Ian Stevenson, Bambini che ricordano altre vite Una conferma della reincarnazione

(C. Jardin) #1
Il valore esplicativo del concetto di reincarnazione l 20 l

Nonostante l'orientamento prettamente maschile della ragazza, la sua fami­
glia riuscì ugualmente a procurarle un matrimonio di accomodamento, così co­
me si usa nella tradizione Indiana. Il comportamento alquanto insolito di Rani
impedì che i suoi genitori riuscissero a trovarle un marito con una posizione
economica soddisfacente e, dopo il matrimonio, la ragazza visse in disperata po­
vertà. Ebbe due figli e li allevò come una brava madre, quantunque fosse in
qualche modo riluttante a farlo. L'avvocato di Benares, durante la sua vita, aveva
sfruttato egoisticamente le donne e Rani credeva che il Divino l'avesse inviata
per punizione in un corpo femminile, in modo da farle sperimentare la vita in
quanto donna. Tuttavia, ella dimostrava un atteggiamento ambivalente nei con­
fronti della sua situazione. Da una parte, diceva che la giustizia Divina l'aveva
posta in un corpo femminile e la obbligava a permanere in un tale involucro;
dall'altra, non poteva fare a meno di pensare a se stessa come ad un uomo e di
desiderare ardentemente la ricca vita di Benares, il cui ricordo continuava a tor­
mentarla.
Casi come quelli di Ma Ting Aung Myo e di Rani Saxena somigliano molto
a quei fenomeni che gli psichiatri Occidentali classificano come « confusa identi­
tà sessuale » o « disforia sessuale ». Alcuni studiosi di tale fenomenologia hanno
attribuito la causa della disfunzione ad un fattore biologico ma, in tal modo, non
riescono a dare una spiegazione a tutti i casi (13). A volte i genitori, avendo spe­
rato di mettere al mondo un bambino di un determinato sesso e avendone gene­
rato invece uno del sesso opposto, hanno finito per indirizzarlo - spesso incon­
sciamente - ad assumere l'identità sessuale che avevano desiderato. Ma anche
questa spiegazione non si adatta a tutti i casi di disforia sessuale (14). Alcuni pa­
zienti che manifestano tale condizione, hanno infatti escluso fermamente che i
propri genitori abbiano in qualche modo contribuito al manifestarsi del loro
problema. Ad esempio, può capitare che un paziente di sesso maschile affermi
che, fin dalla tenera infanzia, quando cioè cominciò a fare i suoi primi ragiona­
menti, desiderava possedere un corpo femminile; egli può anche ricordare speci­
ficamente che i suoi genitori disapprovavano ogni suo tentativo di indossare abi­
ti femminili o di comportarsi come una donna (15).
Durante il corso delle mie ricerche ho avuto modo di notare che, fra i sog­
getti appartenenti a casi che presentano un cambiamento di sesso da una vita
all'altra, la disforia sessuale è un fenomeno molto comune. Ciò mi permette di
dire che, probabilmente, la condizione di molte altre persone afflitte da tale pro­
blema (o anche da omosessualità), possa derivare da vite precedenti in qualità di
membri del sesso opposto. Come ho detto all'inizio di questo capitolo, ciò può


(13) Spiegazioni biologiche del transessualismo
Baker e Stoller (1968) misero in evidenza che, sebbene in alcuni di questi casi possa intervenire un
fattore biologico (quale la sindrome di Klinc:felter), ciò non avviene in altri.
(14) Mancanza di evidenza di un'influenza da parte dei genitori in quanto causa del transessualismo
Zuger (1970) concluse che le influenze dei genitori non possono essere responsabili di tutti i casi.
(15) Esonero dei genitori da parte dei bambini che rivelano un transessualismo ·
Degli esempi possono essere trovati nei racconti autobiografici sul transessualismo scritti da Martino
(1977) e Morris (1974). La madre di uno di questi bambini aggiunse la sua testimonianza in un articolo
pubblicato su una rivista (Anonimo, 1973).
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