Ian Stevenson, Bambini che ricordano altre vite Una conferma della reincarnazione

(C. Jardin) #1

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insistono unicamente sul fatto che, le relazioni pubblicate su questi studi, hanno
fallito nel dimostrare che i ricercatori abbiano sormontato tali difficoltà. A tut­
t'oggi, non abbiamo alcuna prova che dimostri l'esistenza di un fattore genetico
responsabile del manifestarsi della schizofrenia. Ciò non vuoi dire che un tale
fattore non debba esistere, ma solo che esso non è ancora stato identificato in
modo soddisfacente. Forse, la quantità di lavoro svolta in questo campo da colo­
ro che si occupano di genetica, può essere meglio messa in evidenza portando
l'attenzione sui risultati di recenti studi condotti sui gemelli. Il più importante di
tali studi rivela una maggiore concordanza di casi di schizofrenia fra i gemelli
omozigoti rispetto a quelli eterozigoti, mettendo altresì in evidenza una discor­
danza esistente fra i primi (i quali hanno in comune lo stesso materiale genetico).
Infatti, se uno dei due gemelli omozigoti viene giudicato schizofrenico, l'altro sa­
rà più facilmente giudicato normale (32).
Anche se siamo tutti d'accordo nel ritenere che fra i consanguinei vi sia una
maggiore incidenza di una data anomalia- ad esempio l'obesità, la schizofrenia
o una tendenza alla criminalità - non trovo convincente il fatto che ciò possa
essere attribuito unicamente ad un fattore genetico. Proprio in questo capitolo,
discutendo le similitudini esistenti fra i gemelli omozigoti, ho suggerito che, se la
reincarnazione è un fenomeno reale, due persone che abbiano commesso un cri­
mine in una vita precedente, avranno molte possibilità di rinascere sotto forma
di gemelli e manifestare nuovamente un simile comportamento criminale. Così,
l'obesità presente in molti membri di una stessa famiglia, può non derivare uni­
camente da una tendenza genetica ad ingrassare, bensì da un eccessivo regime
alimentare sostenuto in vite precedenti. Allo stesso modo, anche il fattore geneti­
co che viene solitamente imputato quale responsabile della schizofrenia, dà luo­
go a molte interpretazioni alternative. Le reazioni allo stress che portano tragica­
mente al manifestarsi della schizofrenia, possono derivare dalla combinazione di
una inflessibilità nei confronti della mutevolezza delle situazioni e di una ten­
denza ad incolpare gli altri per le proprie avversità; tali attitudini sono diffuse
all'interno delle famiglie e, se i membri di una di queste le presentano ed hanno
vissuto assieme in vite precedenti, quando si reincarnano ci si può aspettare che
essi manifestino un simile comportamento e che ne paghino le conseguenze sof­
frendo di una malattia mentale. Tutto ciò che vi è di simile nei componenti di
una famiglia non è necessariamente genetico. Non è neanche necessariamente
ambientale e, in seguito, tornerò a discutere di questa interpretazione.
Se i sostenitori della genetica hanno esagerato le loro affermazioni in modo
da giustificare le differenze esistenti fra le varie personalità umane, così è acca­
duto anche per ciò che riguarda gli effetti prodotti dall'ambiente. Almeno due
generazioni di psicologi e di psichiatri hanno enunciato una teoria secondo cui, i

(32) Critiche rivolte all'investigazione dei fattori genetici nella schizofrenia
Schulsinger (1985) fornì un sommario molto conciso dei risultati ottenuti dagli studi adottati per veni­
re a capo di una grande varietà di disturbi (compresi l'obesità e la schizofrenia) e una bibliografia per poter
approfondire i vari argomenti trattati entrando in maggiore dettaglio; tuttavia, egli non si dedicò a prendere
in esame tutte le critiche del metodo. Rose, Kamin e Lewontin (1984) ne fecero invece un sommario. Il let­
tore che. volesse saperne di più potrà consultare Cassou, Schiff, Stewart (1980), Lidz, Blatt, Cook (1981) e
Lidz e Blatt (1983). Tutti questi autori forniscono dei riferimenti alle investigazioni criticate.

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