Ian Stevenson, Bambini che ricordano altre vite Una conferma della reincarnazione

(C. Jardin) #1

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Bramini). Ebbe poi un attacco di collera nel quale ruppe alcuni bicchieri. Il pa­
dre gli chiese di spiegargli sia il motivo della sua condotta che la sorprendente
spiegazione che dava, e Gopal iniziò a riferire molti dettagli che riguardavano
una vita precedente che sosteneva di aver vissuto in una città chiamata Mathura
a circa 160 chilometri da Delhi.
Il bimbo spiegò che era il dirigente di una compagnia che commerciava me­
dicinali, la Suck Shancharak. Disse che aveva una casa molto grande e molti ser­
vitori, una moglie e due bambini e che aveva litigato con uno dei fratelli che gli
aveva sparato uccidendolo.
L'affermazione di Gopal secondo la quale egli, nella vita precedente, era
stato un Bramino, avrebbe spiegato il suo rifiuto di prendere il bicchiere perché
mai dei Bramini avrebbero maneggiato utensili che erano stati toccati da mem­
bri di caste inferiori. La sua era una famiglia Bania che apparteneva alla casta dei
commercianti.
I genitori di Gopal non avevano alcun rapporto con Mathura e le afferma­
zioni del figlio sulla vita precedente non suscitarono nessun particolare ricordo
in loro. Sua madre non desiderava incoraggiare le dichiarazioni di Gopal sulla vi­
ta precedente e il padre, in un primo momento, rimase indifferente alla questio­
ne. A poco a poco, tuttavia, egli raccontò agli amici quanto Gopal aveva detto.
Uno di questi amici disse di ricordare vagamente che a Mathura vi era stato un
omicidio che corrispondeva alle affermazioni di Gopal ma non incoraggiò un
eventuale viaggio del padre per verificare le asserzioni del figlio. Nel 1964 accad­
de però che, in occasione di una festa religiosa, si recasse proprio a Mathura e,
mentre era lì, trovò la Suck Shancharak Company e interrogò il direttore delle
vendite sull'accuratezza delle affermazioni del figlio. Ciò che disse impressionò
notevolmente il dirigente perché in effetti alcuni anni prima uno dei proprie.tari
della compagnia aveva sparato e ucciso il fratello. L'uomo che si chiamava Shak­
tipal Sharma, era morto alcuni giorni dopo l'agguato, il 27 Maggio 1948.
Il direttore, come era da aspettarsi, informò la famiglia di Sharma della visi­
ta del padre di Gopal. Alcuni di essi, in seguito, visitarono Gopal a Delhi e, do­
po aver parlato con lui, lo invitarono a far loro visita a Mathura, cosa che fece.
Durante queste visite a Delhi e a Mathura, Gopal riconobbe numerose persone
e luoghi che erano noti a Shaktipal Sharma facendo anche delle affermazioni che
indicavano una notevole conoscenza dei suoi affari. La famiglia di Sharma rima­
se stupita nell'apprendere da Gopal che Shaktipal Sharma aveva tentato di pren­
dere in prestito dei soldi dalla moglie con l'intenzione di darli al fratello che,
sebbene facesse parte della compagnia, era un litigioso spendaccione. Shaktipal
Sharma sperava, con questo, di blandire le richieste del fratello, ma la moglie
non era d'accordo con questa forma di ripacificazione e aveva rifiutato il presti­
to. Il fratello montò su tutte le furie e uccise Shaktipal. I particolari di questa lite
familiare non vennero mai pubblicati e non erano probabilmente conosciuti da
nessun altro che non fosse della famiglia. (L'omicidio in sé, invece, venne ampia­
mente diffuso dalla stampa). La conoscenza di questi fatti mostrata da Gopal, le
sue ulteriori affermazioni, ed alcune delle persone riconosciute da lui che erano
note a Shaktipal Sharma convinsero i membri della famiglia di Sharma che Go­
pal era davvero la reincarnazione di Shaktipal Sharma.
Oltre alle sue affermazioni, Gopal mostrò un comportamento da ricco Bra-


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