Ian Stevenson, Bambini che ricordano altre vite Una conferma della reincarnazione

(C. Jardin) #1
L 'analisi e l 'interpretazione dei casi l 15 3

za oculare debbano necessariamente discreditare l'attendibilità dei dati in mio
possesso. Tutti questi esperimenti richiedono che l'osservatore noti e riesca a ri­
cordarsi una serie di dettagli di un evento che può accadere una sola volta e che
talora dura solo pochi minuti. L'unicità dell'evento e la sua breve durata, sono
caratteristiche che si manifestano anche in taluni riconoscimenti da parte del
soggetto, che appaiono magari una sola volta, come se si trattasse di un improv­
viso lampo di memoria. Perciò, non sono affatto stupito - come ho più volte
esposto nelle mie relazioni - riscontrando che, alcuni testimoni oculari, differi­
scano nelle loro affermazioni relative al riconoscimento, da parte del soggetto, di
qualche persona che aveva avuto rapporti con la personalità precedente. La fre­
quente ricorrenza di particolari domande, nonché i mille suggerimenti da parte
degli adulti, come già detto, finiscono col ridurre ulteriormente il valore del­
l'evidenza della maggior parte dei riconoscimenti.
Tuttavia, alcuni avvenimenti che si manifestano in questi casi, non sono
analoghi alle scene precostituite utilizzate negli esperimenti, scene che molte vol­
te hanno messo in evidenza le deficienze della testimonianza oculare. Ad esem­
pio, capita quasi sempre che, il soggetto di un caso, ripeta così spesso ciò che si
ricorda della sua precedente esistenza e lo faccia per molti anni, tanto da render­
si noioso e fastidioso per la sua famiglia. Ugualmente, il comportamento insolito
che si associa a tale fenomenologia - ovvero il domandare del cibo cucinato in
modo particolare, il volersi vestire in modo inconsueto, e così via - continua
abitualmente per molti anni, a volte anche più a lungo del perdurare di certe af­
fermazioni da parte del bambino. Tali ripetizioni ed il loro perpetuarsi nel tem­
po, tendono a fissare il ricordo di certi avvenimenti nelle menti di coloro che si
sono trovati ad osservare il caso.
Non nego che vi siano spesso delle imprecisioni e, le dettagliate relazioni
dei casi che ho pubblicato, sono cosparse di annotazioni sulle discrepanze esi­
stenti nelle testimonianze dei vari informatori. Il principale metodo per difender­
si dalla possibilità di tali errori, consiste nell'utilizzare, quando ciò risulta possi­
bile, due o più informatori per avere notizie sullo stesso avvenimento. In questo
modo, credo che si riesca a comprendere la maggior parte delle eventuali discre­
panze. La cosa più importante, tuttavia, è quella di ottenere un racconto suffi­
cientemente dettagliato dei principali avvenimenti del caso, anche se gli informa­
tori possono commettere degli errori nel ricordarsi i vari dettagli.
Vorrei ora sfatare un tipico pregiudizio Occidentale secondo cui i ricordi di
una persona poco istruita, ad esempio di un contadino Asiatico, sarebbero infe­
riori e meno particolareggiati di quelli di una persona: dotata di una certa cultu­
ra. Sono perfettamente certo che una tale opinione sia priva di fondamento. La
precisione dei ricordi di un individuo è il risultato di molti fattori concomitanti,
ma l'istruzione non è uno di essi.
Queste osservazioni costituiscono solo un'anticipazione della trattazione di
questo argomento. In seguito, discuterò ulteriormente l'attendibilità delle infor­
mazioni ottenute, considerando delle differenti spiegazioni a seconda dei casi in
esame.
Tuttavia, prima di giungere a tali spiegazioni, voglio mettere in luce una im­
portante questione, ovvero quali decisioni devono essere prese quando si ritiene
di aver identificato la defunta personalità precedente del soggetto, mediante le
sue stesse affermazioni.

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