Ian Stevenson, Bambini che ricordano altre vite Una conferma della reincarnazione

(C. Jardin) #1
Metodi di ricerca l 145

Ho già accennato precedentemente che, di solito, preferiamo registrare ciò
che il soggetto ci racconta a proposito delle sue reminiscenze, quando ne ha e,
soprattutto, quando ha intenzione di parlarne con noi. Tuttavia, spesso il sogget­
to è molto timoroso - soprattutto inizialmente - per parlare liberamente con
noi; , a volte, i genitori vogliono darci la loro versione dei fatti, prima ancora di
lasciare che il bambino ci dia la sua. In questi casi, chiediamo loro di raccontarci
tutto ciò che possono circa le affermazioni del bambino nei confronti di una vita
precedente. Attribuisco sempre una grande importànza alle prime comunicazio­
ni, spesso ancora disarticolate, del bambino. È molto interessante, infatti, venire
a conoscenza di ciò che egli ha detto spontaneamente, in contrapposizione con
le risposte date a specifiche domande. Cerchiamo anche di separare le afferma­
zioni registrate prima dell'incontro delle due famiglie implicate nel caso, qualora
esso avvenga, da quelle registrate dopo. Tutto ciò che viene detto dopo tale in­
contro - o nel momento in cui avviene il primo incontro - ha molto meno va­
lore qualora si sia giunti ad avere delle prove concrete che dimostrano come il
bambino abbia delle conoscenze riguardo ad una sua vita precedente non otteni­
bili per via normali. Cionondimeno, è nostra cura registrare anche qu�ste succes­
sive affermazioni.
Alcuni genitori confondono delle loro personali interferenze con le afferma­
zioni del bambino, rendendo difficile l'emersione della verità. I genitori di Imad
Elawar interferirono notevolmente sulle sue affermazioni e, essendo questo uno
dei primi casi di cui mi occupai, ero inizialmente inconsapevole di ciò che si sta­
va verificando. Una donna di cui lmad parlava spesso e che essi pensarono fosse
la moglie di uno sceicco, risultò invece essere l'amante della sua personalità pre­
cedente. I genitori di Imad .mi dissero che egli parlava spesso di un suo parente
di nome Amin, che era un giudice e viveva a Tripoli (Libano). In effetti Imad
aveva detto solo che Amin lavorava nel tribunale di Tripoli; nell'udire ciò i suoi
genitori avevano immediatamente attribuito all'uomo la carica di giudice, sebbe­
ne egli fosse un ufficiale governativo che si trovava ad operare all'interno del pa­
lazzo di giustizia.
L'esempio più clamoroso di errori di interpretazione dovuti all'influenza
dei genitori, l'ho riscontrato nel 1986, nello Sri Lanka. Il soggetto era una bambi­
na di nome Wimalawathie Samarasekera (Wimala, per abbreviare). La madre di
Wimala ci disse di aver sentito dire dalla bambina che, nella sua precedente vita,
era figlia di un medico che si chiamava Wijesekera, che abitava a Colombo 3 (un
particolare distretto della città di Colombo), che aveva frequentato il St. Thomas
College ed era morta assieme alla madre in un incidente automobilistico, finen­
do con la macchina in un fosso. Dopo ripetute richieste, per sapere cosa avesse
detto esattamente la bambina, venimmo a sapere che la piccola sembrava avere
delle precoci conoscenze mediche (cosa alquanto insolita, poiché non vi erano
medici nella sua famiglia) e che aveva pronunciato spesso il nome Wijesekera; la
madre arrivò così a presumere che, il padre della precedente reincarnazione del­
la bambina, dovesse essere un certo Dott. Wijesekera. Wimala aveva detto di es­
sere vissuta a Colombo e menzionò il numero 3; la madre credette che si riferis­
se a Colombo 3, sebbene questa cifra potesse indicare anche il numero civico
della sua abitazione. Wimala si riferì molto spesso a « Gesù Bambino » e ciò in­
dusse la sua famiglia (che era Buddista) a pensare che, la precedente personalità

Free download pdf