Ian Stevenson, Bambini che ricordano altre vite Una conferma della reincarnazione

(C. Jardin) #1
Dodici casi di bambini l 91

piatto per cena, Roberta spesso diceva di averlo già mangiato molte volte. Una
volta sua madre cucinò delle scalloped corn per fare una sorpresa per tutta la fa­
miglia. Quando servirono a tavola la pietanza Roberta disse: « L'ho mangiata
molte volte. Non ti ricordi, mia madre la cucinava spesso». E dopo chiamò quel
piatto con qualche altro nome invece che s.e., ma in seguito la Sig.ra Morgan si
dimenticò quale fosse. Sua madre poi le chiese quale era il modo in cui «l'altra
madre » cucinava quel piatto e Roberta iniziò a spiegarle pazientemente come lo
preparava. Roberta, inoltre, pensava che fosse insensato che sua madre non la­
vasse le finestre nel modo assai più efficiente adottato dalla mamma precedente.
Spesso interveniva nei discorsi fra i suoi genitori con delle osservazioni che indi­
cavano la sua familiarità con argomenti o soggetti verso i quali, a detta della ma­
dre, non avrebbe dovuto saperne niente.
Roberta fornì solo alcuni indizi sul periodo nel quale doveva aver avuto
luogo la sua vita precedente. Nelle sue osservazioni non faceva, ad esempio, rife­
rimento ad abiti che ovviamente dovevano appartenere ad un precedente modo
di vestire. La familiarità mostrata verso le automobili suggeriva che la sua vita
precedente dovesse appartenere ad un periodo sicuramente posteriore alla loro
diffusione presso gli agricoltori Americani. Per lei era implicito, anche se non ve­
niva espressamente affermato, che i suoi precedenti genitori fossero ancora vivi e
che potessero essere rintracciati se solo i suoi attuali genitori si fossero presi la
briga di farlo.
Roberta era propensa a vestirsi con abiti da ragazzo e si doleva di essere
una ragazza. Ma non fece mai delle affermazioni dalle quali risultasse che nella
vita precedente fosse stata un ragazzo. Il suo desiderio di giocattoli suggeriva che
la persona della cui vita si ricordava fosse morta giovane sebbene non avesse mai
fatto delle affermazioni sul modo in cui quella persona fosse morta. In effetti, ne­
gava persino di essere morta. Quando la Si g.ra Morgan una volta le rivolse a que­
sto proposito una domanda diretta Roberta rispose: « Non sono morta, li ho do­
vuti lasciare (gli altri genitori) solo per un po', promettendo poi di ritornare».
Non disse mai di amare i precedenti genitori, e infatti la Sig.ra Morgan riteneva
che, ad un confronto diretto con la precedente madre, lei (la Sig.ra Morgan)
avrebbe vinto, anche se di poco. L'insistenza di Roberta di ritornare presso la fa­
miglia precedente sembrava derivare più dalla promessa fatta che da legami af­
fettivi. Ma, poiché non fornì mai alcun nome né di se stessa né dei suoi genitori,
la Sig.ra Morgan non ebbe alcuna possibilità di rintracciarli anche se in quel pe­
riodo desiderasse farlo.
La Sig.ra Morgan e suo marito erano entrambi Cristiani - lei era un mem­
bro dell'Assembly of God, e lui della Chiesa Cattolica Romana - per cui la
reincarnazione non aveva spazio alcuno negli insegnamenti di queste religioni.
La Sig.ra Morgan, nel periodo in cui Roberta iniziò a parlare di una vita prece­
dente non aveva alcuna conoscenza in merito alla reincarnazione; non era prepa­
rata per questi argomenti e lo era ancor meno di fronte alle richieste da parte
della figlia di essere riportata all'« altra madre » e al relativo confronto a suo sfa­
vore che doveva sostenere. Ogni genitore ha un limite di tolleranza per tali asser­
zioni, e la Sig.ra Morgan lo raggiunse dopo sei mesi di quotidiani punzecchia­
menti da parte di Roberta. Iniziò quindi a punire la figlia ogniqualvolta accenna­
va alla vita precedente. Ciò gradualmente portò ad un arresto delle dichiarazioni

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