Ian Stevenson, Bambini che ricordano altre vite Una conferma della reincarnazione

(C. Jardin) #1

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esattamente al momento della morte, essi non possono accettare che un segno
sul corpo di un soggetto possa derivare da una corrispondente ferita presente su
quello della sua precedente personalità. Similmente, dei genitori Drusi, potreb­
bero deridere il loro bambino se questi affermasse di aver vissuto una vita prece­
dente appartenendo al sesso opposto. (Si tratta di un esempio immaginario; non
ho mai sentito dire che un bambino Druso abbia fatto una simile affermazione).
Non è necessario prendere delle serie misure per reprimere un tale bambino; i
fanciulli possono accettare i consigli proprio come gli adulti, se non addirittura
meglio. Così, come un bambino Cristiano può sopprimere le reminiscenze qi
una vita precedente che si affacciano nella sua mente, anche un bambino Druso
può cancellare, ed in seguito anche dimenticare del tutto, i suoi ricordi a propo­
sito di una vita in qualità di membro del sesso opposto. In questo modo, in una
cultura non dovrebbero apparire casi di cambiamento di sesso e, la loro mancan­
za, non farebbe che rafforzare la credenza secondo cui non può avvenire un
cambiamento di sesso da una vita all'altra; in breve, che ciò è impossibile.
Questa spiegazione può essere adeguatamente responsabile dell'assenza di
casi riscontrati fra i Drusi, in cui si verifichi un cambiamento di sesso. Essi for­
mano un gruppo piuttosto compatto - socialmente; oggi sono alquanto dispersi
geograficamente - e le loro scritture includono gli elementi essenziali che carat­
terizzano le loro credenze. Tuttavia, non possiamo dire altrettanto degli Alevi
della Turchia e delle tribù delle zone nord-occidentali dell'America Settentriona­
le, i quali non credono nella possibilità che si possa verificare un cambiamento
di sesso da una vita all'altra. Entrambi, quasi certamente, non hanno delle codifi­
cazioni scritte per ciò che riguarda le loro credenze; le loro religioni, infatti, sono
trasmesse oralmente. Inoltre, le tribù dell'America Settentrionale, sono diffuse in
una vasta area geografica che va dalla Colombia Britannica all'Alaska. Nella loro
storia, non è comparsa una figura rilevante, né vi è stato uno sciamano universal­
mente riconosciuto che abbia espresso delle particolari credenze, attribuendo lo­
ro un valore di verità cui uniformarsi. Non si è nemmeno mai saputo di qualcu­
no che abbia vagato in Alaska o nella Colombia Britannica, attraversando fiumi e
canali, per portare alle tribù limitrofe il messaggio secondo cui non è possibile
cambiare il sesso da una vita all'altra.


Stando così le cose, viene spontaneo chiedersi se, la credenza secondo cui
sarebbe impossibile il verificarsi di un cambiamento di sesso da una vita all'altra,
non possa essere stata trasmessa mediante la reincarnazione stessa. Precedente­
mente ho suggerito che, se si crede nella realtà della reincarnazione, tale creden­
za potrebbe trasmettersi da una vita all'altra. Ora sto invece postulando che lo
stesso processo possa avvenire anche per ciò che riguarda le modalità secondo
cui la reincarnazione si manifesta.
In breve, se dotate di una certa consistenza, le credenze che si maturano nel
corso della vita possono influenzare gli eventi che seguono alla morte. comprese
le circostanze relative all'incarnazione successiva (16). Tali credenze possono so-

(16) Le credenze avute prima della morte diventano le condizioni che si sperimenteranno in seguito
alla morte
Questa non è una mia idea originale. Viene insegnata in modo specifico nel Ltbro Tibetano dei Morti
(Evans-Wentz, 1969).
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