Ian Stevenson, Bambini che ricordano altre vite Una conferma della reincarnazione

(C. Jardin) #1
Il valore esplicativo del concetto di reincarnazione l 19 J

qualche modo vi somigliano. Suleyman Zeytun, un soggetto Turco, aveva delle
reminiscenze della vita di un uomo, Mehmet Cosman, che era morto affogato.
Egli era spaventato dall'acqua in genere; ma manifestava una particolare paura
quando si trovava in un preciso luogo del fiume Seyhan (nella Turchia centro-me­
ridionale), ove appunto l'uomo era morto. Necati Caylak, un altro soggetto Turco,
fu colto da un'enorme paura quando, da bambino, gli fu chiesto di attraversare un
ponte dove, l'uomo di cui ricordava la vita, era rimasto vittima di un incidente au­
tomobilistico. Ravi Shankar Gupta, similmente, dimostrò una particolare fobia per
il luogo in cui la sua precedente personalità era stata assassinata (l).
Non tutti i soggetti che presentano delle reminiscenze di una vita preceden­
te finita in modo violento, hanno delle corrispondenti fobie. Ad esempio, Gopal
Gupta, che ricordava di essere stato ucciso nella sua precedente esistenza da un
colpo d'arma da fuoco, non aveva nessuna fobia per i fucili, così come Bongkuch
Promsin, che ricordava di essere stato accoltellato, non manifestava particolari
paure nei confronti di coltelli e pugnali. Tuttavia, possiamo riscontrare una simi­
le irregolarità comportamentale anche per ciò che riguarda le fobie che scaturi­
scono da incidenti ed eventi spaventosi sperimentati da un individuo nel corso
della sua vita. Molte persone rimaste seriamente ferite durante un incidente au­
tomobilistico, ricominciano a guidare non appena si presenta l'occasione, altre
invece non salgono mai più su una macchina. Forse, alcune differenze per ciò
che riguarda le reazioni nei confronti di incidenti o di traumi subiti durante la
propria vita, possono essere il risultato di esperienze vissute in precedenti esi­
stenze. Una persona che, nella sua vita precedente, è morta annegata e nella vita
attuale si trova a correre lo stesso rischio, dopo una tale esperienza finirà proba­
bilmente per sviluppare una fobia nei confronti dell'acqua, molto superiore a
quella che potrebbe insorgere in un individuo che non abbia un passato in tal
senso.
Alcune morti sembrano creare molta più sofferenza di altre e la quantità di
tale sofferenza può influenzare notevolmente lo sviluppo di una fobia. Tuttavia,
ho potuto riscontrare che le fobie si manifestano in seguito alle svariate modalità
con cui avviene il decesso. Ad esempio, fra i 47 casi studiati in cui le precedenti
personalità erano morte affogate, abbiamo constatato che il 64% dei soggetti (ov­
vero 30 persone) manifestava una fobia nei confronti dell'acqua; la fobia per i
serpenti fu invece rilevata nel 39% dei soggetti le cui precedenti personalità era­
no morte a causa di un morso velenoso.
Gli psichiatri sanno che, molto spesso, i bambini manifestano delle fobie
cui né loro né i genitori dei soggetti riescono a dare una spiegazione. T ali fobie
non sono il risultato di qualche trauma e non derivano dall'imitazione di com­
portamenti dimostrati da qualche altro membro della famiglia. Alcuni psichiatri
attribuiscono queste inspiegabili fobie ad un trasferimento simbolico della paura


(l) Fobie dell'infanzia e della prima adolescenza
I seguenti soggetti, nell'infanzia e nella prima adolescenza, manifestarono sia dei ricordi verificati di
una precedente esistenza che delle particolari fobie: Sleimann Bouhamzy, Imad Elawar, Sujith Lakma!Ja­
yaratne (veicoli a motore); Shamlinie Prema, Ruby Kusuma Silva (acqua); Phra Som Pit (armi da taglio);
Erkan Kilic (aerei); e Parmod Sharma (cagliata o yogurt). In tutti questi casi, tranne in quello di Imad Eia·
war, l'oggetto della fobia è costituito dall'agente che ha causato la morte della personalità precedente.
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