Il valore esplicativo del concetto di reincarnazione l 217
di psichiatria, hanno finito per adottare questa spiegazione come se si trattasse di
un dato di fatto irrefutabile. Questi studi confrontano l'incidenza del manifestar
si della schizofrenia in diverse persone e in differenti gruppi di persone, portan
do una speciale attenzione ai loro legami genetici e alle similitudini o alle diver
sità degli ambienti in cui essi sono cresciuti. Negli ultimi anni, il principale sup
porto all'idea dell'esistenza di un fattore genetico alla base della schizofrenia, è
venuto dalle osservazioni compiute su gemelli cresciuti assieme o separatamente
e dalla comparazione fra le diverse incidenze di malattie mentali rilevate in quei
soggetti, figli di genitori schizofrenici, che sono stati adottati da altre famiglie (li
beri quindi da qualsiasi nociva influenza ambientale) e nei bambini adottati i cui
genitori non erano affatto schizofrenici.
Queste indagini contengono numerosi fattori che possono dar luogo a po
tenziali errori. Tanto per cominciare, la schizofrenia non è un disturbo per il
quale esista un qualche tipo di misurazione oggettiva, come invece accade nel
caso del diabete mellito, che viene diagnosticato attraverso la rilevazione dello
zucchero presente nel sangue del soggetto. Accade piuttosto spesso che gli psi
chiatri forniscano diverse valutazioni dello stato di uno stesso paziente, anche
quando hanno l'opportunità di esaminarlo contemporaneamente. Tale inaffida
bilità della valutazione diagnostica può aumentare ulteriormente qualora il pa
ziente non possa essere esaminato direttamente dallo psichiatra, il quale finisce
quindi per basare la sua diagnosi su documenti ospedalieri e racconti forniti da
familiari o da altre persone. (Ciò è accaduto in molti casi). Inoltre, la mancanza
di una precisa definizione della schizofrenia, incoraggia il manifestarsi di vaghi
criteri inclusivi che tendono a far confluire differenti disturbi mentali in un uni
co gruppo di appartenenza.
N egli studi effettuati sui gemelli, possono sorgere degli errori a proposito
della determinazione della loro zigoticità (sebbene sia possibile stabilirla attra
verso dei particolari esami sanguigni). I sostenitori delle teorie psichiatriche non
dovrebbero infatti essere all'oscuro a proposito di tale caratteristica, così come
invece spesso accade. Altri errori possono insorgere dalla valutazione degli am
bienti in cui sono cresciuti, separatamente o assieme, due gemelli. A volte è capi
tato che, gemelli che si riteneva fossero vissuti in due ambienti totalmente diffe
renti, fossero invece stati allevati da due membri della stessa famiglia; in tali casi
ci si può quindi chiedere se la diversità degli ambiti in cui essi sono cresciuti sia
realmente rilevante. Un'altra fonte di errori è da ricercarsi nella tendenza, da
parte delle agenzie di assistenza sociale (ma anche da parte delle famiglie in que
stione), ad affidare i bambini a famiglie adottive che fanno parte dello stesso stra
to sociale della famiglia da cui essi provengono, rendendo così piuttosto simili
gli ambienti in cui i gemelli vengono cresciuti. Un'altra possibile fonte di errori
può derivare da una situazione del tutto opposta. Va tenuto presente che, i geni
tori adottivi, hanno spesso un comportamento alquanto insolito che deriva loro
dall'impossibilità di avere un figlio proprio o dal forte desiderio di diventare ge
nitori. Su questa base, un bambino che viene adottato, può ricevere un'educazio
ne del tutto diversa dal fratello gemello che è cresciuto invece a contatto con i
suoi veri genitori.
I critici che portano la loro attenzione su queste fonti di errore, non voglio
no con ciò minimizzare le difficoltà che si incontrano in questo tipo di indagini;