Ian Stevenson, Bambini che ricordano altre vite Una conferma della reincarnazione

(C. Jardin) #1

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confronti. Ad esempio, capita spesso che uno dei gemelli sia più piccolo e debo­
le dell'altro; riceverà quindi delle maggiori attenzioni e verrà trattato con più cu­
ra. Gli studiosi hanno attribuito le differenze fra i gemelli omozigoti cresciuti as­
sieme, al fatto di non aver condiviso esattamente lo stesso ambiente all'interno
dell'utero. Si suggerisce ad esempio che, dopo la divisione del singolo uovo da
cui si sviluppano i due embrioni, uno dei due possa ricevere un maggiore appor­
to sanguigno (o sia comunque favorito in qualche altro modo). Una tale spiega­
zione viene utilizzata in quei casi in cui uno dei gemelli presenti un difetto di na­
scita e l'altro no. A questo proposito, consideriamo il labbro leporino un difetto
di nascita che si manifesta in un caso su 2.000. La marcata differenza fra la pre­
senza di un tale difetto fra i gemelli omozigoti e quelli eterozigoti, ci fornisce una
consistente evidenza del fatto che un tale disturbo possa essere imputato ad un
fattore genetico. Fra i gemelli eterozigoti, se uno dei due presenta il labbro lepo­
rino, l'altro lo avrà nell'8% dei casi; ma, fra gli omozigoti, se uno dei due manife­
sta tale condizione, anche l'altro soffrirà dello stesso disturbo nel 38% dei casi.
Tuttavia, poiché circa i 2/3 dei gemelli omozigoti non presentano contempora­
neamente tale difetto, devono esservi altri fattori, oltre a quelli genetici, che per­
mettano il verificarsi del disturbo in uno solo dei due bambini (19). È proprio ri­
ferendosi a questi casi che, alcuni ricercatori, parlano di deficienze di apporto
sanguigno ad uno dei due embrioni, o di locali anomalie uterine che favoriscono
lo sviluppo della condizione in uno dei due feti.
Tuttavia, le differenze esistenti all'interno dell'ambiente uterino in cui si svi­
luppano i due embrioni, non bastano a dimostrare le diversità fisiche e compor­
tamentali di due gemelli omozigoti. Oltre alle variazioni di apporto sanguigno
che si manifestano durante la fase di vita uterina, alle differenze di atteggiamento
che i genitori hanno nei confronti dei due gemelli, può essere preso in conside­
razione anche un terzo fattore, ovvero le memorie comportamentali di preceden­
ti incarnazioni. Posso illustrare questa possibilità riferendomi ad un caso di due
gemelli omozigoti dello Sri Lanka sui quali ho compiuto delle ricerche.
I due gemelli Indika e Kakshappa Ishwara erano piuttosto simili, sebbene
fosse difficile confonderli l'uno con l'altro, come invece accade abitualmente con
gli altri gemelli omozigoti. Tuttavia, sono sicuro che si trattava di gemelli omozi­
goti, perché nell'Università della Virginia furono svolti degli accurati test prele­
vando dei campioni di sangue da entrambi i genitori e dai due gemelli.
Fin dalla loro infanzia, Indika e Kakshappa manifestarono delle caratteristi­
che comportamentali notevolmente differenti l'uno dall'altro, caratteristiche che
andremo ora ad esaminare in modo dettagliato. All'età in cui i due bambini co­
minciarono a parlare, Indika iniziò a narrare numerosi dettagli di una preceden­
te vita che egli asseriva di aver vissuto in un'altra città dello Sri Lanka, situata a
circa 50 chilometri da dove era nato nell'attuale incarnazione. La sua precedente
personalità era stata quella di un innocente e studioso scolaro. Indika fece riferi­
mento ad un gran numero di nomi e ad altri insoliti dettagli, il che permise di
rintracciare una famiglia che sembrava combaciare con tutte le sue affermazioni.


(19) Discordanze per ciò che riguarda il labbro leporino nei gemelli omozigoti e in quelli eterozigoti
Farber (1970) pubblicò una lunga relazione sulle ricerche svolte in tale campo.

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