Ian Stevenson, Bambini che ricordano altre vite Una conferma della reincarnazione

(C. Jardin) #1

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gliore di qualcuno sottoposto ad influenza ipnotica; in entrambi i casi vi è quasi
il dovere di ottenere dei risultati e l'evidente possibilità di indurii per mezzo
dell'immaginazione.
Anche senza questi deliberati tentativi il pericolo di scambiare semplici fan­
tasie per veri ricordi è sempre presente. Dobbiamo ricordarci che la maggioran­
za dei praticanti di meditazione Occidentali adotta una qualche tecnica di deri­
vazione Orientale e solo pochi la affrontano con innocenza mentre quasi tutti
sanno che la meditazione può condurre all'insorgenza di memorie di vite ante­
riori. Ciò li rende suscettibili di interpretare come vita precedente qualsiasi fan­
tasia possa emergere durante la meditazione.


Forti emozioni


In un esiguo numero di casi a me noti individui adulti hanno avuto degli
apparenti ricordi di vite anteriori durante periodi di intense emozioni quali l'an­
goscia. Il caso di Georg Neidhart mi sembra l'esempio migliore di questo genere.
Quando Georg Neidhart, che viveva a Monaco di Baviera, era ancora giovane,
vide morire in pochissimo tempo sia la sua prima moglie che sua sorella. Come
conseguenza, cadde in una profonda depressione che durò per sei mesi. Mentre
si trovava in queste condizioni un giornò cominciarono ad apparirgli delle scene
che sembravano riferirsi ad una vita precedente. Le scene si presentavano a lui
come una serie di eventi ed egli iniziò a prenderne nota. In seguito, verificando
alcuni elementi, iniziò a delinearsi la vita di un uomo vissuto nella Baviera nel
dodicesimo secolo. Conosco altri casi simili, ma nessuno possiede l'evidenza di
quello di Georg Neidhart.


Varie esperienze di adulti durante la condizione di veglia


Ad alcuni adulti, durante la normale esperienza di veglia, sono capitati dei
« flashes » del tutto spontanei, durati un attimo o anche più, di possibili ricordi
di vite precedenti. Non possiamo dire quanto siano comuni queste esperienze
perché i riferimenti che ne abbiamo dipendono sempre dai resoconti forniti dai
soggetti interessati. Questi « flashes » spontanei pongono gli stessi problemi di
analisi riscontrati in tutti gli altri tipi di dimostrazione che abbiamo citato: sono
di poco valore se non sono verificati e, anche se lo fossero, rimarrebbero di poco
valore finché non fossimo in grado di escludere qualsiasi intrusione operata dai
normali canali di informazione (21).

(21) Spontanee immagini istantanee di ricordi di una precedente esistenza
Lenz (1979) pubblicò una raccolta di tali casi, ma li accettò così com'erano, senza cioè fare alcun ten­
tativo di collegarli con altri tipi di esperienze, sia psicopatologiche che paranormali.
Numerose novelle storiche sono state pubblicate da autori che affermarono di averle scritte in base
a loro personali ricordi di vite precedenti. Possiamo credere nella buona fede di alcuni di loro (Grant,
1937; Hawkes, 1981) senza per questo prendere i loro libri come prove evidenti a sostegno della reincar­
nazione.
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