Ian Stevenson, Bambini che ricordano altre vite Una conferma della reincarnazione

(C. Jardin) #1

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quanto siano ragionevoli tali critiche e in che percentuale si riferiscano a tutti i
casi. Nel fare ciò ci accorgeremo che il nostro giudizio dipende principalmente
dalla posizione iniziale che assumiamo nei confronti della reincarnazione. Una
persona che crede già nella reincarnazione, probabilmente non noterà delle
manchevolezze o, quanto meno, tenderà a minimizzarle; chi invece non crede in
una tale possibilità, le metterà in evidenza e rifiuterà in blocco tutti i casi. La si­
tuazione è simile a quella di un gruppo di persone che si trova a dare un parere
su una bottiglia contenente del vino. Per alcuni la bottiglia sarà mezza piena, per
altri mezza vuota (19).
Questa non è una situazione senza vie d'uscita. Le ricerche condotte con
serietà e scrupolosità, forniscono quasi sempre delle prove che permettono di
giungere definitivamente ad una quanto più corretta interpretazione. Ad esem­
pio, si possono trovare molti più casi in cui è stata fatta una registrazione scritta
delle affermazioni del soggetto, prima che queste venissero verificate. Finora,
non penso che avrei potuto essere più impaziente di trovare tali casi o più di­
spiaciuto di averne trovati così pochi. Tuttavia, possono essere intrapresi molti
altri sforzi in una tale direzione (20).

(19) Le pecche presenti in tutti i casi
Persino il caso che considero essere il più evidente mai registrato, è stato attaccato da un critico non
altrettanto bendisposto (Nicol, 1976). Mi riferisco al caso di Jagdish Chandra, il cui padre, K.K.N. Sahay
(un avvocato), registrò le principali affermazioni che il figlio fece a proposito della vita precedente che di·
ceva di ricordare, prima che tali affermazioni venissero verificate da altre persone. La famiglia .di Jagdish
Chandra viveva a Bareilly, mentre la famiglia della personalità precedente viveva a Benares (oggi Varana·
si), quasi all'estremità opposta dello stesso stato. La distanza fra le due famiglie - circa 500 chilometri­
era molto più grande di quelle riscontrate nella maggior parte dei casi e le famiglie erano ulteriormente
separate dall'appartenenza a due diverse caste il che, attorno al 1920, ovvero quando il caso si sviluppò,
costituiva ancora un fattore molto importante nella vita Indiana.
Nella sua relazione sui casi, il padre di Jagdish Chandra sostenne di << non avere amici o parenti a
Benares » (Sahay, 1927). Successivamente però, nella stessa relazione, menzionò che quando si era recato
a Benares per verificare le affermazioni del figlio, soggiornò presso una cugina. Nicol considerò questa di­
screpanza come una bugia e ne dedusse che K.K.N. Sahay poteva aver ottenuto le informazioni relative
ad una famiglia di Benares per mezzo della cugina, inducendo poi il figlio a fare delle affermazioni riguar·
danti una precedente vita basate su tali informazioni. Io ritengo personalmente che un tale approccio sia
ingiustificato. La cugina di K.K.N. Sahay era morta all'epoca in cui egli si recò a Benares (con Jagdish
Chandra), ed essi soggiornarono presso suo marito, che era ancora vivente. K.K.N. Sahay potrebbe non
aver considerato il marito della cugina come un « parente >> o un « amico ». Mi duole che egli non abbia
fornito delle informazioni più dettagliate a proposito della sua connessione a Benares con la famiglia del·
la cugina, ma non considero questa carenza una pecca fatale nei confronti del caso. Conoscendo i mem·
bri di tale famiglia, così come ho fatto personalmente, (sebbene io non abbia mai conosciuto K.K.N. Sa·
hay, il quale morì prima che mi recassi in India), ritengo alquanto improbabile che egli abbia inscenato
una beffa e che l'abbia poi inclusa in una relazione assieme ad altri sei casi su cui egli affermò di aver
compiuto delle ricerche. Sono consapevole che le impressioni personali riguardanti l'onestà e la credibili·
tà di un informatore, contino ben poco per alcuni critici; ma, la buona reputazione di un informatore, do·
vrebbe avere un certo peso nella valutazione di un caso.
(20) Passi verso la scoperta di più casi prima che avvenga l'incontro &a le due famiglie
Con una più grande squadra di investigatori potremmo dispiegare molte più forze in tale campo e
potremmo venire a conoscenza di molti più casi ai primi stadi del loro sviluppo, prima quindi che le due
famiglie si incontrino. Conosco parecchi casi a lunga distanza nello Sri Lanka e in India in cui i giornalisti
e le persone interessate al caso arrivarono sul luogo dei fatti e, senza fermarsi a fare una registrazione
scritta di quanto il soggetto aveva detto, lo fecero immediatamente entrare in contatto con l'altra famiglia.
Ottennero così delle ottime storie giornalistiche, invalidando però un caso che aveva un grande valore
potenziale nel campo della ricerca.

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