Ian Stevenson, Bambini che ricordano altre vite Una conferma della reincarnazione

(C. Jardin) #1

Il valore esplicativo del concetto di reincarnazione l (^205)
!membri di questa famiglia confermarono che tutto ciò che il bambino aveva ri­
ferito era corretto e si adattava perfettamente ad un loro figliolo scomparso.
Quando il ragazzo aveva tredici anni, sviluppò una seria malattia infettiva che lo
fece morire nel giro di pochi giorni. (I documenti relativi al ricovero ospedaliero
del ragazzo erano stati distrutti all'epoca in cui cominciai ad investigare su que­
sto caso).
Quando Indika cominciò a parlare della sua precedente esistenza, i genitori
chiesero a Kakshappa se anch'egli avesse per caso delle reminiscenze. Egli disse
di essere stato un rivoluzionario. (Nel capitolo 4 ho raccontato che, nella prima­
vera del 1971, nello Sri Lanka vi fu una grave rivoluzione che l'esercito riuscì a
sedare non senza spargimenti di sangue). I genitori di Kakshappa pensarono che
il bambino si divertisse a dire di essere stato un rivoluzionario e cominciarono a
prenderlo in giro fino a che egli non cessò completamente di affrontare l'argo­
mento; non si venne quindi a sapere null'altro a proposito della sua presunta
precedente incarnazione. Prima che la famiglia di Kakshappa finisse per inibire,
pur senza volerlo, le reminiscenze del bambino, egli non aveva fatto a tempo a
fornire sufficienti dettagli che permettessero di trovare delle verifiche per ciò
che riguardava le sue affermazioni. Tuttavia, fece il nome di una città collegata
con la vita di quel rivoluzionario. Questa città era molto nota per essere stata un
punto di collegamento e di raduno per gli insorti e, alcuni di essi, vennero uccisi
proprio fra le sue mura. La città si trovava a soli pochi chilometri dal luogo in
cui Indika diceva di aver trascorso la sua precedente vita.
Indika era un bambino gentile e studioso. Manifestava una certa dignità e
portava molto più rispetto per coloro che in qualche modo si adattavano al­
l'ambiente che egli frequentava nella sua precedente incarnazione, che verso il
suo attuale ambiente familiare, poiché la sua precedente famiglia era di un'estra­
zione sociale molto più elevata di quella in cui ora si trovava. Kakshappa, d'altro
canto, potrebbe essere definito come un vero e proprio « duro ». Le sue conver­
sazioni si centravano sull'uso di fucili e di bombe, mai sui libri; infatti, egli ebbe
inizialmente delle resistenze ad andare a scuola. Dimostrava inoltre un atteggia­
mento di paura, scappava e si nascondeva quando vedeva degli estranei, com­
portamento che ricorda quello degli insorti dello Sri Lanka che, nel 1971,_tenta­
vano di nascondersi alla polizia fino a che non erano pronti per attaccare. E pos­
sibile che, quando Indika e Kakshappa cominciarono a parlare delle loro diffe­
renti esistenze precedenti, la loro famiglia abbia in qualche modo attribuito loro
due distinti ruoli cui i bambini hanno finito per conformarsi sempre di più. Ciò
può aver contribuito ad una ulteriore polarizzazione dei loro comportamenti e
può aver influenzato le relazioni che ci sono state fornite dai nostri informatori.
Sebbene questa sia una possibilità che va certamente presa in esame, sembra ra­
gionevole supporre che alcuni dei loro atteggiamenti esprimessero delle reali
memorie comportamentali che derivavano dalle differenti vite precedenti di cui
essi avevano delle reminiscenze (20). Nel 1982, quando Indika e Kakshappa ave-
(20) Differenze di comportamento fra gemelli omozigoti
R Green (1974) riportò il caso di due gemelli omozigoti (Americani) che, all'età di otto anni, comin­
ciarono a rivelare delle marcate differenze per ciò che riguarda l'orientamento sessuale. Il maggiore dei
due era un ragazzino normale mentre l'altro mostrava un evidente comportamento femminile. Ciò com-

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