Ian Stevenson, Bambini che ricordano altre vite Una conferma della reincarnazione

(C. Jardin) #1
Prove a sostegno della reincarnazione l 6 3

semplice. La scena che sembra familiare può essere simile ad un'altra che il sog­
getto ha già vissuto ma di cui non riesce a ricordare la rassomiglianza. Qualcosa
del genere accade quando chiamiamo per nome uno sconosciuto che scambia­
mo per qualcun altro di nostra conoscenza. In quest'ultima situazione è l'interes­
sato stesso, se non lo abbiamo già fatto per conto nostro, ad informarci subito
del nostro errore. Una serie di accadimenti o l'evoluzione di una situazione non
possono parlare e correggere i nostri errori così, quando ci sembrano familiari,
insistiamo nel ritenere di esserci « stati prima ».
Spiegazioni al fenomeno del déjà vu vengono presentate anche sotto il profi­
lo neurologico. Se i due emisferi del cervello dovessero operare in modo legger­
mente sfasato, le informazioni che giungono alla consapevolezza attraverso un
emisfero verrebbero ad essere registrate come nuove, mentre da quell'altro, un
millisecondo più tardi, come vecchie. Non conosco però alcun esperimento con­
dotto a dimostrazione di questa ipotesi ma, anche se vi fosse, non potrebbe spie­
gare quei pochi esempi di déjà vu in cui la persona interessata all'esperienza ha
mostrato di conoscere un dato luogo al di là di quanto possa essergli stato possi­
bile (15).

Sogni e incubi


Alcune persone fanno dei sogni in cui si vedono in un altro luogo e vestite
con degli abiti di un'epoca diversa. Questi sogni sono a volte ricorrenti e posso­
no avere una qualità spiacevole e ossessionante. Alcune sostenevano di averli ini­
ziati in tenera età e averli continuati a volte anche dopo. In altri casi, invece, si
attenuavano e scomparivano con il procedere degli anni.
Nei casi più interessanti - secondo me - il sognatore ha l'esperienza di
rivivere gli eventi del sogno. Non gli sarà facile descrivere la differenza fra que­
sto genere di sogni e quelli ordinari. Gli sarà più semplice dire che i sogni ordi­
nari gli sembrano scollegati, incongrui, e di solito alquanto irreali anche se, ov­
viamente, non è in grado di accorgersi di queste caratteristiche fino al risveglio. I
sogni di una « vita precedente », al contrario, sono completamente reali e coe­
renti. I dettagli dell'ambiente circostante sono vividi e naturali quanto le perce­
zioni di veglia e sono privi di quella stranezza tipica degli oggetti e degli ambien­
ti che caratterizza spesso i sogni comuni. Se è ricorrente, ogni sogno della serie è
spesso esattamente uguale all'altro e il sognatore si sveglia sempre allo stesso
punto del sogno, sovente in concomitanza con una crisi nell'evento in cui ci si
trova coinvolti. I sogni di questo tipo, inoltre, rimangono saldamente fissi nella
memoria e non si affievoliscono come gli altri. Questa fissazione nella memoria
si può rivelare anche in manifestazioni oniriche dello stesso genere ma del tipo
non ricorrente per cui la ripetizione non sembra rappresentare una caratteristica
fo ndamentale. Conosco molte persone a cui i sogni di questo tipo sono capitati,
ma, nella maggioranza dei casi, i dettagli non sono verificabili, sebbene alcuni


(15) Spiegazione neurologica dell'esperienza di déjà vu
Efron (1963) ha proposto una tale spiegazione.

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