84 l Bambini che ricordano altre vite
do Bongkuch aveva due anni e mezzo). Più tardi, con i suoi familiari, si recò a
Hua Tanon. Questa visita permise di verificare la quasi totale veridicità di quello
che Bongkuch aveva detto sulla sua vita precedente. I miei informatori - e più
tardi io stesso - non ebbero però modo di verificare le affermazioni in merito
all'uccisione di Chamrat come, ad esempio, i particolari di come venne accoltel
lato, e non vi era stata autopsia. Uno degli assassini era fuggito mentre l'altro,
sebbene arrestato e tenuto in prigione per un po', venne in seguito rilasciato per
mancanza di prove. Alcuni membri della polizia che intervistai, però, si ricorda
vano molto bene del fatto e confermarono alcune delle affermazioni di Bong
kuch, come ad esempio i nomi degli individui sospettati.
Notizie del caso apparvero nei quotidiani Thailandesi nel Marzo del 1965
e uno dei miei corrispondenti me ne inviò delle copie. Il Dottor Sophon Nak
phairaj (il Direttore dell'Ospedale Governativo del Nakhon Sawan), fece un'in
dagine preliminare sull'episodio nel 1965. Io iniziai ad occuparmene nel 1966,
intervistai i membri delle due famiglie nei due villaggi e continuai a seguire il ca
so negli anni seguenti incontrando Bongkuch e i suoi genitori per l'ultima volta
nel Marzo del 1980.
Il comportamento insolito di Bongkuch attrasse l'attenzione dei suoi geni
tori - e in seguito la mia - almeno quanto le sue affermazioni. Durante l'arco
di tempo interessato dalle rivelazioni sulla sua vita precedente, Bongkuch mo
strava quello che i suoi genitori definivano come cattive abitudini, dal modo di
lavarsi le mani all'uso di tutta una serie di parole che i suoi genitori non riusciva
no a comprendere. Mostrava anche una notevole preferenza per dei cibi che i
suoi familiari mangiavano solo di rado e che non gradivano in modo particolare.
Si scoprì poi che la famiglia di Chamrat era Laotiana (che i Thailandesi conside
rano meno puliti) e che le strane parole di Bongkuch erano sempre Laotiane. Non
è mia intenzione avanzare l'ipotesi di un caso di xenoglossia (la capacità di parlare
una lingua che non si è appresa), ma occorreva notare che nessun altro membro
della sua famiglia impiegava quelle parole e non credo possibile che egli possa
averle apprese per via normale. (Non vi erano Laotiani a Don Kha da cui Bon
gkuch possa aver appreso la lingua). Il cibo preferito da Bongkuch era quello prefe
rito in genere dai Laotiani, come il riso abbastanza denso; i Thailandesi, a volte ne
mangiavano, ma le preferenze espresse da Bongkuch erano assai più adatte alla fa
miglia di origine Laotiana di Chamrat piuttosto che alla sua famiglia Thailandese.
Bongkuch mostrava anche un comportamento implacabile verso gli assassi
ni di Chamrat e per anni meditò di vendicarsi di loro appena avesse potuto. A
volte, gridando i nomi degli uccisori di Chamrat, usava colpire un palo con un
bastone che gli serviva come arma immaginaria, mentre il palo voleva rappresen
tare gli assassini.
Come accade con molti altri soggetti, Bongkuch a volte pensava a se stesso
come un adulto imprigionato senza motivo in un corpo di bambino. A volte ave
va quello che chiamerei degli attacchi di maturità. Si lavava i denti come un
adulto (in Thailandia i bambini, in genere, non si. lavano i denti) e, almeno una
volta, chiese al barbiere del villaggio di raderlo. Ignorava le ragazzine della sua
età ma si interessava a quelle più cresciute che, dal canto loro, trovavano la cosa
sorprendente e imbarazzante. Una ragazza che era giunta a far visita ai Promsin,
e che aveva pianificato di stare più a lungo, andò via precipitosamente dopo che