Ian Stevenson, Bambini che ricordano altre vite Una conferma della reincarnazione

(C. Jardin) #1
Variazioni nei casi l 187

È più facile riscontrare delle variazioni fra i casi appartenenti alle differenti
culture, che non interpretarli. Offrirò due possibili interpretazioni, senza peral­
tro voler suggerire che non ve ne possano essere altre. Considerando tali inter­
pretazioni prenderò ad esempio i casi in cui si verifica un cambiamento di sesso,
sia per la loro importanza, sia perché sono quelli su cui ho a disposizione un
maggior numero di dati. Per introdurre questo argomento, ho però bisogno di ri­
portare il lettore su questioni già discusse in precedenza.
Le culture si differenziano non solo per le loro regole sociali ed economi­
che, ma per le credenze condivise dai loro membri. Credere o non credere nella
reincarnazione è un aspetto di distinzione di alcune culture. I vari gruppi etnici
che credono nella reincarnazione hanno sviluppato delle diverse credenze colla­
terali per ciò che riguarda, ad esempio, il modo in cui essa avviene. (l Cristiani
non dovrebbero trovare nulla di sorprendente in ciò se ricordano che, fra le per­
sone che cercarono di seguire gli insegnamenti di Gesù Cristo, alcune credevano
nell'Immacolata Concezione, mentre altre no). Le credenze principali e quelle
che vi si associano, formano parte dell'eredità culturale che, ad ogni generazione,
gli adulti trasmettono ai loro figli. Sebbene l'istruzione religiosa abbia inizio nel­
l'infanzia, il bambino continua ad essere erudito a tal proposito fino a che non
raggiunge la maturità. Alcuni adulti - come anche alcuni bambini - rifiutano
le credenze religiose che vengono loro impartite e ne abbracciano delle altre. La
maggioranza, tuttavia, accetta tale istruzione senza opporre alcuna resistenza né
alcuna critica. Quasi tutte le persone giungono al momento della morte senza es­
sersi formate un'idea ben precisa di cosa avvenga all'abitante del corpo che muo­
re; rifiuteranno quindi categoricamente qualunque concetto differisca da quelli
che hanno finito per accettare. Una persona può perfino giungere a classificare
come « impossibili » alcune esperienze o ad affermare che esse sono in disaccor­
do con quanto egli crede. Fra gli Occidentali, ho avuto modo di incontrare molti
esempi di tale attitudine caratteriale nei confronti della reincarnazione, ma ciò
può accadere anche fra coloro che credono a tale fenomeno, ma che hanno delle
idee prefissa te su come esso avvenga. Ad esempio, i J ainisti con cui ho parlato di
casi che presentano dei segni di nascita, mi hanno guardato come se affermassi
qualcosa di ridicolo ed assurdo; credendo che l'anima entri in un nuovo corpo


qualità di donna, rispetto alle bambine a raccontare una loro passata esistenza in quanto uomini. La spro­
porzione rilevata fra i due tipi di casi potrebbe quindi essere prodotta dal metodo con cui veniamo a co­
noscenza dei casi stessi. Ma vi sono molte altre interpretazioni degne di merito. In Birmania, così come in
molte altre culture, si ritiene sia meglio nascere in un corpo di sesso maschile che in uno di sésso femmi­
nile; e i Birmani considerano la rinascita sotto forma di donna (dopo essere stato un uomo nella vita pre­
cedente) come una grave regressione. Se la reincarnazione è un fenomeno reale, un uomo che è morto e
che si è reincarnato in un corpo femminile potrebbe sperimentare uno shock nell'accorgersi di quanto è
accaduto e, tale shock, potrebbe stimolare ulteriori ricordi della passata esistenza.
È anche possibile che la vita di un uomo - attraverso le molteplici esperienze ed avventure - pos­
sa risultare più memorabile di quella di una donna. Ho esposto questa mia congettura ad una mia colla­
boratrice ed ella l'ha rifiutata in modo molto deciso. Ha infatti messo in rilievo che la donna vive delle
esperienze tanto memorabili quanto quelle degli uomini, anzi ne vive alcune di più coinvolgenti tra le
quali, ad esempio, quella di dare alla luce un bambino. Rimane vero, tuttavia, che gli uomini sono in mag­
gioranza rispetto alle donne fra le personalità precedenti dei casi (2 a 1), sia ove è presente un cambia­
mento di sesso da una vita all'altra, sia ove ciò non accade. Tratterò più dettagliatamente questo argomen­
to nel capitolo 9.


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