Ian Stevenson, Bambini che ricordano altre vite Una conferma della reincarnazione

(C. Jardin) #1

48 l Bambini che ricordano altre vite


cento) aveva saputo che c'era. Chiesi poi ai 47 informatori che avevano sentito
parlare della reincarnazione se essi vi credessero o no e 29 (il 62 per cento) mi ri­
sposero di sì. Questa è una percentuale di credenti ben più alta di quella riscon­
trabile presso gli altri quarantotto stati consociati, per cui possiamo affermare
che la convinzione della reincarnazione è presente in modo piuttosto forte fra gli
Eschimesi, anche se molti giovani non ne hanno mai sentito parlare (29). Dovrei
inoltre menzionare che alcuni fra i giovani nativi delle regioni Nord-Occidentali
del Nord America mostravano il più vivo interesse all'idea della reincarnazione
mentre alcune madri, sempre al di sotto dei trent'anni, hanno dimostrato di esse­
re delle eccellenti informatrici di casi presenti in queste regioni.
I processi che ingenerano scetticismo nei confronti della reincarnazione so­
no probabilmente simili in una visione opposta a quelli che ne favoriscono l'ade­
sione. Quando un Indù veniva convertito all'Islam (nell'India del sedicesimo se­
colo ad esempio), i membri della sua famiglia avrebbero continuato per una o
più generazioni a considerare con una certa nostalgia l'idea della reincarnazione
ma alla fine sarebbero giunti a concepirla dapprima in modo distaccato e poi ad­
dirittura ridicolo. Se durante quest'ultimo lasso di tempo un bambino nato fra
costoro avesse affermato di avere dei ricordi di una vita precedente sarebbe in­
corso nella derisione generale o si sarebbero adottati dei rigidi provvedimenti se
fossero stati necessari. E, se ho ragione di ritenere che sia i casi che la credenza
nella reincarnazione si rafforzano l'un l'altro in modo direi quasi circolare, la ri­
sultante mancanza di episodi significativi (dovuti a questa repressione) avrebbe.
estirpato, presso i nuovi Musulmani, ogni sostegno empirico, deprezzando l'idea
della reincarnazione al livello di una stupida superstizione che la fede nell'Islam
aveva felicemente superato. Come soppressore di credibilità la lontananza nel
tempo funziona altrettanto bene della distanza fisica. Un editore di poemi Nor­
vegesi sull'eroe Helgi fornisce un chiaro esempio: « Secondo gli antichi miti si
credeva ... che gli eroi sarebbero rinati; ma oggi si ritiene che queste non fossero
altro che le solite favole delle vecchie. Si diceva che Helgi e Sirgrùn siano rinati,
il primo con il nome di Helgi Haddingjaskati e la seconda come Kara Hàlfdanar­
dòttir come risulta dal Karuljoth; e che ella fosse una Valchiria » (30).
Quando delle persone che sono a conoscenza di casi che fanno pensare al­
la reincarnazione e che ritengono veri incontrano intorno a loro uno scetticismo
aggressivo, in genere rimangono nel silenzio anche se non rinunciano alla loro
precedente convinzione. Dissimulando i loro veri intendimenti sembrano essere
cambiati anche se non lo sono. Ne ho avuto delle prove presso i Tlingit e gli
Eschimesi le cui tradizioni religiose si trovano ora sulla difensiva nei confronti
del Cristianesimo e della Scienza Occidentale.
Non era trascorso molto tempo da quando avevo iniziato le mie ricerche
presso gli Indiani e gli Eschimesi della regione Nord-Occidentale dell'America
(intorno al 1960) quando incontrai un'infermiera che aveva lavorato presso gli


(29) Declino della credenza nella reincamazione &a gli Eschimesi
Ho pubblicato un breve resoconto di tali studi in una relazione sulla credenza ed i casi di reincarna·
zione rinvenuti fra gli Eschimesi (Stevenson, 19 69).
(30) « Si credeva, in accordo con la tradizione antica ... »
La citazione è stata tratta da Ellis (1943, pag. 139 ).

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