Ian Stevenson, Bambini che ricordano altre vite Una conferma della reincarnazione

(C. Jardin) #1
Dodici casi di bambini l 81

rife gli sembravano invece familiari. Forse il più importante di questi riconosci­
menti avvenne quando indicò una vecchia strada ormai in disuso dal 196 7 e
quasi dimenticata che serviva a raggiungere la casa dove Abdallah Abu Hamdan
viveva. L'importanza del caso di Suleyman non risiede tuttavia in queste poche
identificazioni ma dalle affermazioni che rese sulla sua vita precedente e da alcu­
ni comportamenti insoliti che espresse.
Prima di recarsi a Gharife, o durante la visita al villaggio, Suleyman fece di­
ciassette affermazioni sulla vita precedente, fra cui figuravano i nomi della mag­
gioranza dei figli di Abdallah Abu Hamdan e altri particolari della sua vita. Le
affermazioni risultarono tutte esatte con due eccezioni: il nome di Salim attribui­
to ad uno dei figli di Abdallah Abu Hamdan quando invece si trattava del nome
del fratello e la sua presunta cecità che invece apparteneva a Naseeb, uno dei fi­
gli di Abdallah Abu Hamdan.
Iniziai ad occuparmi del caso nel Marzo del 1968 e continuai ad interessar­
mene fino al 1972. Intervistai numerosi testimoni sia a Falougha che a Gharife.
Suleyman, in seguito, emigrò in Arabia Saudita e non ebbi modo di incontrarlo
fino al 197 2.
Quando era ancora un ragazzino, Suleyman si comportava come un adulto.
Preferiva la compagnia degli adulti a quella dei suoi coetanei, e quando si trova­
va fra di loro aveva la tendenza a sedersi nei posti più importanti come farebbe
una persona di una certa importanza. Se qualcuno lo rimproverava, a volte ri­
spondeva dicendo:« Non mi sgridate, io sono un adulto ».
I timori di Suleyman di essere preso in giro se si fosse risaputo che riteneva
di essere stato un mukhtar nella vita precedente si dimostrarono fondati, per­
ché sia la sua famiglia che i suoi amici lo canzonavano per queste sue pretese
affibbiandogli il soprannome di « Mukhtar ». Questo però non gli dispiacque
anche perché sembrava che alcuni dei membri della sua famiglia usassero il so­
prannome con affetto, quasi a dirgli: « Ti crediamo ». E infatti gli credettero do­
po che ebbero modo di verificare le sue affermazioni sulla vita di Adballah.
Abu Hamdan.
Suleyman mostrò una maggiore inclinazione sulle questioni religiose più di
quanto fosse espresso dagli altri membri della famiglia. Anche questo si accorda­
va con il forte interesse nella religione evidenziato di Abdallah Abu Hamdan
che, durante l'ultima parte della vita, era diventato sceicco, cioè uno che aveva
preso dei voti al fine di mantenere una condotta di vita superiore a quella a cui
aspira la maggioranza delle persone.
Accennavo prima al fatto che Suleyman non desiderava visitare Gharife, e
la prima volta che fu invitato, cercò di rifiutare. La famiglia comprese meglio
questo suo atteggiamento quando, una volta a Gharife, vennero a conoscenza
delle tragedie avvenute nella vita di Abdallah Abu Hamdan. I figli di quest'ulti-


sitare Gharife. Le persone ed i luoghi che egli si aspettava di riconoscere erano cambiati notevolmente
durante questi anni. I riconoscimenti, come in seguito spiegherò, costituiscono il più debole tipo di evi­
denza in questi casi; ma dovremmo avere una certa indulgenza per le difficoltà incontrate da alcuni sog­
getti a cui vengono chiesti dei riconoscimenti per poter avvalorare le loro affermazioni relative ad una vi­
ta precedente. (Il problema del mutamento delle cose, tuttavia, non si può applicare alle fotografie).
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