Jayaratne, quando era ancora un bambino, manifestava un forte desiderio per gli
alcoolici e per il tabacco ed aveva una fobia per i camion e per i poliziotti; Sha­
mlinie Prema aveva una particolare fobia per gli autobus ed il terrore di essere
immersa nell'acqua, così come determinate preferenze per alcuni cibi piuttosto
insoliti; e Erkan Kilic (della Turchia) rivelava una fobia per gli aeroplani, manife­
stava un forte desiderio nei confronti delle sostanze alcooliche e giocava quasi
sempre a fingere di gestire un locale notturno. Tutti questi comportamenti sono
risultati essere del tutto appropriati se si tiene conto delle caratteristiche caratte­
riali delle loro precedenti personalità.
I soggetti appartenenti ad una classe sociale marcatamente differente da
quella della loro precedente personalità, rivelano molto spesso dei comporta­
menti alquanto insoliti. Così, un bambino nato da genitori poveri che afferma di
ricordarsi di essere appartenuto ad una famiglia benestante, può giungere a deni­
grare e persino a rimproverare i suoi genitori per la loro povertà e per le loro
abitudini tipiche di una classe meno abbiente. Ho raccontato in precedenza che
Gopal Gupta si rifiutava di eseguire i lavori domestici, dicendo che quelle erano
mansioni che avrebbero dovuto essere di competenza dei servi. Un altro sogget­
to Indiano, Bishen Chand Kapoor, guardando con disprezzo gli abiti di scarsa
qualità che gli avevano dato i suoi genitori, disse che non avrebbe fatto indossa­
re dei vestiti tanto miseri nemmeno alla sua servitù.
Contrariamente, un bambino che ricorda di aver trascorso la sua preceden­
te esistenza in una famiglia la cui situazione economica era molto inferiore a
quella dei suoi attuali genitori, può manifestare delle maniere alquanto rozze che
i membri della sua famiglia finiscono quasi sempre per disapprovare vivamente.
Un soggetto Indiano, Swaran Lata, era nato in una famiglia Bramina e ricordava
la vita di uno spazzino (appartenente alla più bassa casta Indiana). Possedeva
tante buone qualità, ma molte delle sue abitudini erano a dir poco ripugnanti, al­
meno a giudizio della sua famiglia, e la bambina finiva spesso per disgustare i
suoi genitori, i quali erano vegetariani, chiedendo loro della carne di maiale. Dif­
ferentemente dagli altri membri della sua famiglia, Swaran si occupava personal­
mente di pulire gli escrementi degli altri bambini più piccoli. Alcuni soggetti che
ricordano di essere vissuti in una famiglia le cui condizioni sociali erano inferiori
rispetto a quella attuale, esprimono spesso del piacere e della gratitudine quan­
do raffrontano la loro situazione presente con quella della passata esistenza. Ad
esempio, Anusha Senewardena (dello Sri Lanka) era deliziata ed esprimeva rico-

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