Ian Stevenson, Bambini che ricordano altre vite Una conferma della reincarnazione

(C. Jardin) #1
L 'analisi e l'interpretazione dei casi l 163

non approvano, e che possono essere intensificati da una verifica delle afferma­
zioni del soggetto (11).
Da parte loro, i membri della famiglia della personalità precedente, possono
essere molto meno pronti ad appoggiare il caso di quanto ci si possa aspettare
considerando le loro credenze ed il loro dolore. Ho già accennato che alcuni di
essi (soprattutto le persone particolarmente benestanti) hanno paura che, la fami­
glia del soggetto, li voglia in qualche modo sfruttare. Altri, temono che vengano
fatte delle rivelazioni discreditanti nei confronti del loro nucleo familiare. Altri
ancora - forse in modo paradossale - hanno paura che, stando a contatto con
il soggetto, si possa risvegliare in loro il dolore che continuano a nutrire per la
perdita del loro caro defunto (12).
Per tali differenti ragioni capita spesso che, l'una o l'altra delle due famiglie
implicate in un caso, non gradiscano che le affermazioni del bambino vengano
verificate. Tali persone tenderanno a minimizzare, non ad esagerare, la precisio­
ne delle affermazioni del soggetto. Insomma, la paramnesia, sia come dimenti­
canza ordinaria dovuta al trascorrere del tempo, sia come distorsione motivata
dei propri ricordi, può intaccare l'accuratezza delle relazioni forniteci dagli infor­
matori e, a volte, può essere responsabile dello svolgersi di un intero caso; ma
non la ritengo una spiegazione adeguata per la maggioranza dei casi (13).
Frode, criptomnesia, paramnesia: queste sono le tre principali spiegazioni
per tali casi che non facciano ricorso a processi, quali la telepatia o la sopravvi­
venza dopo la morte, considerati paranormali nelle società Occidentali. La paro­
la paranormale, come ho spiegato nel capitolo l, si riferisce a concetti che non so­
no ancora stati assimilati all'interno del mondo scientifico Occidentale. Prima di
prendere in esame le varie spiegazioni paranormali, valuterò brevemente un'altra
spiegazione che viene spesso attribuita a tali casi. Mi riferisco alla « memoria ere­
ditaria » o « memoria genetica ».
Quando l'intervallo fra la morte della presunta personalità precedente e la
nascita del soggetto è sufficientemente lungo, il soggetto potrebbe essere un di­
scendente di tale personalità e, inizialmente, potrebbe aver ereditato dei ricordi
della sua vita. Le immagini dettagliate descritte dalla maggior parte dei soggetti


(11) Atteggiamenti negativi della famiglia del soggetto nei confronti del caso
Degli esempi sono costituiti dai casi di Prakash Varshnay, Brij Bahadur Saxena, Ravi Shankar Gup­
ta, Puti Patra eJasbir Singh.
l membri della famiglia di un soggetto possono avere degli atteggiamenti del tutto diversi l'uno dal­
l'altro nei confronti del suo caso; uno può volere che il caso venga pubblicizzato, mentre un altro può de­
siderare che venga tacitato. Ad esempio, il padre di Gopal Gupta divenne (infine) entusiasta del caso di
suo figlio, mentre sua moglie non poteva fare a meno di disapprovare la disgregazione che tutto ciò aveva
finito con l'apportare all'interno della sua vita familiare.
(12) Atteggiamenti negativi della famiglia della personalità precedente nei confronti del caso
Degli esempi sono costituiti dai casi di Suni! Dutt Saxena, Rabih Elawar, Dolon Champa Mitra, Puti
Patra, Lalitha Abeyawardena, Ismail Altinkilic, Cevriye Bayri, Siileyman Zeytun (solo all'inizio) e Erkan
Kilic.
(13) Paramnesia
Barker (Pasricha e Barker, 1981) interpretò il caso di Rakesh Gaur come un caso di paramnesia, ma
Pasricha non fu d'accordo con lui ritenendo che non si trattava di un chiaro esempio del processo. Per
una discussione sulla validità o meno della paramnesia in quanto spiegazione di questo caso, i lettori po·
tranno esaminare la relazione di Pasricha e Barker e un ulteriore scritto di Pasricha sul caso (1983).

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