Ian Stevenson, Bambini che ricordano altre vite Una conferma della reincarnazione

(C. Jardin) #1
Alcune speculazioni collegate alla reincarnazione l 277

un'altra. Esaminando quei casi in cui si verifica un enorme divario socioecono­
mico fra le due famiglie implicate, non sono riuscito a rintracciare degli esempi
in cui un vizioso avesse subìto una retrocessione ed un virtuoso avesse invece
guadagnato una promozione. A volte, i soggetti nati in condizioni economiche al­
quanto povere, i quali ricordavano una loro precedente vita in condizioni di
prosperità, hanno avuto modo di rimuginare a lungo a proposito di una tale dif­
ferenza e sono giunti a concludere che avevano meritato una retrocessione per
peccati o crimini commessi nella loro precedente esistenza. Rani Saxena, del cui
caso R.o parlato brevemente nel capitolo 8, appartiene proprio a questo gruppo,
così come Bishen Chand Kapoor, un altro soggetto Indiano. Ho già parlato di ta­
luni aspetti di quest'ultimo caso, ma non ho ancora avuto modo di descriverne
la caratteristica più saliente.
Bishen Chand nacque da genitori molto poveri e ricordava invece la vita di
un uomo molto ricco. La sua personalità precedente, Laxmi Narain, aveva spara­
to ad un uomo che aveva visto uscire dall'appartamento della sua amante, ucci­
dendolo. In seguito, egli si nascose per un po' e riuscì a corrompere un funziona­
rio legale in modo da far soffocare il suo caso. Alcuni anni dopo morì di morte
naturale. Quando Bishen Chand era ancora un bambino, si vantava spesso del
suo assassinio e di come (in quanto Laxmi Narain) ne fosse uscito impunito. Il
suo comportamento era tipico di una persona ricca e viziata, proprio come Lax­
mi N arain. Rimproverava i suoi genitori per la loro povertà e chiedeva loro cibo
e vestiti che non si potevano permettere. In seguito, il suo comportamento mutò.
Gradualmente, nella sua mente si affacciò l'idea che, l'essere nato in una famiglia
povera, poteva essere il risultato dell'assassinio commesso dalla sua precedente
personalità. (l ricordi di questo omicidio persistettero nella sua mente molto più
a lungo di qualsiasi altra reminiséenza della vita passata). Bishen Chand divenne
una nuova persona e, in seguito, non rivelò alcuna traccia della violenza che
Laxmi Narain aveva dimostrato nell'uccidere un uomo.
Pochi altri casi hanno stimolato similmente gli osservatori a considerare se
la condotta di una vita pòssa influenzare le circostanze di un'altra. Il caso del Li­
banese Zouheir Chaar costituisce uno di tali esempi. Nel capitolo 8 ho descritto
come l'uomo di cui ricordava la vita (Jamil Adnan Zahr) avesse litigato con sua
(di Zouheir) madre per la spartizione dell'acqua con cui irrigare i campi. Zouheir
era un Druso ed ho già spiegato che i Drusi non credono che la condotta di una
vita possa influenzare le circostanze di un'altra. Cionondimeno vi è una certa iro­
nia nel fatto. che Zouheir sia nato proprio da quella donna con cui la sua perso­
nalità precedente aveva più volte litigato. Considerando il suo caso, i Drusi non
attribuirebbero mai la sua particolare nascita ad un misfatto da lui compiuto; ma
il padre di Zouheir mi disse che riteneva che l'animosità accumulata nella vita
precedente avesse in qualche modo attratto fra di loro sua moglie e suo figlio.
Questi casi e pochi altri costituiscono gli unici indizi da me trovati a testi­
monianza di un processo simile a quello del karma punitivo. Persino questi casi,
tuttavia, non forniscono alcuna evidenza di un tale processo. Le spiegazioni of­
ferte dai soggetti (e da altre persone) per le differenti circostanze che collegano
apparentemente due vite, non sono null'altro che una razionalizzazione di tali
differenze. Ugualmente, le persone che si rimettono al concetto di karma puniti­
vo, possono tentare di salvarlo, nonostante la carenza di prove a favore, in due


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