Ian Stevenson, Bambini che ricordano altre vite Una conferma della reincarnazione

(C. Jardin) #1
Metodi di ricerca l 14 3

cate, senza interruzioni - tranne che il soggetto non faccia delle irrilevanti di­
gressioni. In seguito, ci focalizziamo su delle particolari affermazioni o su degli
eventi che egli ha menzionato, in modo da ottenere ulteriori dettagli e chiarifica­
zioni. Porgiamo poi delle domande su questioni che riteniamo importanti, ma
che l'informatore ha omesso. Facendo ciò, lo si può introdurre in un terreno a
lui poco familiare; in questo caso, ci occupiamo di spiegargli lo scopo delle no­
stre domande, poiché gli può risultare difficile comprenderne immediatamente
l'importanza.
Alcuni informatori sono troppo timidi e riservati per dar luogo ad una nar­
razione spontanea. Così, cerchiamo di aiutare queste persone - soprattutto al­
l'inizio - porgendo loro delle domande specifiche. Agiamo allo stesso modo an­
che durante la fase di chiarificazione dell'intervista. Non è che io abbia una fo­
bia nei confronti delle interviste guidate ma, quando si deve procedere in tal
senso, è necessario che se ne prenda nota.
La maggior parte degli informatori non si rende conto dell'importanza che
può avere una testimonianza diretta rispetto ad una « per sentito dire »; alcuni
sono persino inconsapevoli che possano esservi delle differenze. Di conseguenza,
ci sforziamo continuamente di ricordare loro di riferirei solo quegli avvenimenti
ai quali hanno assistito personalmente.
Non utilizziamo mai (o quasi mai) testimonianze di seconda mano, sia per
ottenere informazioni sulle affermazioni e sul comportamento del soggetto, che
per sapere qualcosa a proposito della sua precedente personalità. Generalmente,
non stiamo neanche ad ascoltare coloro che parlano senza essere stati dei testi­
moni diretti, sebbene, come detto precedentemente, essi si intrufolino spesso
nelle conversazioni e sia difficile distinguerli dai veri testimoni. A volte, tuttavia,
usiamo tali informazioni per venire a conoscenza di nuovi testimoni e per poter­
ne fare una prima valutazione.


Come viene registrata l'informazione. Preferiamo prendere degli appunti scritti
piuttosto che fare delle registrazioni. In questo caso, infatti, si hanno a disposi­
zione molti dati irrilevanti mentre si vengono a perdere le caratteristiche non
verbali dell'intervista. (Scrivendo, si può invece prendere nota anche di questi
importanti particolari). Quando si vuole verificare velocemente che non siano
stati omessi dei dati o che non vi siano delle discrepanze, è molto più facile rileg­
gere le note che non ascoltare una registrazione; a volte risulta importante pren­
dere degli appunti prima di lasciare il luogo dell'intervista, in modo che, nel cor­
so dell'incontro successivo, si potrà porre rimedio alle omissioni e si potrà inda­
gare sulle discrepanze. Tuttavia, usiamo fare delle registrazioni su nastro di tutto
ciò che il soggetto stesso ci racconta a proposito delle sue reminiscenze di una
precedente vita. Utilizziamo il registratore anche quando un informatore ha po­
co tempo da dedicarci, o quando ci viene chiesto di congedarci dal luogo del­
l'intervista, prima del previsto. (l guidatori di taxi o di carrozze, hanno certamen­
te molto meno interesse nei confronti di questi casi di quanto non ne abbiamo
noi; dobbiamo quindi adeguarci a quelle che sono le loro esigenze).
Durante un'intervista, quando è possibile, gli appunti vengono presi da due
distinte persone. Uno dei miei assistenti e colleghi funge da interprete principa­
le; un altro prende appunti direttamente nella lingua dell'informatore e, allo stes-

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