Ian Stevenson, Bambini che ricordano altre vite Una conferma della reincarnazione

(C. Jardin) #1

(^64) l Bambini che ricordano altre vite
corrispondano ad aspetti della personalità del sognatore come, ad esempio, pau­
re insolite o interessi verso particolari paesi.
In un caso particolare, una ragazza Americana, Alice Robertson (pseudoni­
mo) aveva sofferto per molti anni incubi ricorrenti iniziati in tenera età, i dettagli
dei quali non cambiavano mai. In questi incubi lei era una donna ormai adulta,
indossava un vestito che le arrrivava fino alla caviglia e camminava tranquilla­
mente lungo una strada con una ragazza che sapeva trattarsi di sua sorella. Era
sera e il sole si stava abbassando sull'orizzonte. Improvvisamente, si udiva un
rombo assordante e la terra sembrava cadere dietro di lei. A questo punto si sve­
gliava gridando terrorizzata facendo sollecitamente accorrere presso di lei la ma­
dre. La bimba provava poi a spiegare alla madre che quanto aveva sognato le era
accaduto realmente ma sua madre, che era la moglie di un vescovo membro del­
la chiesa Episcopale, le assicurava che questo non poteva essere vero e che si
trattava« solo di un sogno». In seguito Alice cessò di tentare di convincere sua
madre che nei suoi incubi stava rivivendo eventi reali che lei aveva una volta vis­
suto. Gli incubi, comunque, rimasero, anche se, più in là negli anni, diminuirono
di frequenza.
Dopo essere cresciuta, Alice riconobbe nell'abito lungo dei suoi sogni un
sari indiano. I particolari sembravano coincidere con un forte attaccamento da
lei provato per l'India. Una volta alla ragazza capitò di vedere un film sulla città
di Darjeeling (situata nell'India Nord-Orientale) che le produsse una forte sensa­
zione di déjà vu. In seguito, consultando dei testi su quella cittadina, apprese che,
fra il 1890 e il 1920 vi furono numerose frane che disastrarono il paese. Si con­
vinse, quindi, che i suoi incubi riguardavano una sua vita precedente trascorsa a
Darjeeling. Da parte mia non potei verificare questo fatto perché Alice non mi
fornì dettagli sufficienti su nomi di persone e di luoghi per farlo. Ella fu una del­
le persone che ho citato in precedenza che sottoposi ad ipnosi nella speranza di
suscitare ulteriori ricordi; ma, durante l'esperimento, ella si limitò a rivivere l'in­
cubo che la terrorizzava senza fornire ulteriori particolari.
Un'altra ragazza Americana, di nome Mary Magruder (anche questo è uno
pseudonimo) era interessata da incubi angoscianti iniziati in tenera età. Le sem­
brava di essere una giovane ragazza che, durante un'incursione di Indiani contro
uno stanziamento di pionieri Americani veniva inseguita. Come nei sogni di Ali­
ce Robertson, anche questi si dimostravano vividi e ogni volta simili. In questo
caso, tuttavia, il sogno non proseguiva in tutta la sua lunghezza. In alcuni vedeva
solo l'inseguimento da parte degli Indiani, in altri che la catturavano tenendola
per i capelli. Giunta a questo punto si svegliava gridando. A volte urlava parole
del tipo: « Mamma, mi prendono i riccioli ». Mary poteva notare in particolare
che mentre lei aveva dei capelli lisci e biondi, nel sogno li aveva scuri e ricci.
Nonostante che Mary sembrasse rivivere, in questo incubo, una vita prece­
dente, la cosa non sembrava interessarla molto finché un giorno non le capitò di
recarsi in una località della Virginia Occidentale dove i suoi. antenati avevano
vissuto durante il diciottesimo secolo. (Lei era cresciuta nel Midwest e non era
mai venuta a conoscenza, fino ad allora, né dell'esistenza di quella località, né
del fatto che i suoi antenati erano vissuti lì). In seguito apprese che una parte
della sua proprietà di famiglia veniva chiamata Burnt Cabin perché aveva subìto
un incendio durante un'incursione di Indiani. Io visitai la zona per avere delle

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