Ian Stevenson, Bambini che ricordano altre vite Una conferma della reincarnazione

(C. Jardin) #1
Metodi di ricerca l 139

Le prime indagini condotte negli anni '60


Quando, nel 1961, andai per la prima volta in India, non ero assolutamente
preparato a trovarvi una tale abbondanza di testimonianze. I diciotto casi India­
ni che avevo incluso nella mia prima relazione, erano stati raccolti nel corso di
trentacinque anni; tuttavia, durante le mie prime cinque settimane di permanen­
za, venni a conoscenza di non meno di venticinque casi. Mi sembrò immediata­
mente chiaro che, solo alcune testimonianze, erano filtrate oltre il confine India­
no ed erano state portate all'attenzione del pubblico. Dal 1961, i miei colleghi ed
io abbiamo analizzato più di 300 casi verificatisi in India e non sappiamo ancora
che relazione ci sia fra il campione da noi rilevato e la totalità dei casi che ivi si
manifestano (8).
Ci furono anche degli ulteriori aspetti a cui non ero preparato. Le relazioni
che avevo studiato fino ad allora, si erano occupate quasi esclusivamente dei
particolari che il soggetto forniva a proposito della sua precedente vita o del ri­
conoscimento di alcuni oggetti che gli erano appartenuti; solo alcune parlavano
di un'alterazione del comportamento del soggetto, comportamento che risultava
insolito per la famiglia, ma perfettamente armonizzato con quelle che erano le
caratteristiche caratteriali della personalità precedente. Di conseguenza, rimasi
notevolmente sorpreso ed impressionato da ciò che mi fu riferito (nel 1961) a
proposito dell'insolito comportamento di Jasbir Singh, uno dei primi soggetti di
cui mi occupai. Nel capitolo precedente ho messo in evidenza che egli si rifiuta­
va di mangiare il cibo cucinato dalla sua famiglia, asserendo di essere un Brahmi­
no; i suoi genitori erano degli Jat e, gli alimenti che utilizzavano, nonché il modo
con cui essi venivano preparati, erano per lui inaccettabili.
Tuttavia, la mia sorpresa nei confronti di un tale insolito comportamento,
non mi spinse immediatamente a svolgere delle indagini accurate; mi ci vollero
molti più anni di quanto io non voglia ammettere prima di comprendere l'im­
portanza di una simile fenomenologia. Oggi sono giunto a credere che, quando
ci si trova di fronte a questi casi, se si verifica un comportamento piuttosto inso­
lito, esso meriti un'attenzione pari a quella che dedichiamo alle affermazioni del
soggetto, se non addirittura superiore. In seguito spiegherò le ragioni che mi
hanno portato a sviluppare una tale opinione.
Alcuni casi verificatisi nel passato, dei quali feci una recensione nel 1960,
portarono l'attenzione su due principali caratteristiche comuni, ovvero sulla gio­
vanissima età dei soggetti che manifestano delle reminiscenze di una precedente
vita e sulla tendenza che hanno tali ricordi a scomparire man mano che il bambi­
no cresce. Quando, negli anni '60, cominciai personalmente a lavorare con alcu­
ni nuovi casi, potei notare che tali caratteristiche erano realmente molto fre­
quenti e, ad esse, se ne aggiunsero delle altre, quali l'alta incidenza di morti vio­
lente nelle persone la cui vita veniva ricordata dai soggetti in questione.


(8) Incidenza di casi in India
L'indagine condotta da Barker e Pasricha (1979) ci fornisce alcune indicazioni sull'incidenza dei casi,
almeno per quanto riguarda una regione dell'India Settentrionale. Essi hanno infatti riscontrato che esi­
stono circa diciannove casi ogni mille abitanti.
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