Prove a sostegno della reincarnazione l 59spesso i notevoli miglioramenti delle condizioni del paziente apportati da tale
pratica. Se, ad esempio, un paziente cessa di manifestare una fobia nei confronti
dell'acqua da cui era affetto da molto tempo, dopo aver descritto la sua morte
per annegamento in una « vita precedente », sia il paziente che l'ipnologo po
trebbero attribuire il miglioramento al ricordo dell'evento. Questo tuttavia evi
denzia un errore comune a molti psicoterapeuti: l'arbitraria credenza che un
progresso nelle condizioni del paziente giustifichi la teoria seguita e la tecnica
impiegata. I miglioramenti e il ristabilimento da una nevrosi possono manifestar
si con molti diversi terapeuti e con una vasta gamma di tecniche. Il terapeuta
che ha avuto successo dovrebbe essere stimato perché è riuscito là dove altri
hanno fallito, ma il merito andrebbe comunque attribuito al terapeuta (e al pa
ziente) e non alla sua teoria o ai suoi metodi. Come ho avuto modo di chiarire
prima, i bambini che ritengono di ricordare le vite precedenti (con dettagli verifi
cati) spesso sono affetti da fobie che riguardano da vicino la morte che ricordano
di aver subìto nella vita precedente. Queste fobie, tuttavia, possono manifestarsi
anche prima che il bimbo alluda ad una vita passata, spiegando cosi l'origine del
disturbo; essa può continuare ad esprimersi anche durante il periodo in cui il
piccolo parla di un'origine traumatica della fobia; e a volte può persino persiste
re dopo che il bambino abbia dimenticato le memorie di quell'esistenza prece
dente. La presenza di queste fobie non dà nessun credito alla teoria secondo la
quale ricordare una vita precedente possa abolire una fobia derivata da essa. No
nostante queste riserve, non voglio assolutamente negare i benefici effetti che il
ricordo di un evento traumatico, causa di una fobia, può alcune volte avere.
(Esaminerò in seguito questo argomento nel capitolo 4 e particolarmente alla no
ta 15).
Nonostante sia abbastanza scettico sui risultati degli esperimenti di ipnosi
tesi a evocare ricordi di supposte vite anteriori, non è mia intenzione respingerli
tutti come privi di valore. In alcuni esempi il soggetto si trovò a citare informa
zioni abbastanza incomprensibili su luoghi particolari appartenenti ad un lonta
no periodo storico che sembra assai poco probabile che possa avere attinto per
via normale, almeno per quanto sono riuscito a scoprire. Raggrupperei, quindi, i
casi citati nell'opera di Bernstein Alla ricerca di Bridey Murphy in questa categoria
(8). In due altri casi che ho esaminato, oltretutto, i pazienti sottoposti a ipnosi e a
(8) Il caso della « Ricerca di Bridey Murphy »
« Una bugia può fare il giro di mezzo mondo prima che venga rivelata come tale ». Per questa ragio
ne, molte persone disinformate pensano erroneamente che la criptomnesia possa essere definita come la
migliore spiegazione per il caso di « Bridey Murphy ». Ma ciò non è stato dimostrato. Alcuni critici di
chiararono che il soggetto del caso potrebbe aver acquisito tutte le informazioni che dimostrava di posse
dere, relativamente alla vita nell'Irlanda del diciannovesimo secolo, da un suo vicino di casa che ella ave
va conosciuto quando era ancora una bambina. Ducasse (1960) esaminò attentamente quest'affermazione
e l'evidenza che la invalidava. Il soggetto si ricordava di conoscere il suo vicino, ma non ricordava di aver
mai parlato con lui. In ogni caso sembra piuttosto inverosimile che quest'ultimo potesse averle fornito
tutte quelle dettagliate informazioni relative all'Irlanda del diciannovesimo secolo, che « Bridey Mur
phy » aveva più volte avuto modo di esporre. Alcuni critici della parapsicologia, che hanno preso in pre
stito le idee gli uni dagli altri senza rivolgersi personalmente alle fonti dei dati, hanno citato l'esposizione
del caso senza dimostrare un'approfondita conoscenza dei fatti. Sarebbe opportuno che studiassero Du
casse e le successive edizioni della relazione di Bernstein su tale caso (Bernstein, 1956/1965).