Ian Stevenson, Bambini che ricordano altre vite Una conferma della reincarnazione

(C. Jardin) #1
Il valore esplicativo del concetto di reincarnazione l 197

sempre perché il bambino aveva sprecato più di un anno a giocare a fare il nego­
ziante di tè e biscotti. Entrambi i bambini avevano delle reminiscenze di una
precedente esistenza vissuta in una famiglia che possedeva un negozio. Ma Ting
Aung Myo (del cui caso ho discusso nel capitolo 3) e Brij Bahadur Saxena, quan­
do erano dei bambini, giocavano a fare i soldati; le vite che ricordavano erano
appunto quelle di due soldati. Vias Rajpal, che ricordava di essere stato un me­
dico nella sua precedente esistenza, pretendeva sempre di misurare la tempera­
tura ai suoi compagni di giochi e di ascoltare il loro battito cardiaco. Daniel Jir­
di, che ricordava la vita di un meccanico, soleva sdraiarsi sotto il divano del suo
salotto fingendo di stare riparando un'automobile. Lalitha Abeyawardena, che ri­
cordava invece la vita di un'insegnante, riuniva spesso un gruppo di bambini e,
puntando con una bacchetta ad una immaginaria lavagna, giocava a tenere loro
delle lezioni (6).
Judith Krishna, una bambina che nella sua precedente esistenza ricordava
di essere stata una spazzina (in India), raccoglieva dei ramoscelli che legava assie­
me per farne una scopa (simile a quelle usate dagli spazzini) e, con questa, puliva
il cortile attorno alla sua casa. In precedenza ho parlato anche di un'altra bambi­
na Indiana, Swaran Lata. Anch'essa ricordava di essere stata una spazzina, indos­
sava abiti particolarmente sporchi e sembrava provare un certo gusto nello spaz­
zare via gli escrementi del fratellino. Entrambi i soggetti appartenevano a due fa­
miglie piuttosto benestanti, in cui tali tendenze risultavano sia inaspettate che
malviste.
Tramite il gioco, i soggetti di tali casi possono esprimere anche delle ulte­
riori abitudini che richiamano le vite che asseriscono di ricordare. Ad esempio,
ho conosciuto due bambini che ricordavano di essere stati degli alcolizzati e che,
durante i loro giochi, davano delle divertenti dimostrazioni di come un ubriaco
barcolli ed infine cada a terra. Uno dei due soggetti era Sujith Lakmal Jayaratne,
di cui ho già parlato accennando alle sue fobie per i camion e per i poliziotti.
Altri soggetti rivivono attraverso il gioco il modo in cui morì la loro prece­
dente personalità. Ramez Shams, che ricordava di essere morto suicidandosi con
una pistola, quando giocava recitava l'azione di spararsi; un altro bambino,
Maung Win Aung, che ricordava di essere morto impiccato, aveva l'abitudine di
giocare con una corda attorno al collo ed ogni tanto fingeva di strozzarsi. Altri
tre soggetti che ricordavano di essere morti annegati, nei loro giochi finivano
spesso per simulare una tale morte.
In alcuni casi, può succedere che il soggetto attribuisca il nome dei figli
della personalità precedente alle sue bambole o ai suoi giocattoli (7). Ho chiesto


(6) Espressione della vocazione della personalità precedente attraverso i giochi dell'infanzia
Ulteriori esempi possono essere trovati nei casi di Ichtyake Alamuddin e Sukla Gupta, che giocava·
no ad accudire i neonati; entrambe ricordavano la vita di una donna che aveva da poco avuto un bambi·
no quando morì. Erkan Kilic, che ricordava la vita del proprietario di un locale notturno, quando era un
bambino giocava a gestire un nightclub; serviva dell'immaginario raki (un distillato alcoolico Turco) e as·
segnava ad una sua compagna di giochi il ruolo di cantante, facendole reggere un bastoncino fra le mani
come se si trattasse di un microfono. Ma Than Than Aye, una bambina Birmana che ricordava la vita di
una monaca Buddista, giocava a raccogliere l'elemosina, proprio come avrebbe fatto una monaca.
(7) Nomi dei fìgli della personalità precedente usati nel gioco
I casi di Sukla Gupta e di Sleimann Bouhamzy costituiscono due di tali esempi.

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