Ian Stevenson, Bambini che ricordano altre vite Una conferma della reincarnazione

(C. Jardin) #1

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nologia nei casi di Swarnlata Mishra, di Gopal Gupta, di Pushpa e di Manju Tri­
patti. Non siamo tuttavia riusciti a verificare nessuna delle loro vite intermedie.
Sono incline a pensare che Swarnlata ricordasse realmente una sua prece­
dente esistenza, poiché dimostrò di avere una xenoglossologia recitativa che
sembrava derivargli in modo evidente dalla vita intermedia di cui manifestava
una serie di ricordi. D'altro canto, credo che le affermazioni di Gopal Gupta a
proposito della sua vita intermedia (vissuta a Londra, Inghilterra), siano in parte
da considerarsi frutto della fantasia; esse, infatti, non sorsero in modo spontaneo,
bensì quale risposta ad una domanda diretta con la quale gli chiedemmo cosa si
ricordava dell'intervallo di otto anni che era intercorso fra la morte di Shaktipal
Sharma (la personalità precedente di questo caso) e la sua nascita.
Rimasi in dubbio su quale potesse essere la migliore interpretazione della
vita intermedia descritta da Manju Tripatti, nativa di Kanpur, Uttar Pradesh, In­
dia. Ella affermava di ricordare la vita della zia paterna; le sue reminiscenze in­
cludevano una serie di dettagli che in seguito verificammo, anche se il loro valo­
re fu piuttosto scarso, dato che Manju avrebbe potuto avere tali notizie in modo
del tutto normale. La ragazza nacque dodici anni dopo la morte della zia. Ci rac­
contò che, in quei dodici anni, era rinata a Srinagar, nel Kashmir. Ci descrisse
degli scenari e varie caratteristiche del luogo quali, ad esempio, le case galleg­
gianti, fornendoci abbastanza particolari della sua vita intermedia da spingerei
per ben due volte a fare delle ricerche sul luogo, pur non riuscendo a trovare al­
cun riscontro per ciò che riguardava le sue affermazioni. I ricordi di Manju po­
trebbero essere stati soltanto il frutto della sua fantasia; oppure potrebbe esservi
un fondo di realtà su cui si vennero a sovrapporre delle immagini fantastiche,
così come credo accada in quasi tutti i casi che non giungono a soluzione.
Pushpa raccontò di essere stata la figlia di un prete, nei quattro anni che in­
tercorsero fra la morte della sua precedente personalità e la sua attuale nascita;
ma non riuscì a fornirci dei dettagli verificabili di questa sua vita intermedia.
Ciò mi porta a prendere in considerazione un'altra caratteristica che pre­
senta delle marcate variazioni a seconda delle differenti culture in cui si manife­
stano i casi. Mi riferisco ai ricordi di esperienze che il soggetto afferma di aver
vissuto senza il corpo, fra il momento della morte e quello della rinascita. Nel ca­
pitolo 3 ho spiegato come tali ricordi si possono riferire sia ad eventi terrestri oc­
corsi dopo la morte della precedente personalità, sia ad esperienze vissute nel re­
gno dei disincarnati, ed ho fornito alcuni esempi di questo tipo di reminiscenze.
Il ricordo di eventi terrestri avvenuti nella fase intermedia, è un fenomeno
che si manifesta piuttosto sporadicamente in quasi tutti i casi di tutte le cu lture.
Gli episodi che vengono ricordati più frequentemente dal soggetto sono: il fune­
rale della sua precedente personalità ed alcuni particolari relativi alla sua sepol­
tura (10). In tali ricordi possono rientrare anche degli eventi occorsi all'attuale fa­
miglia del soggetto poco prima che egli fosse stato concepito (11).

(10) Ricordi del funerale o della sepoltura della precedente personalità
Degli esempi sono costituiti dai casi di Disna Samarasinghe, Chaokhun Rajsuthajarn e Erkan Kilic.
(11) Ricordi di eventi occorsi poco prima del concepimento del soggetto
Un esempio è dato dal caso di Bongkuch Promsin.
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