Ian Stevenson, Bambini che ricordano altre vite Una conferma della reincarnazione

(C. Jardin) #1
L 'analisi e l'interpretazione dei casi l 171

costituita dalla testimonianza oculare, offre un'analogia molto più appropriata).
Volendo applicare il principio del mazzetta di bastoncini ai nostri casi, pos­
siamo cercarne molti che presentino delle caratteristiche alquanto simili fra di
loro. Quante più ricorrenze riusciamo a trovare in questa nostra ricerca, tanto
più guadagneremo fiducia nei confronti dell'autenticità dei casi presi nella loro
globalità. La concordanza riscontrabile nei resoconti di numerosi informatori se­
parati (che non hanno quindi avuto alcuna comunicazione gli uni con gli altri),
mette in luce alcuni fenomeni naturali che si possono considerare responsabili
della similarità dei vari casi. Possiamo così giungere a delineare un caso standard
(25). I casi individuali possono più o meno deviare da tale standard- ma, se la de­
viazione è eccessiva, si potrà a ragione sospettare della loro genuinità.
Lo studio di un grande numero di casi ha un altro valore non meno impor­
tante di quello di aiutarci a scoprire i casi non autentici. Identificando e studian­
do un caso, possiamo infatti confrontare le sue caratteristiche con quella che è la
nostra conoscenza di altri processi e di altri casi; e tali confronti ci possono por­
tare alla comprensione dei processi implicati nella tipologia appena identificata.
Qui devo fare un'altra considerazione. I modi casuali con cui mi sono giun­
te le informazioni dei casi studiati - che spero di aver esposto adeguatamente


  • mettono in evidenza che quest'ultimi non possono essere considerati rappre­
    sentativi di una globale casistica. Tuttavia, abbiamo il diritto di chiederci se il
    materiale a nostra disposizione non sia rappresentativo per ciò che riguarda le li­
    nee principali con cui si struttura un caso o solo per particolari marginali e, in
    seguito, ci occuperemo di discutere una tale questione.
    Nel capitolo 4 abbiamo fatto riferimento a parecchie caratteristiche ricor­
    renti dei casi come, ad esempio, all'età in cui i bambini cominciano a fare le pri­
    me affermazioni riguardanti la loro precedente esistenza e al fatto che tali ricordi
    non durano spontaneamente a lungo. Parleremo ora di altre caratteristiche che
    ricorrono spesso nei casi studiati.
    La prima spiega perché ho utilizzato dei pronomi maschili per riferirmi ai
    soggetti dei casi: la maggior parte di loro, infatti, è di sesso maschile. Su 1. 095 ca­
    si studiati, il 62% dei soggetti era composto da bambini, mentre il 38% da bam­
    bine. Abbiamo rilevato una proporzione del tutto simile, anche tra le supposte
    personalità precedenti (66% maschi, 34% femmine). Con un'unica eccezione, ta­
    le sproporzione è presente nei casi verificatisi in tutti i paesi ed in tutte le diffe­
    renti culture (26). Nel capitolo 10 tenterò di dare delle possibili spiegazioni per
    giustificare questo curioso fenomeno.
    Una delle più interessanti e potenzialmente più importanti caratteristiche
    ricorrenti, è l'alta incidenza di morti violente riscontrata nelle personalità prece-


(25) Il concetto di tipologia
La maggior parte dei progressi nella medicina, sono dipesi dall'identificazione di tipologie o di sin­
dromi. Si è trattato di raggruppare i sintomi ed i segni che si manifestano contemporaneamente in un pa­
ziente e che avevano una comune causa patologica (Hoehne, 1980).
(26) Percentuale uomo/donna dei soggetti e delle loro precedenti personalità
I dati sono stati ripresi da un'analisi non pubblicata, sebbene io abbia pubblicato delle cifre relative
ad una casistica inferiore, ovvero quella relativa al sesso della personalità precedente (Stevenson, 1980).
La sola eccezione menzionata si verificò per quanto riguarda il sesso dei soggetti dello Sri Lanka, do­
ve il numero dei maschi e delle femmine risultò pressoché uguale.

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