Ian Stevenson, Bambini che ricordano altre vite Una conferma della reincarnazione

(C. Jardin) #1

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rando la virtù o altre cose, ciò che precedentemente conosceva ... Perché per in­
dagare ed imparare tutto è reminiscenza» (13).
Dello stesso tono sono anche le affermazioni di McTaggart riguardo la mi­
gliore spiegazione, se confrontata con altre idee, fornita dalla reincarnazione nei
confronti di semplici osservazioni come i forti attaccamenti che alcune persone
hanno per altre fin dal loro primo contatto o dalle attitudini e dagli interessi in­
soliti che spesso mostrano e che sono contrari alle aspettative dei loro familiari.
Altri filosofi, come abbiamo visto nel capitolo l, si sono occupati della defi­
nizione di id entità personale; di fronte a questo problema, essi provarono a for­
mulare un criterio da adottare per affermare che una persona specifica è soprav­
vissuta alla morte e si è reincarnata.
Penso che sia giusto dire che i filosofi hanno aggiunto ben poco alle prove
a sostegno della reincarnazione o a:l convincimento di essa. Attraverso argomen­
tazioni filosofiche simili a quelle enunciate da Mc T aggart e Ducasse qualcuno,
indeciso fra il credervi o no, potrebbe trovarvisi propenso (14), ma non credo
che queste ipotesi possano da sole impiantare un'idea che non abbia già delle ra­
dici. Ad ogni modo, alcuni filosofi hanno senza dubbio contribuito a rimuovere
quelle sciocche affermazioni prive di fondamento che sembrano rendere assurda
per molti l'idea della reincarnazione.
Sebbene non disponiamo di prove in materia, mi sembra plausibile ritenere
che la credenza nella reincarnazione abbia avuto origine, in qualche caso se non
in molti, dalle affermazioni di qualcuno che riteneva di ricordare di essere già
vissuto prima. Notizie di casi simili possono aver viaggiato in lungo e in largo ed
essere state tramandate per generazioni. Eppure la loro eventuale diffusione de­
ve aver avuto un qualche limite di carattere esteriore. I mercanti, come è noto,
raccontavano spesso storie fantastiche di luoghi lontani, ma l'ospitalità dei loro
ascoltatori non richiedeva che essi presentassero anche prove tangibili mentre,
più i luoghi in cui si svolgevano gli eventi insoliti divenivano remoti, meno gli
ascoltatori erano inclini a credervi. Non possiamo comunque considerare valida
l'ipotesi secondo la quale l'ampia diffusione della credenza nella reincarnazione
presso le popolazioni eschimesi - dalla Groenlandia attraverso tutto il Canada
del Nord fino all'Alaska - abbia avuto origine .dai racconti di casi di reincarna­
zione narrati da cacciatori e conducenti di slitte che si spostavano di villaggio in
villaggio attraverso le vaste distese della tundra e del ghiaccio (15).

(13) Riferimenti di Platone a proposito della reincamazione
Oltre ad aver introdotto questo argomento in Meno, Platone espose l'idea della reincarnazione in
mo lti altri testi, fra i qua li Phaedo, Timaeus, Phaedrus e ne lla Repubblica.
La citazione tratta da Meno si trova a pag. 91-92 dell'edizione citata nella Bibliografia finale (Platone
1936).

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(14) McTaggart e Ducasse a proposito della reincarnazione
Fra tutti i moderni filosofi che si sono occupati de l concetto di reincarnazione, McTaggart (1906) e
Ducasse (1951, 1961) mi sembrano i più illu minati, nonché persuasivi. McTaggart non ha fatto riferimen­
to a specifici ricordi di vite precedenti, e apparentemente credeva che non ve ne potessero essere. Tutta­
via, eg�i r�teneva che una persona potesse trarre deg li insegnamenti in una vita che avrebbe poi potuto
trasfenre m un'a ltra, anche se non aveva alcuna informazione cognitiva de lla sua passata esistenza. Ducas­
se, una generazione dopo, incoraggiò l'investigazione dei casi e seguì con profonda attenzione tutte le re­
lazioni fatte a ta le proposito.
(15) La credenza nella reincamazione fra gli Eschimesi

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