Ian Stevenson, Bambini che ricordano altre vite Una conferma della reincarnazione

(C. Jardin) #1

182 l Bambini che ricordano altre vite


Fra gli Igbo della Nigeria, invece, ho riscontrato l'esistenza di una relazione
del tutto opposta fra il soggetto e la sua precedente personalità. Gli Igbo hanno
una società patriarcale - a tal punto che, le genealogie preliminari speditemi
dalla Nigeria, spesso non manifestano la presenza di alcuna donna. In pieno ac­
cordo con quanto appena esposto, su 43 casi Igbo verificatisi ognuno all'interno
di una stessa famiglia, 32 (il 7 4%) presentavano una parentela da parte di padre,
mentre solo 11 (26%) da parte di madre (5).
In Birmania, le donne hanno uno stato sociale piuttosto simile a quello de­
gli uomini e, fra i casi Birmani in cui il soggetto e la personalità precedente ap­
partengono ad una stessa famiglia, abbiamo potuto riscontrare che la parentela
può presentarsi ugualmente da parte di padre o da parte di madre.
N elle varie culture, vi è anche una differente frequenza per ciò che riguar­
da i sogni premonitori. Questi sono molto comuni nei casi rinvenuti fra i Tlingit,
nelle tribù dell'America Nord-Occidentale, in Birmania ed in Turchia. Contra­
riamente, non avvengono quasi mai fra gli Igbo, nello Sri Lanka ed in Libano. È
più facile ricordare un sogno premonitore se si riconosce la persona o le persone
in esso presenti. Ed è possibile che, in un paese come lo Sri Lanka, dove non vi
è quasi nessun caso in cui il soggetto e la personalità precedente appartengano
alla stessa famiglia, le persone possano avere dei sogni premonitori in cui appare
loro qualcuno di totalmente estraneo e sconosciuto; così, non venendo ricono­
sciuta la persona apparsa, il sogno viene facilmente e rapidamente dimenticato
(6). I casi Indiani favoriscono apertamente una tale interpretazione. In India, in­
fatti, ho sentito parlare di sogni premonitori soltanto in quei casi che si verifica­
no all'interno di una stessa famiglia.
L'assenza di sogni prem'onitori nei casi che si verificano fra i Drusi del Liba­
no, si accorda perfettamente con la credenza secondo cui la reincarnazione avvie­
ne immediatamente dopo la morte. I Drusi non credono che, prima del giorno
del Giudizio, l'anima o la mente di un uomo possano esistere senza l'ausilio di un
corpo; così essi ritengono impossibile che vi siano delle anime disincarnate. Quin­
di, un Druso defunto, non può prendere parte ad un sogno premonitore poiché,
secondo il loro credo, egli si è già reincarnato nel corpo di un neonato (7).


(5) Relazioni da parte di padre in alcuni casi fa miliari riscontrati fra gli lgbo
Ulteriori informazioni possono essere reperite in Stevenson (1985, 1986).
(6) Dimenticanza dei sogni annunciatori nello Sri Lanka
L'incapacità da parte del sognatore di riconoscere la persona che appare nel sogno, non può essere
una spiegazione esauriente per giustificare la rarità dei sogni annunciatori riscontrati nello Sri Lanka. I so­
gni annunciatori sono descritti in tutti i paesi del mondo in modo molto vivido e la loro memoria sembra
conservarsi anche quando la persona deceduta che appare nel sogno è del tutto estranea al sognatore.
Quindi ci si dovrebbe aspettare che ci vengano riportati molti più sogni annunciatori nello Sri Lanka di
quanto non accada, anche se le persone che figurano nei sogni sono totalmente estranee ai sognatori.
(7) Sogni annunciatori fra i Drusi
Ho descritto alcuni sogni annunciatori riscontrati fra i Drusi (Stevenson, 1980). Due di questi pre­
sentavano un aspetto precognitivo. In essi il sognatore aveva avuto modo di vedere che un uomo ancora
vivente (e considerato in buona salute) rinasceva come figlio di una donna gravida; di lì a poco, in effetti,
l'uomo morì inaspettatamente, proprio quando la donna dava alla luce il suo bambino. Tali sogni quindi
si accordano perfettamente con la credenza esistente fra i Drusi, secondo cui non vi sia alcun intervallo
fra la morte e la rinascita.
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