Ian Stevenson, Bambini che ricordano altre vite Una conferma della reincarnazione

(C. Jardin) #1
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di Jennifer, corrispondeva ad una simile (congenita) che aveva avuta J acqueline.
Accennai prima che fra i due e i quattro anni le due gemelle fecero alcune
affermazioni riguardo la vita delle loro due sorelle scomparse riconoscendo an­
che alcuni oggetti, dei giocattoli, che esse avevano avuto o con cui avevano una
qualche familiarità. I genitori affermarono in seguito che le gemelle non avrebbe­
ro potuto riconoscere questi oggetti per via normale. I Pollock, infatti, non ave­
vano mai parlato loro delle due sorelle, e neanche mostrato oggetti che erano ap­
partenuti loro per lo meno non prima del momento in cui non sembrarono di ri­
conoscerli. Quando le due gemelle avevano meno di un anno, i genitori andaro­
no via da Hexham e non vi fecero ritorno prima che avessero quattro anni. In
quell'occasione le gemelle menzionarono spontaneamente due luoghi - una
scuola e delle altalene in un parco - prima che potessero vederli. Sebbene le
due gemelle fossero state condotte in quel parco in ca rrozzella quando erano an­
cora due neonate - andarono via da Hexhman quando avevano nove mesi - i
genitori non ritenevano possibile che avessero potuto per questo ricordarsi della
scuola o delle altalene.
Sia Gillian che Jennifer mostrarono dei comportamenti che corrispondeva­
no a quelli espressi dalle due sorelle scomparse. Jennifer sembrava dipendere
dalla sorella gemella più grande, Gillian, proprio come Jacqueline dipendeva da
Joanna che era più grande. Quando impararono a scrivere, Gillian usava tenere
la matita fra le dita e il pollice mentre Jennifer la teneva chiusa nel pugno. Joan­
na era in grado di scrivere correttamente già alcuni anni prima della sua morte,
laddove Jacqueline (che aveva solo sei anni al momento della sua scomparsa)
continuava a tenere la matita chiusa nel pugno.
Mi interessai per la prima volta a questo caso nel 1964 e rimasi in contatto
con la famiglia Pollock fino al 1985. L'entusiasmo per la reincarnazione espresso
dal signor Pollock potrebbe forse diminuire l'evidenza di questo caso fra coloro
che non ritengono possibile che lui e sua moglie (o qualche altro membro della
famiglia) non possa aver parlato delle sorelle scomparse in presenza delle gemel­
le. Rispondendo alla considerazione secondo la quale la sua convinzione in me­
rito alla reincarnazione possa aver indebolito o alterato il caso, il signor Pollock
rispose saggiamente che, sebbene questa obiezione possa avere un qualche fon­
damento, fu proprio la sua apertura nei confronti della i:eincarnazione a permet­
tergli di osservare e ricordare dei particolari e dei comportamenti delle due so­
relle gemelle che la maggior parte degli altri genitori Occidentali avrebbe invece
ignorato o considerato in modo ilare. Tornerò a questo punto fondamentale nei
capitoli 4 e 7.
Nel 1978 sottoposi ad analisi sanguigna Gillian, Jennifer e gli altri membri
della famiglia per determinare se le due gemelle fossero omozigote o eterozigote.
Le analisi dimostrarono che le gemelle erano identiche ovvero omozigote; ciò si­
gnifica che erano composte dallo stesso materiale genetico. Poiché i segni di na­
scita presenti nel corpo di Jennifer hanno in genere delle caratteristiche eredita­
rie, se fossero di origine genetica sarebbe lecito attendersi una loro presenza an­
che sul corpo di Gillian ma, poiché quest'ultima non ne presentava alcuno, do­
vremmo supporre una aberrazione biologica durante la gestazione delle gemelle
che diede origine solamente ai segni di nascita di Jennifer. Quest'ipotesi tuttavia
non potrebbe spiegare l'esatta corrispondenza per ciò che riguarda la grandezza


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