Ian Stevenson, Bambini che ricordano altre vite Una conferma della reincarnazione

(C. Jardin) #1

32 l Bambini che ricordano altre vite


comunicazioni di tipo paranormale risultano incapaci di fornire dei particolari
sufficienti per una giusta valutazione. In altri episodi, un forte desiderio o un al­
tro motivo normale può essere la causa del convincimento di aver avuto una co­
municazione paranormale. La speranza o l'aspettativa, ad esempio, potrebbe ben
spiegare la maggioranza delle esperienze in cui una vedova o un vedovo ritiene
di aver percepito la presenza del partner, di averlo visto, o di aver ricevuto da lui
un qualche messaggio (24). Alcune di queste esperienze potrebbero, è vero, con­
tenere alcuni elementi di carattere paranormale, ma è difficile constatarne in mo­
do soddisfacente la presenza (25).
Le difficoltà a cui abbiamo accenp.ato inducono gli studiosi di ricerca psi­
chica a sottolineare la distinzione fra autenticità e paranormalita� Per autenticità si
deve intendere l'accuratezza dei casi riferiti, che riceviamo da coloro che li han­
no vissuti (o li hanno studiati), confrontati a come essi « dovrebbero apparire ».
In sostanza, noi non sappiamo quasi mai ciò che è esattamente successo, ma pos­
siamo talvolta scoprire o desumere imprecisioni, omissioni e abbellimenti nei ca­
si riportati e ciò può determinare una classificazione inferiore di autenticità. Pos­
siamo tuttavia considerare un caso come dotato di un elevato grado di autentici­
tà eppure continuare a reputarlo incapace di fornire una prova evidente di co­
municazione paranormale. Un esempio ovvio di quanto detto accade quando
due persone, che si trovano sedute insieme nella stessà stanza, sembrano pensare
in modo del tutto spontaneo ad una identica persona o allo stesso soggetto nel
medesimo istante. La loro descrizione dell'esperienza può essere particolarmente
accurata ma il loro rispettivo contatto sensoriale rende impossibile dimostrare
che stavano comunicando al di là dei loro sensi; possono averlo fatto, ma noi
non possiamo dimostrarlo o chiedere a qualcuno di credervi.
Molti casi autentici possono dunque essere privi di valore se si desiderasse
dimostr�re con essi l'evidenza di un fenomeno paranormale. Tuttavia, anche se
considerassimo in questo modo il 95 per cento dei casi riferiti e aventi una natu­
rale spiegazione paranormale, rimarremmo comunque in presenza di un discreto
numero di episodi in cui traspare una genuina esperienza di carattere extrasen­
soriale. Le esperienze paranormali di genere diverso, oltretutto, mostrano una
notevole uniformità tla caso a caso. Queste rassomiglianze erano note sin dal di­
ciottesimo secolo tanto che lmmanuel Kant, che aveva uno spiccato interesse
nei fenomeni psichici scrisse:

È sempre l'ignoranza che mi rende restio a negare completa­
mente la verità delle diverse storie di fantasmi e non nascondo che,

c\le) e di Tyrrell (1953; apparizioni). Le relazioni che ho pubblicato a proposito dei bambini che afferma­
no di ricordare delle vite precedenti si basano unicamente su casi investigati.
Fra le raccolte di casi non investigati, le seguenti meritano una certa attenzione: Green (1960,
1968b); Prasad e Stevenson (1968); Rhine (1961, 1981); e Sannwald (1959a, 1959b).
(24) Allucinazioni in seguito ad una vedovanza
Rees (1971) ha pubblicato uno studio su tali esperienze.
(25) Normali spiegazioni per apparenti esperienze psichiche
Ho discusso altrove questo argomento, suggerendo anche dei testi di consultazione (Stevenson,
1983c).

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