Ian Stevenson, Bambini che ricordano altre vite Una conferma della reincarnazione

(C. Jardin) #1

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nella vita passata. Quasi tutto il villaggio, o gran parte di esso, appare familiare al
ragazzo, nonostante questi possa accorgersi di alcuni cambiamenti, nelle porte,
nelle stanze, negli alberi, e in altre caratteristiche salienti delle costruzioni locali
o nei t�rreni, avvenuti durante il periodo trascorso fra le due vite (13). Forse altri
che hanno esperienze di déjà vu ma non hanno memorie di vite anteriori si ricor­
dano solo fuggevolmente di quella vita e non riescono a portare al livello di co­
scienza ulteriori ricordi.
La maggioranza dei casi di déjà vu, tuttavia, non rientra probabilmente in
questa categoria. Vi sono numerose altre interpretazioni dell'evento, anche mi­
gliori, senza che si debba ricorrere alle vite precedenti (14). Alcuni casi, ad esem­
pio, possono derivare da quel tipo di conoscenza non deduttiva del futuro che
chiamiamo precognizione. Questo è un fenomeno che si manifesta, a volte, du­
rante i sogni. Supponiamo, ad esempio, che una persona sogni un luogo che non
ha mai visto prima, ma che visiterà in seguito, sebbene possa anche non saperlo
in quel momento. Essa potrebbe, in seguito, dimenticarsi del sogno nonostante
che residui di esso permangano sempre al di sotto del livello di coscienza. Espe­
rimenti condotti sulla memoria hanno dimostrato che « la retrocognizione è più
diffusa del ricordo ». Ciò significa che sebbene a volte possiamo incontrare una
certa difficoltà a ricordarci di un dato nome, e ci capitasse di leggerlo in una li­
sta, lo riconosceremmo subito. Nell'esempio in questione, il sognatore, quando
gli capitasse di visitare realmente il luogo che fu l'oggetto del suo sogno, potreb­
be trarne un'impressione di familiarità arrivando a pensare di averlo già visitato
senza però sapere come. Alcuni episodi di déjà vu sembrano suffragare questa
ipotesi. In questi casi la persona riuscì in seguito a rammentare di aver sognato
prima quel luogo che ora gli sembrava così familiare.






Alcune esperienze di déjà vu potrebbero avere una spiegazione ancora più


(13) Affermazioni da parte dei soggetti di cambiamenti avvenuti negli edifici o nelle costruzioni
I casi di Pannod Shanna, Prakash Varshnay, Rabih Elawar e Swamlata Mishra, comportano proprio
delle simili affermazioni da parte dei soggetti. (Fornisco dei riferimenti a proposito di relazioni dettagliate
di questi casi nell'Appendice di questo libro, dove ho fatto una lista di tali soggetti citandoli in ordine al­
fabetico secondo i loro nomi di battesimo).
(14) Dijà vu e reminisc:enze di una vita precedente
Se l'esperienza di déjà vu può spesso derivare da reali ricordi di una vita precedente, ci sarebbe da
aspettarsi che molte più persone che si trovano a vivere un tale evento debbano, allo stesso tempo, avere
un afflusso immediato di ricordi sotto forma di immagini. A volte ciò accade ai bambini che costituiscono
i soggetti dei nostri casi. Quando questi raggiungono il villaggio o la città in cui asserivano di essere vissu­
ti nella loro passata esistenza, finiscono per manifestare dei nuovi ricordi, evidentemente stimolati da sce­
ne che appaiono loro familiari. Occasionalmente, degli adulti che hanno avuto delle esperienze di déjà vu
hanno affermato che, in quel momento, ma anche in seguito, si sono accorti di avere un'inaspettata cono­
scenza del luogo in cui si era verificata l'esperienza. Ad esempio, si sono accorti di sapere che dietro l'an­
golo di un palazzo si trovava la bottega di un fabbro quando questa era totalmente fuori dalla portata del­
la loro vista. E tale bottega poi c'era veramente. I miei informatori mi hanno riportato ben pochi casi di
questo tipo, ma non mi è riuscito di avvalorare l'evento mediante l'ausilio di testimoni che mi potessero
assicurare che il soggetto aveva affermato ad esempio l'esistenza della bottega del fabbro, prima ancora di
recarvisi. Non vi è dubbio che in alcuni casi la diffidenza abbia trattenuto il soggetto dal manifestare i
suoi pensieri; in altri casi i possibili testimoni potrebbero essere nel frattempo morti o difficili da rintrac­
ciare. Ma ritengo che sarei dovuto venire senz'altro a conoscenza di un maggior numero di casi di déjà vu
derivanti da cognizioni paranormali, comprendenti ricordi di una vita precedente. Forse questa annota­
zione potrà stimolare in futuro una registrazione più dettagliata di questa fenomenologia.
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