Ian Stevenson, Bambini che ricordano altre vite Una conferma della reincarnazione

(C. Jardin) #1
Dodici casi di bambini l 87

e la localizzazione dei segni presenti sul corpo di J acqueline.
Gillian e Jennifer Pollock crebbero diventando delle ragazze normali. Du­
rante questo periodo dimenticarono completamente i ricordi che avevano avuto
a proposito delle loro vite precedenti. Nel mio ultimo incontro con loro mi ac­
corsi che erano diventate alquanto scettiche sul loro proprio caso. Con ciò inten­
do dire che, non avendo più dei ricordi duraturi delle loro passate esistenze,
non si trovavano più di fronte ad una prova evidente della reincarnazione, ma
non poterono per questo negare ciò che i loro genitori avevano avuto modo di
osservare quando erano ancora delle bambine.

Il caso di Samuel Helander


Samuel Helander nacque ad Helsinki, in Finlandia, il 15 aprile 1976. Fra
uno e due anni cominciò a fare delle affermazioni e dei riconoscimenti che sug­
gerirono la presenza di memorie riguardanti la vita di suo zio, il fratello più gio­
vane di sua madre, Pertti Haikio. Più tardi Samuel mostrò alcuni tratti caratte­
riali alquanto insoliti per la sua famiglia ma che ben si armonizzavano con la per­
sonalità di Pertti. Mi occupai di questo caso recandomi a Helsinki nel 1978 e nel
19 81. I miei informatori furono la madre di Samuel e la sua nonna materna che
era anche la nonna di Pertti.
Pertti Haikio nacque 1'8 giugno 1956, sempre ad Helsinki e morì nella stes­
sa città per una grave forma di diabete mellito il 10 giugno 1975, quando aveva
solo 18 anni. Alcuni mesi prima della sua morte aveva mostrato alcuni dei sinto­
mi caratteristici del diabete - bere una grande quantità di liquidi - ma nessu­
no comprese la gravità del suo male prima che giungessero il coma e la morte.
La madre di Pertti, Anneli Lagerqvist (che sì era sposata nuovamente dopo aver
divorziato dal padre di Pertti), e la sorella di lui, Marja Helander (la madre di Sa­
muel), rimasero a lungo addolorate dopo la sua morte. Quando Marja era incinta
di Samuel da circa dieci settimane, sognò Pertti. Durante quel periodo stava
considerando la possibilità di abortire ma, nel sogno, udì Pertti che le diceva:
« Tieni il bambino ».
Samuel aveva solo un anno e mezzo quando, una volta che gli chiesero co­
me si chiamasse, rispose dicendo che era « Pelti ». (In quel periodo e anche in
seguito, non riusciva a pronunciare la erre di « Pertti » ). I tentativi fatti per con­
vincere il bambino che il suo nome era « Samuel » si rivelarono infruttuosi, egli
insisteva nella convinzione di chiamarsi « Pelti » e più tardi « Pertti ». Quando
aveva ancora sei anni continuava a chiamare se stesso « Pelti ». Tuttavia, se lo
chiamavano« Samuel » non si rifiutava di rispondere o di recarsi dalla madre.
Samuel fece solo poche e dirette affermazioni riguardanti la vita preceden­
te che sosteneva di ricordare, e tutte si manifestarono durante dei suoi riconosci­
menti di qualche persona (spesso mediante fotografie) o di oggetti familiari ap­
partenuti a Pertti.
Le fotografie di Pertti quando questi aveva un'età inferiore ai dieci anni,
sembravano stimolare spesso i ricordi di Samuel, mentre quelle in cui era più
grande no. Guardando una foto Samuel ricordò come un cane lo aveva morso
ad una gamba. Effettivamente un cane aveva morso Pertti ad una gamba quando

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