Ian Stevenson, Bambini che ricordano altre vite Una conferma della reincarnazione

(C. Jardin) #1
Prove a sostegno della reincamazione l 6 7

tamente studiato e sfruttato, ma la considero anche potenzialmente dannosa se as­
sunta in circostanze poco adatte, ovvero in assenza di un adeguato controllo me­
dico. Da queste considerazioni aggiungo di essere ben lontano dal consigliarne
l'assunzione quale mezzo per evidenziare ricordi di una vita anteriore.
In certe persone affette da malattie serie, giungono dei ricordi- spesso du­
rante la febbre o il delirio - che sembrano appartenere ad una vita passata. Una
donna intervistata da uno dei miei colleghi, ad esempio, severamente malata di
un disturbo neurologico conosciuto con il nome di sindrome di Guillain-Barré,
aveva esperienza di una serie di immagini assai vivide, alcune che riguardavano
la sua vita presente, altre che lei considerava come appartenenti ad una vita pre­
cedente trascorsa forse nella Francia del diciannovesimo secolo. Queste immagi­
ni in particolare, non potevano risalire, secondo lei, ad alcuna esperienza avuta
dalla nascita in poi, nonostante fossero mescolate con esse. Oltre ad essere gra­
vemente ammalata, la paziente era sotto l'influenza dei farmaci per cui poteva es­
sere difficile identificare la causa fisica delle immagini che le si presentavano.
Molti dei bambini studiati nei casi tipici di reincarnazione ebbero un incre­
mento mnemonico di ricordi di una vita precedente come effetto di un disturbo
(in genere la febbre), mentre alcuni resero le loro prime affermazioni proprio du­
rante una malattia (20).

Meditazioni


Alcune persone sostengono di aver suscitato dei ricordi di vite precedenti
durante la meditazione. Fra le siddhi (poteri spirituali e paranormali), che si dice
vengano acquisite casualmente dagli aspiranti spirituali Induisti e Buddisti, viene
inclusa anche la capacità di ricordare le vite precedenti. Conosco alcuni casi in
cui apparenti reminiscenze di vite anteriori erano sorte in modo del tutto im­
provviso e inaspettato durante la meditazione; ma solo in uno erano presenti ele­
menti verificabili. Si trattava di Pratomwan lnthanu (una monaca Buddista Thai­
landese), che rammentò, durante la pratica meditativa, alcuni fatti, in seguito sot­
toposti a verifica, riguardanti le vite di due bambini vissuti molto lontano dal
luogo dove Pratomwan viveva ed era nata.
Possibili ricordi di una vita precedente affioranti durante la meditazione
possono rivestire una certa importanza per il meditante anche se dovessero ri­
manere non verificati e privi del contributo delle prove. (In genere, i praticanti
di meditazione non sono alla ricerca di prove).
Vorrei tuttavia mettere in guardia il praticante che abbia deciso di suscitare
deliberatamente queste memorie attraverso la pratica meditativa, di fronte al­
l'attaccamento all'importanza che viene ad essere attribuita agli ipotetici ricordi
evocati perché questo può solo produrre l'effetto di spacciare delle semplici e
ingannevoli fantasie per autentiche memorie di vite passate. Chi ricerca ricordi
di vite precedenti per mezzo della meditazione non si trova in una posizione mi-


(20) Ricordi di vite precedenti manifestatisi in seguito ad una malattia
Esempi di ciò possono essere trovati nei casi di Ma Mu Mu e di Vinita Jha.

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